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martedì 21 luglio 2015

OPEN PROJECT TRIO AL BLUE NOTE DI MILANO

Mercoledì 22 luglio, alle ore 21, al Blue Note Milano (via Borsieri, 37 – ingresso advance 22 euro – door 27 euro), gli Area International Popular Group, la storica band prog-rock salirà sul palco come Area Open Project Trio ovvero nella versione formata da Patrizio Fariselli, alle tastiere, Marco Michele, al basso, e Walter Paoli, alla batteria.
Area Open Project Trio è la prosecuzione dell'esperienza del Reunion Tour, incominciato nel 2010 e conclusosi nell’'estate 2014 e che ha annoverato numerosi concerti in tutta Italia, Europa, USA e Giappone. Open Project Trio significa più spazio alla creatività, all'esecuzione di nuovi brani e alla frequentazione di un repertorio insolito senza dimenticare brani classici della band.

Costituiti nel 1972, gli Area si imposero subito per la particolarità della propria proposta musicale, nel segno di un’autentica, audace fusione fra rock, jazz, sperimentazioni sonore, echi mediterranei e orientali e altro ancora. Degli anni Settanta gli Area rimangono uno dei gruppi simbolo, specchio della vitalità culturale e sociale del periodo. La prima formazione del gruppo comprendeva Demetrio Stratos (voce, organo, steel drums), Victor Edouard Busnello (fiati), Patrick Djivas (basso), Gaetano Leandro (tastiere), Johnny Lambizi (chitarra) e Giulio Capiozzo (batteria). Poco prima delle registrazioni del primo album, "Arbeit Macht Frei", la formazione mutò con l’entrata di Paolo Tofani e Patrizio Fariselli in sostituzione di Lambizi e Leandro. Agli Area si unì anche Gianni Sassi, in arte Frankenstein, con il compito di curarne l'immagine e di scrivere i testi delle canzoni, caratterizzati da un forte allegorismo. Dopo "Arbeit Macht Frei" (1973), passato alla storia come uno dei dischi seminali del rock italiano più innovativo, Djivas lasciò gli Area per entrare nella PFM: il suo posto venne preso da Ares Tavolazzi. Se ne andò anche Busnello. Assestato l’organico, gli Area proseguirono speditamente il proprio cammino tenendo numerosissimi concerti, anche all’estero, e incidendo altri album importanti quali "Caution Radiation Area" (1974), "Crac!" (1975) e "Maledetti" (1976), testimoni di una costante evoluzione artistica sempre più protesa verso la sperimentazione. A questo proposito è da ricordare la personale ricerca di Demetrio Stratos sulla voce, intesa come vero e proprio strumento dalle pressoché infinite possibilità. Dopo l’incisione di "Maledetti", gli Area conobbero un periodo di riflessione che avrebbe progressivamente portato allo sfaldamento del gruppo. Il 13 giugno del 1979, poco dopo aver abbandonato ufficialmente i compagni di tante avventure, Demetrio Stratos si spense, stroncato a soli 34 anni da una malattia incurabile. Un concerto organizzato all’Arena di Milano per aiutarlo a sostenere le cure mediche si trasformò in un omaggio corale ad un artista coraggioso, unico. La fondamentale esperienza degli Area sarebbe quindi confluita in altri gruppi che ne ripresero l’intestazione e cercarono di mantenerne lo spirito. Nel 1993 Fariselli, Tavolazzi e Capiozzo si ritrovarono per un concerto dedicato a Gianni Sassi, da poco scomparso. La morte nel 2000 di Giulio Capiozzo fu un altro duro colpo per chi continuava a nutrirsi dei dischi degli Area, la cui memoria e influenza ha resistito all’incedere del tempo al pari di quella di pochi altri gruppi (italiani e stranieri) degli anni Settanta. Il segreto di questa straordinaria longevità sta nell’originalità di una musica che è riuscita per davvero a superare le barriere fra i diversi generi musicali, dando anche voce alle urgenze espressive e agli ideali di una intera generazione.


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