ALLA RICERCA DELLA CRESCITA CON "ADULTO"
AL TEATRO DELL'ELFO DI MILANO
Adulto
è una ricerca sulla parte maledetta della crescita, quella che non
matura, che non si dichiara, che non si esprime e che non si arresta:
un'energia sotterranea e magmatica, devastante quanto generatrice. Lo
sguardo del pubblico è affacciato alla scena come alla rete da
cantiere di uno scavo. Qui sono insabbiati gli oggetti ludici,
erotici, i feticci e i travestimenti di un individuo abnorme e
delicatissimo, che produce i suoi riti scabrosi in questo che sembra
un luogo periferico, sospeso, tutto autogenerato, autonomo rispetto
al resto del mondo. Linee di led e radio analogiche sono i confini
visivi e sonori della scena, un luogo della mente che restituisce
suoni, bagliori, presenze. Questa non è la storia dell'ostilità
alla vita o di un arroccamento, ma quella al contrario di una totale
resa, di una spesa oscena di sé, di un'estasi fatale, unita
carnalmente al fallimento. Invece di crescere e divenire solido, l'io
si disperde, si sparge, decresce, torna all'origine, fino all'utero
materno. Le trasformazioni a cui è sottoposto il personaggio
trascendono il genere sessuale, la morale, il ruolo sociale, la
direzione ordinaria della vita. Tutto il processo è però
attraversato da desiderio, amore, bisogno estremo e abominevole di
tenerezza.
Le
parole che compongono questa contro oratoria sono tratte dalle opere
finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Dario Bellezza,
accomunate dall'essere liriche filosofiche, opere pericolose e
azzardate, crolli monumentali che prefigurano la morte e sono assieme
capaci di un pensiero visionario e rigenerativo sul divenire. Da
questi testi controversi emerge la possibilità di un procedere
diverso, interno alla vita, contrario all'essere unitari, finiti,
coerenti, pienamente adulti. Adulto
è infatti una dedica allo spirito che è capace di osare strumenti
di conoscenza impervi e non convenienti, quali il regresso, il
percorso a ritroso, l'involuzione, il ricorso all'infanzia, uscire
dal genere e degenerare.
Rimane
una omogeneità d'intenti che piace. In un lavoro che gioca
sapientemente fra il livello realistico delle descrizioni e le
ramificazioni filosofico-immaginifiche. Ottimo Dario Muratore, la cui
formazione performativa qui si sposa con la precisione interpretativa
di un testo difficilissimo, che rimane soprattutto di parola.
L'oggettistica retrò-infantile accentua il gusto e permette un
continuo essere dentro e fuori i personaggi, le situazioni, il
teatro. Sempre più tangibili le potenzialità della giovane
compagnia milanese. Nuovi orizzonti.
Diego
Vincenti, Hystrio
La
chiave di lettura dell'attenta e appassionata regia è quella di
focalizzarsi sul percorso a ritroso dei personaggi che trascendono il
genere, la morale e il ruolo sociale... Tocca all'ottimo Dario
Muratore veicolare queste difficili istanze. La sua è
un'interpretazione che privilegia la componente corporea di cui
dimostra grande padronanza, senza però penalizzare l'aspetto vocale,
variando toni e registro a seconda dei passaggi affrontati.
Mario
Cervio Gualersi, Pride
La
prova di Muratore, giocata sui registri più del grottesco che del
tragico, crea cortocircuiti tra linguaggio e potere, parole e corpo.
Carponi o eretto, con una gestualità icastica mai troppo esibita,
Muratore interpreta un ibrido mezzo animale e mezzo essere umano,
bimbo e adulto. Senza trucco né trucchi, anche lo spettatore vive
sfascio e deformazione, integrità e tensione verso l’armonia.
Vincenzo
Sardelli, Krapp's Last Post
Ispirato dai testi finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Dario Bellezza
uno spettacolo di Giuseppe Isgrò̀
con Dario Muratore
voci Ferdinando Bruni, Ida Marinelli
drammaturga Francesca Marianna Consonni
suono Giovanni Isgrò
Phoebe Zeitgeist
in collaborazione con Voci Erranti, Racconigi e TMO Teatro Mediterraneo Occupato, Palermo
Elfo Puccini, sala Bausch – c.so Buenos Aires 33, Milano – Mar/sab ore 19.30, dom ore 15.30 - Intero 30.50 € - Ridotto giovani/anziani 16 € - Martedì 20 € - Info e prenotazioni: tel. 02.0066.06.06, www.elfo.org
Ispirato dai testi finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Dario Bellezza
uno spettacolo di Giuseppe Isgrò̀
con Dario Muratore
voci Ferdinando Bruni, Ida Marinelli
drammaturga Francesca Marianna Consonni
suono Giovanni Isgrò
Phoebe Zeitgeist
in collaborazione con Voci Erranti, Racconigi e TMO Teatro Mediterraneo Occupato, Palermo
Elfo Puccini, sala Bausch – c.so Buenos Aires 33, Milano – Mar/sab ore 19.30, dom ore 15.30 - Intero 30.50 € - Ridotto giovani/anziani 16 € - Martedì 20 € - Info e prenotazioni: tel. 02.0066.06.06, www.elfo.org
Nessun commento:
Posta un commento