"L'ULTIMA ESTATE DELL'EUROPA"
DI E CON GIUSEPPE CEDERNA
Giovedì 24 settembre, alle ore 10.30,
al Teatro Diego Fabbri di Forlì (Corso A. Diaz, 47, Forlì, 47121 –
ingresso gratuito - info 0543 712160) nell’ambito della
manifestazione “Exportiamo Buon Vivere” l’attore, scrittore e
viaggiatore Giuseppe Cederna ritorna in scena nella città emiliana
con il suo nuovo monologo “L’ultima estate dell’Europa” con
le musiche originali eseguite dal vivo di Alberto Capelli, alla
chitarra e percussioni e Mauro Manzoni, ai flauti, sassofoni e
clarinetto basso.
Il buon vivere è una cosa che si impara vivendo, ascoltando, sentendo, avendo qualche buon maestro, degli amici, viaggiando per poi tornare a casa” commenta Giuseppe Cederna su “Exportiamo Buon Vivere”, manifestazione che lo ospita ormai da anni. Il giorno dopo, invece, l’attore, scrittore e viaggiatore incontrerà le scuole di Vignola (Mo) in occasione del Poesia Festival.
Ecco tutti gli appuntamenti della tournèe: Teatro Sociale di Belluno – 3 ottobre; Teatro Nuovo di Mirandola (MO) – 17 novembre; Teatro India di Roma – dal 19 al 29 novembre; Teatro della Società di Chiavenna (SO) – 2 dicembre; Teatro Puccini di Firenze – 4 dicembre; Teatro Archivolto di Genova – 5 febbraio; Teatro Comunale De Micheli di Copparo (FE) – 26 febbraio.
Il buon vivere è una cosa che si impara vivendo, ascoltando, sentendo, avendo qualche buon maestro, degli amici, viaggiando per poi tornare a casa” commenta Giuseppe Cederna su “Exportiamo Buon Vivere”, manifestazione che lo ospita ormai da anni. Il giorno dopo, invece, l’attore, scrittore e viaggiatore incontrerà le scuole di Vignola (Mo) in occasione del Poesia Festival.
Ecco tutti gli appuntamenti della tournèe: Teatro Sociale di Belluno – 3 ottobre; Teatro Nuovo di Mirandola (MO) – 17 novembre; Teatro India di Roma – dal 19 al 29 novembre; Teatro della Società di Chiavenna (SO) – 2 dicembre; Teatro Puccini di Firenze – 4 dicembre; Teatro Archivolto di Genova – 5 febbraio; Teatro Comunale De Micheli di Copparo (FE) – 26 febbraio.
Sarajevo 28 giugno 1914. Sono le dieci
del mattino di una splendida domenica di giugno. Fra quarantacinque
minuti due colpi di pistola sconvolgeranno il mondo. In poco più di
un mese Austria, Serbia, Russia, Germania, Francia e Inghilterra si
dichiarano guerra. Poi sarà la volta del Giappone e degli Stati
uniti. E l’Italia? L’Italia comincia a pensarci. Ma in realtà ci
sta già pensando da molto tempo.
Un tumulo informe di sacchi e legni
anneriti dal fuoco- che diventerà fiume, trincea, montagna,
cimitero- è la zattera a cui si aggrappa il protagonista dello
spettacolo, un naufrago della Grande Guerra. Un sopravvissuto.
Posseduto dall’implacabile progressione della memoria e incalzato
dai temi musicali dei luoghi e dei personaggi, Giuseppe Cederna dà
voce e corpo a quell’umanità di vittime e di carnefici che
trasformarono l’Europa in un immenso mattatoio. Dai Futuristi ai
Generali, dai fanti mandati a morire sul Carso e sull’Isonzo ai
loro compagni di naufragio, quegli spettri usciti dalle trincee
austriache, fino agli scrittori e ai poeti le cui parole, ancora
oggi, ci illuminano e ci commuovono: Owen, Stuparich, Gadda,
Ungaretti, Trilussa, Rumiz. Dall’esaltazione alla consapevolezza.
Dalle “Radiose giornate di Maggio” alla notte di Caporetto.
«La guerra è molto più vicina di
quello che pensiamo - commenta Giuseppe Cederna - la guerra dorme
dentro di noi. Per questo, raccontarne gli orrori ma anche il
desiderio e la capacità di riscatto, è doloroso e necessario. Con
la pietà della memoria e la miracolosa potenza delle storie, l’uomo
riesce a ribellarsi all’umiliazione del corpo e dell’anima. Anche
nell’orrore, talvolta, riusciamo a trovare la nostra umanità e
dignità più profonde.»
GIUSEPPE CEDERNA debutta nel 1977 a
Piazza Navona come clown di strada. Nel ’78 fonda con Memo Dini la
compagnia Anfeclown dove si metterà in luce per una comicità
surreale e principalmente fisica. Conclusa la vena autarchica, in
teatro lo ricordiamo nel “Sogno di una notte d’estate” del
Teatro dell’Elfo, regia di Gabriele Salvatores; in “Amadeus” di
P. Shaffer a fianco di Umberto Orsini regia di Mario Missiroli; ne
“Il giardino dei ciliegi” di A. Cechov regia di Gabriele Lavia;
in “Puntila e il suo servo Matti” di B. Brecht regia di Pino
Micol; ne “La Febbre” di W. Shawn regia di Giorgio Gallione; ne
“Il grande viaggio” di Giuseppe Cederna e Francesco Niccolini. Al
suo impegno teatrale alterna, dagli esordi, un’interessante
attività cinematografica. Premio oscar con il film “Mediterraneo”
di G. Salvatores nel 1991 nel cinema ha lavorato, tra gli altri, con
Scola, Bellocchio, Comencini, Monicelli, i fratelli Taviani, Soldini,
Brizzi e Rob Marshall. Ha pubblicato con Feltrinelli “Il Grande
Viaggio”, un pellegrinaggio alle sorgenti del Gange; “Piano
Americano”, lezioni di sopravvivenza nella giungla dorata di un set
Hollywoodiano e, con il fotografo Carlo Cerchioli, “Ticino, le voci
del Fiume - Excelsior 1881”.
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