IN PRIMA NAZIONALE "HEDDA GABLER" AL TEATRO LIBERO DI MILANO
Dal 14 al 28 aprile 2015
Hedda
Gabler
è sicuramente uno dei drammi di Ibsen tra i più noti ed avvincenti,
di cui non si contano gli allestimenti e gli adattamenti anche per
cinema e televisione.
Un
classico senza tempo, anticipatore di figure femminili controverse e
perciò quanto mai moderne, che proprio
in
virtù della sua estrema attualità ed universalità
è
stato scelto per la
prima produzione di Teatro Libero Liberi Teatri (TLLT),
l’associazione
di compagnie in residenza che, unica nel suo genere, anima Teatro
Libero dalla stagione 2011-2012.
Una
nuova, importante tappa per il progetto TLLT, che in questi anni si è
concentrato sulla gestione degli spazi della sala di via Savona fino
ad arrivare, oggi, ad affrontare con entusiasmo la sfida di un
impegno produttivo congiunto, nel quale sono stati coinvolti due nomi
di assoluto rilievo del panorama teatrale nazionale come Cristina
Pezzoli
per la regia e Paolo Calafiore per il disegno luci e le scene.
Nel
cast, attori provenienti da realtà diverse e di grande rilievo,
tra i quali
spicca il nome di Rosalina Neri nel ruolo della Signorina Tesman.
Si
ricorda che gli spettacoli inizialmente programmati per il mese di
aprile, La
memoria dell'acqua
di Shelagh Stephenson e Fuochi
di Marguerite Yourcenar, sono annullati.
NOTE DI REGIA: STORIA DI UN MONDO CHE MARCISCE
La
trama di Hedda Gabler
potrebbe essere la base perfetta per una puntata di Porta
a Porta, con tanto di
plastico che ricostruisce la scena del crimine.
Ci
sono tutti gli ingredienti: una giovane sposa, Hedda Gabler, di anni
29, il giorno dopo il rientro dal viaggio di nozze si suicida
sparandosi. Particolare aggravante: la donna era incinta.
Lo
stesso giorno, anche Løvborg, scrittore di successo che ha alle
spalle un passato tormentato da trasgressioni di ogni genere, muore
ucciso in un bordello da una prostituta che gli spara nei genitali.
Anni prima lui e Hedda hanno avuto una relazione di conturbante
complicità, finita bruscamente con lei che gli punta una pistola
contro minacciando di ucciderlo per respingere un suo improvviso
affondo erotico. Da allora i due non si sono più incontrati, fino al
giorno in cui lei rientra dal viaggio di nozze. Giorno in cui Tesman,
marito di Hedda – scrittore archivista e un tempo amico di Løvborg
– lo invita a Villa Falk, sfarzosa e costosa abitazione voluta da
Hedda, per la quale Tesman si è indebitato fino al collo. Giorno in
cui Løvborg viene ammazzato con una pistola che aveva ricevuto da
Hedda per mettere fine “luminosamente” alla sua vita. Qualche ora
dopo la morte oscenamente ridicola di lui, lei si suicida. Arma del
delitto e arma del suicidio sono due pistole gemelle, appartenute al
padre di Hedda, il Generale Gabler.
Nella
torbida vicenda è
coinvolto anche un
potente Assessore che ha organizzato a casa sua un festino con molto
alcol e donne per festeggiare il ritorno di Hedda e del marito dal
viaggio di nozze.
L’Assessore,
che flirta da sempre con
Hedda Gabler, finisce
per ricattarla quando scopre che proprio lei ha dato allo scrittore
la pistola con cui lui è
stato ucciso. La mette
con le spalle al muro: solo dal suo silenzio dipenderà il non essere
incriminata e ogni silenzio ha un prezzo...
E
poi c’è il giallo oltre il noir,
con la misteriosa scomparsa del manoscritto di una nuova geniale
opera dello scrittore famoso ed una ex fidanzata di Tesman, attuale
moglie del giudice di pace Elvsted ma anche musa ispiratrice di
Løvborg e di lui segretamente innamorata, che scappa di casa per
seguirlo, temendo che possa ricadere nei vizi del passato…
Materia
per una trasmissione che sguazza nelle pozzanghere delle miserie
umane o per mille puntate di una soap,
altro che dramma borghese!
Ibsen
ci sfida a non trattarlo come archeologia museale, ci sfida a sentire
l’odore
del mondo che marcisce e ad interpretarlo secondo la nostra
sensibilità
olfattiva contemporanea
per non farlo diventare un autore del passato, un passato così
lontano da diventare irrappresentabile o incomprensibile per noi.
La
noia e il vuoto raccontati in Hedda
Gabler, l’assenza
di scopo e l’inutilità
di stare al mondo, i
vizi del potere sono i virus devastanti che possiamo riconoscere, i
bacilli produttori di malattie di cui anche noi ancora ci ammaliamo,
le piccole disperazioni senza risurrezioni che sono le tossine
croniche della contemporaneità.
Uno
sparo che non mette fine a niente, un ridicolo non
sense, acquari dove
accadono putrefazioni lente, come il bambino non nato di Hedda, le
morti incapaci di bellezza, l’odore di lavanda e rose secche,
l’odore del mondo che marcisce.
Teatro Libero
Teatro Libero
Via
Savona, 10 - Milano
di
Henrik Ibsen
regia
Cristina Pezzoli
aiuto
regia Luca Orsini
con
Laura Anzani, Marco Brinzi, Monica Faggiani, Monica Menchi,
Dario
Merlini, Angelo Tronca
e
con la partecipazione straordinaria di Rosalina Neri
scene
e luci Paolo Calafiore
costumi
Rosanna Monti
produzione
Teatro Libero Liberi Teatri
BIGLIETTERIA
PREZZI
BIGLIETTI
Intero
€ 21,00
Ridotto
under26 e over60 € 15,00
Allievi
Teatri Possibili con TPCard € 10,00
Allievi
altre scuole di teatro € 13,00
Prevendita
€ 1,50
ORARIO
SPETTACOLI
Da lunedì a sabato ore 20.30
Da lunedì a sabato ore 20.30
Domenica
ore 16.00
Giorni
di riposo: 21, 22, 23 aprile
ORARI
BIGLIETTERIADa
lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Nei
giorni di spettacolo:Da
lunedì a venerdì fino alle 21.30
Sabato dalle 19.00 alle 21.30
Sabato dalle 19.00 alle 21.30
Domenica
dalle 14.00 alle 16.30
CONTATTI
02
8323126biglietteria@teatrolibero.it
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