"BARNUM" AL TEATRO ELFO PUCCINI
19 - 24 maggio, sala Fassbinder,
Seduta
ad un tavolino di un bar guardo la gente che passa, beve, parla,
beve, tace, guarda, pensa, beve, ride, se ne va. Nel mio bar è
sempre notte tarda, quando gli ignoti appaiono orfani o profughi,
naufraghi dall’Occidente.
Fantastico
sulle loro vite, su tutte le infanzie e tutte le morti.
Intravedo
i sogni inquieti e i legami. In loro mi perdo, mi moltiplico, mi
dimentico.Una patologia, un difetto? Mi sembrano re e regine, principesse e principi prigionieri dell'incanto. Il bar somiglia al mondo d’Occidente che muore. Dove sono gli assassini?
Sto lì come un vampiro inoffensivo, un affettuoso testimone.
Il
progetto "Autobiografie di ignoti" è un racconto in musica
che non finisce: si è moltiplicato in spettacoli diversi, cambiando
con me nel tempo e negli spazi. E’ ambientato in un bar che sembra
attraversare epoche e luoghi lontani tra loro, un paese di Romagna,
Sidney, Singapore, Parigi.
L’ora è sempre notturna e i personaggi che lo abitano allentano i
confini usuali che delimitano l’io per lasciare uscire le molte
vite di ognuno e lasciarsi invadere dalle molte vite degli altri. A
volte il bar sembra coincidere con isole di calore, a volte diventa
specchio di una sensibilità contemporanea orfana di visioni per il
futuro, a volte sembra una zattera per profughi che sognano utopie.
Mi imbatto in verità svelate
per distrazione e nella continua reinvenzione delle biografie mi
perdo e mi ritrovo.
Pessoa,
maestro delle moltiplicazioni del sentire e delle identità, è
seduto al bancone con il suo cappello, il suo fragile cappotto e un
quaderno nero. Il bar che mi ha ispirato si avvicina, in questa nuova edizione, all’idea di un circo: Barnum è il circo sempre diverso nel quale ognuno si esibisce, attraverso numeri messi a punto con precisione e fanfaroneria, con studiata esperienza o con l’arte dell’improvvisazione, la vertiginosa sequenza dei salti mortali che vanno dalla nascita all’adolescenza alla maturità, passando per le capriole dell’innamoramento, il passaggio nel cerchio di fuoco delle relazioni e la clownerie involontaria di fronte ai mutamenti veloci del nostro tempo. Barnum è un’assemblea di personaggi resistenti, che si tengono bene avvinti alla loro autentica natura per non perdere la gioia irragionevole di stare al mondo. Parlano in poesia, in rima e in musica, per trasformare le vite vere in storie e ballate.
“Barnum è una scusa per scrivere senza essere scrittrice, cantare senza essere cantante e danzare senza essere danzatrice, è una lanterna magica di immagini indelebili impigliate nella memoria dove risuonano il mio dialetto, racconti e canti. Dal mio anonimo bar, terrazza affacciata sul disgregarsi del potente mondo d’Occidente, tento un racconto di naufragio e salvezza.”
Le musiche dal vivo di Dimitri Sillato si intrecciano alle registrazioni e agli interventi elettrocnici dal vivo di Raffaele Bassetti, il disegno luci è di Loredana Oddone, Giovanni Macis è il macchinista ‘al bancone del bar’.
Regista, attrice e autrice, Elena Bucci ha fatto parte del nucleo storico del Teatro di Leo de Berardinis partecipando a tutti gli spettacoli. Ha lavorato con Mario Martone, Pappi Corsicato e Claudio Morganti con cui ha vinto il Premio Ubu come migliore attrice. Ha fondato con Marco Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere (premio Hystrio - Altre Muse)che nel 2007 con Le smanie per la villeggiatura ha vinto il Premio Eti - Gli olimpici per il Teatro per il migliore spettacolo. È autrice di drammaturgie originali, firmate con Marco Sgrosso (come il recente Svenimenti del quale firma anche la regia), o singolarmente come Barnum.
«La Bucci si sdoppia, triplica, entra ed esce dalle voci di chi chiede un ascolto e pizzica l’infinita gamma di corde umane. La romagnola, il bulletto, la cocotte, la donna depressa, la timida: ad ogni tavolo un colore, per ogni sguardo un sogno soffocato, in ogni odore una città mai vista, un viaggio. Cinque chiamate in scena a fine spettacolo e una pioggia di applausi».
La Voce, Alessandro Carli
Progetto Autobiografie di ignoti
di e con Elena Bucci
al pianoforte Dimitri Sillato
cura del suono, registrazioni e interventi elettronici dal vivo Raffaele Bassetti
inserti musicali Andrea Agostini
luci Loredana Oddone
macchinista al bar Giovanni Macis
lampade Claudio Ballestracci
scene e costumi Nomadea e Marta Benini
produzione Le belle bandiere
in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Russi
Nessun commento:
Posta un commento