"NEXT TO NORMAL": INTERVISTA A LUCA GIACOMELLI FERRARINI
Per
la regia di Marco Iacomelli e in collaborazione con la Compagnia
della Rancia arriva in Italia, in prima assoluta direttamente da
Broadway, il musical rock del 2008 “NEXT TO NORMAL” (musiche di
Tom Kitt-libretto di Brian Yorkey), vincitore di 3 Tony Awards e del
Premio Pulitzer per la Drammaturgia 2010. Il debutto avverrà al
Teatro Coccia di Novara Sabato 7 e Domenica 8 Marzo 2015 e vedrà
protagonisti Francesca Taverni (Diana), Antonello Angiolillo (Dan),
Luca Giacomelli Ferrarini (Gabe), Laura Adriani (Natalie), Renato
Crudo (Henry) e Brian Boccuni (Dr. Madden/Dr. Fine).
Luca Giacomelli Ferrarini, l'artista attualmente impegnato nel ruolo di Mercuzio nel musical “Romeo e Giulietta-Ama e Cambia Il Mondo”, ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande.
Ciao Luca, parlaci di "Next To Normal".
"Next To Normal è uno spettacolo molto particolare, un genere ancora di "nicchia" almeno in Italia. E' un musical come Grease, come La Febbre del Sabato Sera, come Ghost, come Dirty Dancing, però ha una tematica totalmente differente...parla di problemi mentali, di schizofrenia, di bipolarità e tratta in maniera importante, senza sminuirle, tematiche quali il lutto, il suicidio, l'aborto.
E' la storia di questa famiglia perfetta formata da padre, madre, figlio e figlia, apparentemente normale (come canta la madre all'inizio dello spettacolo), fondata sulla realizzazione del sogno americano di avere una casa, un lavoro, due figli, il cane, la macchina. Però alla base di questo idillio famigliare c'è un grande trauma che è la perdita del figlio primogenito, Gabriel, all'età di 3 mesi: lo spettatore scopre questa cosa a metà del primo atto. Questo perché Gabe lo vediamo in scena sin dall'inizio per poi scoprire che è soltanto una proiezione mentale della madre....non è un fantasma, non è uno spirito...è un'immagine che la madre produce per poter vivere in maniera decente, per non suicidarsi. Questa presenza è di disturbo per la famiglia che combatte tutti i giorni con questo problema, con questo figlio che non c'è più ma continua ad esserci perché la madre lo tratta come fosse uno di loro, tralasciando le difficoltà esistenziali della figlia e lasciando il marito solo a costruire la storia d'amore che avevano vissuto da giovani".
Il tuo personaggio Gabe?
"Il mio personaggio è quello di un figlio poco più che adolescente con tutti i problemi di quell'età. Lui non soffre questa problematica famigliare perché è convinto di esserci: la madre lo vede e lui è a posto. Continua con la sua vita, con i suoi problemi legati alla scuola, agli amici, al rapporto con la sorella. Il vero problema di Gabe nasce quando, nel secondo atto, si accorge che il dottore sta per proporre una terapia a Diana, la madre, per cancellarlo. Lui fa di tutto perché questo non accada, perché essere cancellato dai ricordi della madre significherebbe essere condannato a morte per la seconda volta. Ne consegue una trasformazione da angelo a diavolo, da ragazzo per bene a ragazzo malvagio, fino ad arrivare a paragonarsi ad un "cancro" ("quando elimineranno questo cancro tu tornerai a vivere"). Gabe è un personaggio impalpabile, un personaggio che nella realtà non esiste, esiste solo grazie alla presenza degli altri familiari".
Tematiche molto "serie"....
"Si, molto serie. Spero che l'Italia sia pronta a questo, perché è davvero una bella scommessa. Sia il regista che i produttori sono stati molto coraggiosi: tutti noi ci siamo imbarcati in questa meravigliosa follia e mi auguro che possa essere d'apertura per il pubblico italiano, per permettere d'importare o produrre altri musical di questo tipo, più impegnati da un punto di vista delle tematiche".
State preparando altre date in Italia oltre a quelle di Novara?
“Mi auguro che si possa fare una tournée l'anno prossimo. Impegni permettendo, io la farei molto volentieri. Per il momento, essendo un'operazione coraggiosa e nuova per l'Italia, è stata scelta Novara per far conoscere lo spettacolo che in America ha vinto l'impossibile mentre per l'Europa è una novità. Sono già state rappresentate tante edizioni, per esempio in Germania, ma in Italia è una prima assoluta...un debutto assoluto da non perdere”.
(Roby)
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