"IL GIOVANE STREHLER"
DA NOVARA AL PICCOLO TEATRO DI MILANO
In occasione dello spettacolo Non
chiamatemi maestro
di e con Corrado d’Elia, liberamente ispirato agli scritti e alle
testimonianze di Giorgio Strehler, che sarà in scena dal 21 al 30
settembre al Teatro
Libero,
giovedì
24 settembre alle ore 18.30
si terrà la presentazione
del libro
Il giovane Strehler. Da Novara al Piccolo Teatro di Milano
(ed.
Lampi di stampa, 2013) di
Clarissa Egle Mambrini.
Un’occasione
per ricordare il grande regista triestino e svelare anche le sue
esperienze giovanili antecedenti la fondazione del Piccolo.Oltre all’autrice e a Corrado d’Elia interverranno Giancarlo Dettori e Maria Grazia Gregori.
Dalla sua uscita, il saggio ha riscosso ampi consensi fra esperti del settore e semplici appassionati ed è stato lodato soprattutto per la ricerca meticolosa unita ad una scrittura scorrevole e accattivante.
“Il
nome di Giorgio Strehler, considerato uno dei massimi registi del
Novecento, è abitualmente associato al Piccolo Teatro, fondato nel
1947, e alla città di Milano. Il suo esordio alla regia, però,
avvenne prima, durante la Seconda Guerra Mondiale, con due spettacoli
rappresentati a Novara in un teatrino ormai abbandonato. Ne Il
giovane Strehler. Da Novara al Piccolo Teatro di Milano
riscoprire quegli eventi ormai lontani, indagarne le origini e le
conseguenze e analizzarne il contesto diventa l’occasione per
approfondire un periodo umano e professionale poco conosciuto
dell’artista triestino – allora attivo anche come attore e
teorico teatrale – nonché la vita culturale di Novara e di Milano
e la realtà teatrale italiana della prima metà del Novecento, fra
tradizioni dure a morire e novità che faticavano a radicarsi.
Il
volume si avvale di un intervento iniziale di Stella
Casiraghi,
promotrice e organizzatrice culturale che ha collaborato a lungo con
il Piccolo Teatro e ha curato l’edizione critica di molti inediti
di Strehler, ed è impreziosito da un nutrito apparato iconografico e
da interviste a personaggi della cultura locale e nazionale come lo
storico e critico d’arte Raul
Capra,
il musicista Folco
Perrino
e l’attore Gianrico
Tedeschi”.
Il giovane Strehler. Da Novara al Piccolo Teatro di Milano
di Clarissa Egle Mambrini, con un intervento di Stella Casiraghi
Lampi di stampa, Vignate (MI), Ottobre 2013, pp. 366
Alcuni estratti dalle recensioni:
«[…] c’è un giovane Strehler sul quale vale la pena di soffermarsi, per coglierne appieno la personalità artistica nel suo formarsi step by step. Grazie all’opera di Clarissa Egle Mambrini veniamo così introdotti in un universo sconosciuto, o quanto meno poco conosciuto e conosciuto da pochi […]. Questo è reso possibile dalla ricca documentazione raccolta nel volume […]. Un lavoro minuzioso che apre preziosi spiragli al lettore curioso e appassionato del backstage, compiuto con grande passione e pazienza da Clarissa Egle Mambrini, che con quest’opera rende omaggio alla sua città. […] Chi meglio di lei poteva dunque cimentarsi nella titanica impresa di ricostruire un mondo remoto, reso attuale dalla sua preziosa ricerca ed in grado di offrirci un ritratto a tutto tondo del giovane Strehler». (Myriam Mantegazza, «Sipario»)
«Pur
nella sua accuratezza e completezza di dati il saggio gode di uno
stile scorrevole e accattivante che facilita il lettore nel piacere
della lettura; se pur con approfondimenti storici e dettagli da
specialisti del settore anche l’appassionato di teatro può
divertirsi nelle molte storie curiose e particolari originali
dell’epoca, dalle cronache degli spettacoli negli anni ’30 a
Milano alle lettere di Irma Gramatica. E poi naturalmente Strehler,
con tutta la passione di un genio e di un uomo che diventerà il nome
del teatro italiano, il creativo, il regista per eccellenza, il punto
di riferimento. […]
Un
bel testo su un’ Italia che non c’è più, su una voglia di
teatro che sembra sopita, su una passione di fare, di capire, di
conoscere e di sperimentare che oggi pare assente sia nel pubblico
che nei professionisti. È emozionante leggere che durante la guerra
questi giovani chiedevano testi nuovi a chi si recava al fronte e
aveva contatti con l’estero; l’umiltà e la voglia di condividere
il sapere e di “fare” il teatro anche in periferia, anche tra le
mille difficoltà, anche per pochi. E’ salvifico leggere che la
cultura e l’arte tengono in vita gli uomini e danno loro speranza e
dignità a dispetto di chi continua a dire che con l’arte non si
mangia. Con l’arte si pensa e si respira. Una buona lettura per chi
ama e respira il teatro».
(Elena Siri, Teatro.it)
«Per
Stella Casiraghi […] l’operazione culturale compiuta da Clarissa
Mambrini punta l’attenzione “su quel lavoro di capillare di
rinnovamento del teatro, a livello artistico e gestionale, compiuto
dal regista e che si inserisce nell’humus culturale successivo alla
guerra. Una ricerca necessaria perché recupera una memoria
importante e intellettuali novaresi come Egidio Bonfante che ha
catapultato nella realtà novarese una serie di personaggi che hanno
dato vita alla storia culturale dell’Italia”. Tra le voci del
dibattito […] quella di Mariano Settembri, consulente editoriale di
Lampi di stampa, che ha sottolineato “la ricchezza di una ricerca
capace di illuminare un periodo importante per il nostro Paese in cui
il teatro diventa momento di crescita”, e dell’assessore alla
Cultura del Comune di Novara Paola Turchelli: “Queste sono pagine
che mi hanno fatto commuovere e che arrivano nel momento giusto…”».
(Eleonora Groppetti, «Corriere di Novara»)
Note
biografiche CLARISSA EGLE MAMBRINI
Clarissa
Egle Mambrini è nata a Novara nel 1984.
Al
suo attivo ha alcuni saggi di cinema e teatro pubblicati dalla EOS
Editrice: Risaia
in celluloide,
nel volume In
grembo alla Terra – Affreschi sul mondo contadino
(2007), C’era
una volta il Cinema
e Su
il sipario!,
nell’opera L’incredibile
Novecento – Viaggio italiano nel secolo breve
(2011).
Si
è laureata con lode in Lettere Moderne ad indirizzo artistico presso
l’Università Cattolica di Milano con tesi in Storia del cinema
italiano.Il giovane Strehler. Da Novara al Piccolo Teatro di Milano è la sua opera più importante, cui ha dedicato quasi un anno e mezzo di lavoro.
Da Natale 2013 è nelle librerie anche con Cuore di Terra. Percorsi rurali tra fantasia e realtà (EOS Editrice), volume di narrativa e saggistica sul mondo contadino contemporaneo.
Attualmente è addetta stampa del Teatro Libero di Milano e Cultore della materia in Storia del cinema italiano all’Università Cattolica.
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