AL TEATRO OLTREUNPO "LA CONDIZIONE UMANA" UN'INDAGINE ARTISTICA SUI FENOMENI UMANI
La percezione della realtà non è mai
innocente. La nostra mente non è uno specchio fedele del mondo. È
come la tela di un quadro. Il quadro riproduce il paesaggio che
possiamo vedere al di là di esso, lo riproduce così com'è, è un
dipinto realista. Solo che il paesaggio ritratto è finto, è
anch'esso un dipinto. Se vogliamo guardare oltre la tela, insomma, ci
ritroviamo a guardare un'altra tela: la percezione della realtà è
un dipinto realista di un dipinto realista.
Ultimamente, il mondo fuori di noi – vicino, molto vicino – rigetta le vecchie rappresentazioni, chiede di essere ridipinto. È talmente vicino che distorce la vista, è così vicino che se ne sente l'odore, che ogni sussurro arriva come un urlo.
La Compagnia Teatrale Oltreunpo' ha sentito l'urgenza di intraprendere un'indagine artistica sui fenomeni umani che reclamano nuove parole, nuovi simboli, nuove voci. Il lavoro è segnato da un tentativo di immediatezza, dallo sforzo di portare in scena frammenti di una storia che è ancora cronaca, eventi appena accaduti, a cui è necessario dare una forma, anche se ancora intuitiva, anche se provvisoria. L'importante è farlo adesso, non lasciare che gli eventi sfumino in un magma indistinto e distorto, l'importante è non lasciare che questa cronaca umana scompaia prima di portarci la sua testimonianza. Per quanto ardua possa essere.
La Condizione Umana 1 è il primo capitolo di una risposta precaria, in divenire. L'allestimento
Con
Ingresso libero
Ultimamente, il mondo fuori di noi – vicino, molto vicino – rigetta le vecchie rappresentazioni, chiede di essere ridipinto. È talmente vicino che distorce la vista, è così vicino che se ne sente l'odore, che ogni sussurro arriva come un urlo.
La Compagnia Teatrale Oltreunpo' ha sentito l'urgenza di intraprendere un'indagine artistica sui fenomeni umani che reclamano nuove parole, nuovi simboli, nuove voci. Il lavoro è segnato da un tentativo di immediatezza, dallo sforzo di portare in scena frammenti di una storia che è ancora cronaca, eventi appena accaduti, a cui è necessario dare una forma, anche se ancora intuitiva, anche se provvisoria. L'importante è farlo adesso, non lasciare che gli eventi sfumino in un magma indistinto e distorto, l'importante è non lasciare che questa cronaca umana scompaia prima di portarci la sua testimonianza. Per quanto ardua possa essere.
La domanda è aperta come una
possibilità: quale rapporto è pensabile, oggi, tra arte e verità,
come può riuscire l' arte a raccontare ciò che sta accadendo? Nel
trascinare questa domanda in un terreno teatrale, in un atto
performativo, si cercherà di fare posto anche all'elemento
impossibile da riprodurre: la verità.
La Condizione Umana 1 è il primo capitolo di una risposta precaria, in divenire. L'allestimento
coinvolge tutti gli attori della compagnia, compreso Marco Oliva, che
ne curerà anche la regia. Attori/performers che recitano fingendo
una verità, che creano una realtà che non esiste e agiscono una
verità che sta accadendo, nel tentativo ostinato di ridipingere il
nostro essere umani.
Idea e regia di Marco Oliva
Testi di Gaia Barbieri e Marco Oliva
Con
Elena Martelli
Ylenia Santo
Michela Marongiu
Gaia Barbieri
Bruna de Almeida
Marco Oliva
17 maggio 2015 - ore 20:30
Argomm Teatro
Via Bianchi D’Espinosa – Milano
(angolo Graziano Imperatore
Ingresso libero
A fine serata berremo insieme un calice
di vino.
Si richiede la prenotazione
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