AL CARCERE MINORILE BECCARIA IL TEATRO APRE ALLA CITTADINANZA CON LA SUA STAGIONE TEATRALE
M a r t e d ì
6 Ottobre 2015 alle ore
18.30, a conclusione
della seconda fase di ristrutturazione del Teatro
interno al Carcere Minorile Cesare Beccaria di Milano,
verrà presentata alla cittadinanza la sala teatrale totalmente
ristrutturata, segnando l’inizio
della stagione 2015/16.
L'associazione
Puntozero ha
potuto raggiungere questo importante traguardo grazie al vitale
contributo economico concesso al progetto dalla Fondazione
Marazzina Onlus.
Il Teatro alla Scala di Milano, che è accanto all’associazione dal 2005 e nel 2007 ha destinato al Teatro del Beccaria le poltrone dopo il restauro del Piermarini, ha fornito un sostegno fondamentale coordinando i lavori, con il coinvolgimento di Mapei che a sua volta ha contribuito con la fornitura gratuita dei propri prodotti e una donazione.
Il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa, a seguito della recente firma della Convenzione con il Direttore Sergio Escobar, nel maggio 2016 realizzerà un workshop formativo sulla Commedia dell’Arte con Ferruccio Soleri, e nella stagione 2016/17, sulla scia del successo riscosso dallo spettacolo “Errare humanum est. Il carcere minorile spiegato ai ragazzi”, presentato al Teatro Grassi nel novembre 2014, ospiterà di nuovo la Compagnia dei giovani attori creata dall’Associazione Puntozero dell’Istituto Penale per Minorenni Cesare Beccaria di Milano.
Alla cerimonia
del 6 ottobre saranno presenti il Capo Dipartimento della Giustizia
Minorile Francesco
Cascini, il Sindaco di
Milano Giuliano Pisapia,
il Sovrintendente del Teatro alla Scala Alexander
Pereira, l’Amministratore
Unico di Mapei Giorgio
Squinzi e il Piccolo
Teatro di Milano. Sul palco si esibiranno i giovani attori
detenuti e gli
operatori Puntozero con alcune scene tratte da “Sogno
di una notte di mezza estate” di
W. Shakespeare con regia
di Giuseppe Scutellà,
come esito dei laboratori condotti da Puntozero all’interno
dell’istituto.
Il ripristino del
Teatro interno al carcere minorile e l’inizio dell’attività
teatrale permanente renderà tale luogo un nuovo
punto di produzione culturale aperto
ed accessibile all’intera cittadinanza, contribuendo ad arricchire
l'offerta culturale della città di Milano e ad attenuare l'idea del
carcere come istituzione punitiva, rompendo il “cono d'ombra” ed
aiutare così a superare stereotipi e pregiudizi, facilitando la
comunicazione tra “dentro” e “fuori” attraverso
l’accessibilità della cittadinanza. Rilevante da un punto di
vista sociale anche l’opportunità
data ai giovani detenuti sia di calcare le scene in qualità di
attori, sia di apprendere un mestiere teatrale (tecnico
luci, macchinista teatrale, falegname, ecc.) spendibile anche in
esterno per raggiungere una propria autonomia e determinare un
proprio riscatto personale e sociale.
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