"COSI' TANTA BELLEZZA"
CORRADO ACCORDINO
AL TEATRO LIBERO DI MILANO
In scena Così tanta bellezza, uno spettacolo che affronta la bellezza, quella vera, quella che nasce nell'anima e si manifesta attraverso pensieri e sentimenti differenti in base agli avvenimenti con i quali ci si confronta.
«Non la bellezza delle copertine, dei tacchi o dei trucchi alla moda – spiega Corrado Accordino – (...) non la bellezza di chi sa parlare bene e di chi vuole piacere a tutti i costi, (...) non la bellezza che brilla di diamanti, di feste e di brindisi vivaci, non queste forme di bellezza così evidenti, così appariscenti, così deludenti. Raccontare invece la bellezza accecante e devastatrice che anima la vita. La bellezza che non t'aspettavi, (...) che ispira e confonde gli uomini, che sposta il tuo punto di vista dagli occhi al fegato. (...) La bellezza come atto di resistenza poetica. L'ispirazione dell'ultima utopia, che non salverà la forma del mondo ma ne svelerà i suoi segreti.»
Cosi tanta bellezza non è l'unico spettacolo che vede quest'anno Corrado Accordino coinvolto sul palco del Teatro Libero. A fine marzo ci sarà un altro debutto con la nuova produzione ... Secondo Cyrano della quale firma la regia.
Note di regia
C'è, intorno alle cose e agli uomini, impalpabile eppure viva, una strana luce. E c'è un'ombra avversa, che cancella le sfumature di questa luce, i suoi riverberi, le possibilità e i giochi del colore.
Questo si chiama vivere e altro si chiama morire. Questo si chiama essere a metà, imperfetti e talvolta goffi, e quello si chiama fate silenzio, ho paura, non credo di farcela. Qualcosa si chiama solitudine e si lascia amare. Altro si chiama ancora solitudine ma ti uccide lentamente. Qualcosa si chiama malinconia ed è un dolce cullarsi, e altro si chiama no, non ero io, non voglio ricordare. Questo si chiama lasciate ogni speranza voi che mi avete rubato la moglie, i figli e la casa, e quello si chiama andatevene, per voi non posso fare nulla. Questo si chiama non uscirò da questa stanza perché non sopporto più niente, la faccia della gente, le strade, la televisione. E quello si chiama non uscirò da qui perché non c'è più uscita. Qualcosa si chiama eccomi qui, respiro ed è già molto. Altro si chiama follia. Questo si chiama sorriso raccolto a un semaforo, e altro ancora si chiama piangere qualcuno che è morto. Questo si chiama inferno, puro e semplice, e devi fare di tutto per resistere. Questo si chiama sforzarsi di andare avanti, e questo si chiama desiderio di cancellare tutto, cancellare ogni cosa e ricominciare. Questo si chiama non funziona nulla, e quello si chiama non accetto gli altri. Questo si chiama invocare aiuto, sfogarsi contro un muro, chiedere perdono, e quello si chiama non vedo, mi hanno tolto gli occhi, non ci sarà pace per me. Queste si chiamano parole che parlano, quelle si chiamano parole che non dicono.
Corrado Accordino
Attore, regista e scrittore.
Diplomato all'Accademia dei Filodrammatici di Milano, lavora nell'ambito teatrale dal 1989.
Direttore Artistico della compagnia di produzione e diffusione teatrale Il Laboratorio dell'immaginario-La Danza Immobile/Teatro Binario 7 dal 1998, e Direttore Artistico del Teatro Binario 7 di Monza dal 2005 in collaborazione con Elio De Capitani.
È co-Direttore Artistico de La Scuola Delle Arti di Monza dall'anno accademico 2008/2009, e co-Direttore Artistico del Teatro Libero di Milano dalla stagione 2013/2014.
Dal 2014 è direttore artistico della stagione del Teatro Duse di Agrate Brianza e dal 2015 co-Direttore del Teatro di Nova Milanese.
È stato Direttore Artistico del Teatro Villoresi di Monza dal 2001 al 2005 e del Festival Borgo in Festival che negli Anni Novanta si è tenuto a Castiglione del Terziere. Nel 2011 è coordinatore artistico per il progetto Ph-Performing Heritage, l'evento diffuso del Distretto Culturale Evoluto di Monza.
Dal 2008 al 2012 è stato co-Direttore Artistico del Teatro Filodrammatici di Milano.
Come narratore ha pubblicato una raccolta di racconti Cuore barbaro e il romanzo Il cattivo bambino.
Le sue produzioni hanno, per interesse e necessità, un'attenzione particolare alla rielaborazione drammaturgica di testi classici e contemporanei. Autori di riferimento sono stati: William Shakespeare, Miguel de Cervantes, Fëdor Dostoevskij, Albert Camus, Omero, Amélie Nothomb, Virginia Woolf, Ernest Hemingway, Raymond Carver, ma anche drammaturgie originali che indagano temi sensibili della nostra società.
«Il teatro oggi è un luogo di confronto, di continuo approfondimento e di ricerca di nuove possibilità sceniche –spiega Corrado Accordino -. Un teatro che si trasforma, vive e respira, rispecchiando i molteplici aspetti dell'esistere, insinuandosi in ogni fessura dei mondi reali, immaginari e sociali, e facendosi sempre interprete del suo tempo. Svelare la bellezza dell'uomo in tutte le sue manifestazioni/contraddizioni, coglierne le sfumature poetiche, le molteplici possibilità, i linguaggi in continua trasformazione, la perenne dialettica colpa/innocenza, destino/volontà, caso/necessità; l'eterno conflitto legge interiore/legge sociale, norma/trasgressione, libertà individuale/convivenza civile; la perpetua simbiosi bene/male, felicità/sofferenza, tragedia/commedia, reale/fantastico.»
Teatro Libero
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