Post Più Recenti

.

sabato 12 dicembre 2015

"ALICE, CARA GRAZIA" IL TEATRO RINGHIERA DI MILANO SI TINGE DI ROSA

Domenica 13 dicembre 2015 ore 20.45.
Alice, Cara Grazia è un atto monologato in cui Alice (una donna, non un personaggio fiabesco), dialoga con se stessa e con una serie di personaggi, animati e inanimati, forse della propria fantasia. Durante questo dialogo, Alice, cerca di trovare la propria collocazione all’interno del mondo sociale che la circonda.
Uno di questi personaggi, un animale (in tutti i sensi), la nota, nota la sua fragile ingenuità, unita ad una superba e sfacciata
voglia di esistere.

 
Proprio per questo le proporrà di entrare nel paese dello Spettacolo.

 
Alice incontrerà altri personaggi e inizierà ad immergersi sempre più profondamente in questo mondo completamente inventato fino a domandarsi se non sia meglio vivere la fantasia piuttosto che la vita reale.

 
Feydeau diceva che scrivere testi per attrici è un lavoro immane perché difficile è travestirsi da donna, calzando, oltre la pelle, anche il suo cervello.

 
In questo caso Alice rappresenta La Donna, l’essere femminile in tutta la sua ingenuità, la sua sessualità, la sua voglia di affermazione sul mondo, non solamente sul maschio. Questa serie di comportamenti, di attitudini, la porta spesso a diventare, nello stesso tempo, vittima e carnefice di sé stessa, in una sorta di sconsiderato masochismo che ha come fine l’attuazione del bisogno intimo e necessario di essere guardati. Ma, proprio perché Alice, non si tratta né di un masochismo né, tantomeno, di una narrazione vittimista, anzi questo desiderio di avere gli occhi addosso non è un desiderio effimero, frivolo, trattasi di un sentimento primitivo e, quindi sincero, profondo e necessario. Starà ad Alice dimostrare la sua buona fede, starà a lei trasformarlo in una pratica benefica e salvifica allontanando e condannando in questo modo le sporche e viscide mani degli approfittatori e degli sfruttatori. Detto questo, l’obiettivo principale della messa in scena non sarà quello di riprodurre una grigia e retorica filippica sui disagi sociali del gentil sesso, la volontà è piuttosto quella di esaltare la forza propulsiva tipica femminile attraverso una storia che possa sottolineare i tratti patetici e ridicoli di quegli uomini che, fingendosi protettori, si rivelano soltanto squallide piovre.

 
Libero tradimento da Dario Fo, Franca Rame, Patrizia Valduga
Con Valentina Picello
Scene e Costumi Chiara Donato, Eleonora Rossi
Musiche Zeno Gabaglio
Drammaturgia e Regia Filippo Renda
una produzione Idiot Savant / Ludwig

Nessun commento:

Posta un commento