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lunedì 28 settembre 2015

L'AMORE RENDE LE PERSONE UGUALI...
ECCO A VOI "SCUSA IL RITARDO"

Sabato 26 Settembre 2015 all’Auditorium del Maxxi di Roma e domenica 27 in streaming, in occasione del Roma Web Festival, si è potuto finalmente assistere alla Premiere del tanto atteso progetto di Piergiorgio Seidita “Scusa Il Ritardo”.
La trama: quattro amici si trovano per consumare il pranzo a casa del nonno di uno di loro, in una splendida villa sul lago di Bracciano. Due sono fidanzati ma tutti e quattro sono innamorati. Quello però non sarà un giorno come tutti gli altri: quel particolare giorno il vaso di Pandora verrà aperto e tutte le incertezze, le paure, le difficoltà dei quattro giovani protagonisti travolgeranno alla velocità di un turbine le loro vite, trasformandole radicalmente e per sempre.

L’inizio lascia perplessi, la realtà viene brutalmente sbattuta in faccia sin dalle prime inquadrature, senza conoscere traccia del passato dei protagonisti e quando ancora si cerca di realizzare cosa sta accadendo, ci si ritrova dentro al racconto, al tavolo con quei ragazzi, come spettatori ignari della loro felicità ingannatrice e del loro dolore profondo. La storia si sviluppa teneramente, forse un po’ troppo veloce verso il finale ma sempre con battute giocate sul filo dell’emozione e della dolcezza.
Il film scorre senza intoppi, senza cali di tono e si arriva alla conclusione con ancora la voglia di conoscere il loro futuro, se quello che vediamo è veramente il finale o se qualcosa dovrà ancora accadere.
Protagonista assoluto il Sentimento, co-protagonista il sacrosanto diritto di essere Felici.
Personalmente, trovo la recitazione dei protagonisti Cristina Del Grosso, Nadia Straccia, Niccolò Doglio, Nicolas Zappa, Luciano Tribuzi e Luca Giacomelli Ferrarini impeccabile perché naturale, con pause, momenti di riflessione, sguardi, espressioni che appaiono spontanei ma che invece nascondono il lavoro interiore di attori professionisti.
Un plauso anche alla colonna sonora del film, che sottolinea i momenti più "toccanti", come il brano stupendo di Ilaria De Rosa "Svendo i miei perché".
Piergiorgio Seidita, il regista di questo piccolo capolavoro, non è nuovo a queste narrazioni “tenere e complicate”: i dialoghi che scrive rappresentano fatti che accadono nella vita di tutti i giorni, la sofferenza dietro ai sorrisi, il condurre una vita che non piace per codardia, per pigrizia, per la cosiddetta società, soffocando se stessi in un mare di inutile monotonia.
In un mondo dell'assurdo, che è poi quello nel quale stiamo vivendo, questa pellicola rappresenta un'oasi di freschezza, un ritorno alle cose semplici, alle persone "oneste" come la figura del saggio nonno, ai sentimenti più puri.
Un mediometraggio che merita di essere visto, capito, interpretato, vissuto.
(Roby)












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