AL PICCOLO TEATRO GRASSI LE MARIONETTE DI CARLO COLLA E FIGLI IN "TURANDOT"
Con
Turandot
si apre un nuovo capitolo nel fitto repertorio operistico della Carlo
Colla & Figli: la Compagnia affronta Puccini per la prima volta e
lo fa con lo stile che la caratterizza, sfidando quasi l’impossibile.
Punto
di partenza è stata la scoperta presso Casa Ricordi di un fondo
importantissimo: i figurini originali disegnati da Umberto
Brunelleschi per la prima edizione di Turandot,
nel 1926 ma mai
realizzati perché troppo complessi e troppo costosi.Ed è proprio partendo da questi bellissimi disegni che la Compagnia ha cominciato il suo lavoro: se era impossibile realizzare costumi così ricchi per gli umani, forse per le marionette l’impresa si poteva tentare.
I disegni questa volta c’erano, ai Colla è “solo” toccato realizzarli i cento costumi circa, di cui quattro sono le diverse versioni di Turandot. In accordo con il corso Design per il Teatro del Politecnico una decina di costumi sono stati completamente realizzati dalle allieve, dal taglio al cucito, al ricamo.
Per ogni nuovo vestito, una nuova marionetta scolpita e poi cinque scene dipinte e l’attrezzeria e gli oggetti. Un lavoro di quasi un anno, considerando le “pause” per gli spettacoli nell’Atelier e le tournée (la più recente, maggio 2015, al Festival di Charleston negli Stati Uniti).
Questa volta non ci saranno le parti parlate a fare da raccordo nel racconto. La musica di Puccini è certamente sufficiente alla comprensione della famosa storia della crudele principessa che si nega all’amore.
E sul palcoscenico risuoneranno le voci di Maria Callas, Eugenio Fernandi, Elisabeth Schwarzkopf con la direzione di Tullio Serafin nella storica edizione del 1958.
Nota
di Eugenio Monti Colla
Il
teatro delle marionette all’apparire del mondo post-romantico e
delle problematiche drammaturgiche a esso collegate, si era
rispettosamente fermato. Temi troppo importanti e sofferti per le
teste di legno e il loro esprimersi un poco meccanico e ripetitivo.
Così il mondo pucciniano era sempre stato preservato da ogni
incursione, benché la tentazione offerta da Gianni
Schicchi
fluttuasse perennemente nell’aria.Ma come resistere al prorompente fascino e alle innumerevoli difficoltà di Turandot? Soprattutto in clima di Expo!
Al di là di ogni tentazione vi è, comunque, un clima di fiaba con la sua buona dose di crudeltà e di morte, vi è un grande disperato amore non ricambiato che impone il sacrificio di sé, vi è un Principe chiuso nel cieco egoismo della sua passione e la Principessa altera che si nega alla gioia dell’amore.
Ma sopra tutti c’è una musica fatta di luci e ombre, ossessiva, ricca di colori, struggente e densa di mistero. Come resistere al desiderio, seppur presuntuoso, di vedere quanto di tutto questo il mondo delle marionette possa riportare sulla scena con rispetto e fede entusiastica?
Vi è anche un lontano legame con la storia della Principessa Cinese: un antico manoscritto dei primi anni dell’800, rappresentato dalla Compagnia Carlo Colla & Figli, dal titolo La crudele Zamira ovvero La donna nemica degli uomini in cui una figlia di re mandava a morte i suoi pretendenti. Forse un significativo ripetersi di cicli della Storia sotto la protezione di un grande musicista italiano!
Per tutto l’Ottocento il Teatro Gerolamo e le marionette che vi agivano, a pochi giorni dai debutti scaligeri, presentava gli stessi melodrammi che avevano riscosso maggior consenso per il pubblico: così Il Guarany, Roberto il Diavolo, Macbeth, Aida, Il trovatore, La forza del destino, La battaglia di Legnano e via dicendo entrarono nel grande repertorio del mondo marionettistico nelle esecuzioni di piccoli organici musicali, con cantanti in carne e ossa (meno aulici, si intende), e con qualche momento solo recitato là dove la sintesi della trama si faceva più complessa.
Da anni il Teatro Gerolamo è stato “votato a migliori destini” ma le marionette, in particolare quelle che vi hanno agito per oltre mezzo secolo, hanno continuato questa tradizione e l’hanno fatta conoscere in tutto il mondo con grande successo.
Ma il mondo pucciniano, così intenso, così delicato, così intruso di realismo e di poesia, non era stato neppure “immaginato” nella drammaturgia degli attori di legno. Ma il fascino esercitato da Turandot, sognata e vagheggiata da tempo a livello di inconscio, oggi prende genialmente vita.
Favola assai curiosa, dove all’aura esotica del “tempo delle fiabe” si intrecciano dolore, morte, sacrificio, cinismo, egoismo spietato, tutti moti dell’animo che esaltano quella metafora racchiusa nei corpi di legno di questi “occulti” protagonisti nell’oscillare fra sembianza e realtà e ne scatena la gestualità più complessa.
In corrispondenza di “amorosi sensi” con la Fondazione Casa Ricordi, il Polidesign e l’Associazione Lilopera, i personaggi si rivestono dei costumi creati da Brunelleschi che non videro la luce nella prima edizione del 1926 diretta da Toscanini.
Successo? Rischio? Persuasione?
Anche qui “gli enigmi sono tre”.
adattamento per marionette di Eugenio Monti Colla
in due tempi e cinque quadri dall’omonimo dramma liricolibretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dall'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi
duetto e scena finale completati da Franco Alfano
musica di Giacomo Puccini
consulenza musicale di Danilo Lorenzini
costumi di Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco
realizzati dalla sartoria dell’Associazione Grupporiani
ispirati ai figurini originali di Umberto Brunelleschi
sculture di Franco Citterio e Paolo Sette
maschere di Debora Coviello, Fabrizio Palla e Giovanni Schiavolin
scene e luci di Franco Citterio
direzione tecnica di Tiziano Marcolegio
regia di Eugenio Monti Colla
produzione: ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO - NEXT
NEXT laboratorio delle idee un progetto della Regione Lombardia
L'Associazione Grupporiani - Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli è un teatro convenzionato con il Comune di Milano e la Regione Lombardia ed è riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
Comune di Milano - Cultura - Teatro Convenzionato
i costumi sono stati realizzati in collaborazione con
Design per il Teatro: Costumi. Edizione 2014, corso promosso da POLI.Design e coordinato da Christian Silva
con la consulenza della costumista Chiara Donato e della tagliatrice Anna Rosa Amante
realizzati dalle allieve: Francesca Bellingeri, Sara D'Angelo, Laura Dondi, Sashka Gavrilovska, Daniela Lora, Giulia Anouk Mondini, Lisa Muner, Elisa Scarinzi
i marionettisti
Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
durata: 110 minuti più intervallo
al Piccolo Teatro Grassi
via Rovello, 2 – Milano
M 1 fermata Cordusio – tram 1, 3, 4, 7, 12, 14, 16, 18, 19, 27 – bus 57, 58
tel. prenotazioni: 848.800.304 (max 1 scatto urbano da telefono fisso)
chiamate dall’estero: +39.02.4241.1889
tel. promozione pubblico e proposte culturali: 02.72.333.216
per acquisti e prenotazioni al telefono, pagamento con carte di credito, applicazione di una prevendita pari al 5% del prezzo del biglietto
da venerdì 26 giugno a domenica 19 luglio 2015
lo spettacolo è replicato sole nei fine settimana:venerdì ore 20,30, sabato ore 19.30, domenica ore 16
biglietti
platea intero euro 25,00 / ridotto fino a 25 anni euro 17,00 / ridotto anziani euro 12,50 / ridotto ragazzi fino a 12 anni euro 10,00 // balconata intero euro 22,00 / ridotto fino a 25 anni euro 15,00 / ridotto anziani e ragazzi fino a 12 anni euro 10,00
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