DUE OPERE DEL TRITTICO DI PUCCINI
"SUOR ANGELICA" E "GIANNI SCHICCHI"
SUL PALCO LA COMPAGNIA GIOVANILE INCANTO
TEATRO ROSMINI DI BORGOMANERO
La Scuola Musicale Incanto di Paruzzaro
diretta da Maria De Micheli e dal 2015 fondatasi anche in Compagnia
Giovanile Incanto, torna ad affrontare l’opera con due dei tre atti
unici del trittico Pucciniano, Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni
Schicchi.
L’utilizzo delle immagini per rendere
l’ambientazione scenica, pur in un teatro minimalista, sono tese a
trasportare lo spettatore nei luoghi e nelle ore di svolgimento delle
azioni.
Per Suor Angelica, la regista, Maria De
Micheli, ha voluto scavare profondamente nell’animo dei personaggi,
nella profonda differenza tra le anime pacate delle consorelle di
Angelica, e lei stessa, tormentata e silenziosa, chiusa nel proprio
dolore, che si svelerà mentre si dipana la storia.
Per Schicchi, è stata una scelta
precisa quella di trattare i personaggi, spinti solo dal desiderio e
dalla bramosia dei soldi, come delle bambole, dove la loro falsità
si esprime sui loro volti agghindati proprio come tali.
Regia: Maria De Micheli
Ingresso Intero € 10.00
Ridotto under 14 € 5.00
Trama
SUOR ANGELICA
Suor Angelica è un'opera lirica in un
atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano.
La prima assoluta ebbe luogo il 14
dicembre 1918 al Metropolitan di New York con Geraldine Farrar, Flora
Perini e Minnie Egener e fino al 2009 ha avuto 74 rappresentazioni.
È tra le poche opere a contenere solo
personaggi femminili.
L'azione si svolge in un monastero,
verso la fine del XVII secolo.
Suor Angelica da sette anni è in un
monastero per volontà della sua aristocratica famiglia che l'ha
costretta alla clausura per aver avuto un figlio al di fuori del
matrimonio.
Nonostante la vita di preghiera non può
però dimenticare il bambino avuto dall'illecita relazione che fu la
causa del suo ritiro dal mondo.
Per sette anni ha atteso una visita e
grande emozione suscita nella suora la notizia dell'imminente arrivo
di sua Zia Principessa.
Ma la donna, divenuta amministratrice
dei beni di famiglia dopo la morte dei genitori di Angelica, le
chiede di firmare un atto di rinuncia al patrimonio, mentre
implacabile le annuncia che il suo bambino è morto.
Disperata, Angelica decide di suicidarsi ingerendo un veleno distillato con i fiori raccolti nel giardino del convento.
In preda al rimorso per il peccato commesso, la suora invoca la Vergine che le appare circondata di luce e accompagnata da una musica celestiale.
Disperata, Angelica decide di suicidarsi ingerendo un veleno distillato con i fiori raccolti nel giardino del convento.
In preda al rimorso per il peccato commesso, la suora invoca la Vergine che le appare circondata di luce e accompagnata da una musica celestiale.
In segno di perdono la Madonna sospinge
un bimbo fra le braccia della morente.
Trama
GIANNI SCHICCHI
Il tema di Gianni Schicchi e la sua
fortunata scelta, è da attribuire a Puccini, il quale leggeva spesso
Dante e aveva sempre con sé un'edizione tascabile del capolavoro. Il
Maestro era contento di musicare un argomento così vivace e
divertente.
La fonte primaria del soggetto
dell'opera è in un breve episodio contenuto nel trentesimo canto
dell'Inferno, dove il protagonista viene condannato in quanto
«falsatore di persone». A sua volta anche Dante si era ispirato a
un fatto realmente accaduto: lo Schicchi, appartenente alla famiglia
Cavalcanti, sostituendosi al cadavere di Buoso Donati, dettò un
falso testamento in favore del figlio di costui, Simone, diseredato
dal padre, lasciando per sé una cavalla di pregio.
Nella sua casa di Firenze (anno 1299) è
spirato Buoso Donati e i parenti lo vegliano in preghiera. Ma poiché
corre voce che Buoso abbia lasciato i suoi beni ai frati, la veglia
viene interrotta per aprire il testamento, che conferma la fondatezza
delle dicerie. Rinuccio, fidanzato di Lauretta, figlia di Gianni
Schicchi, propone alla famiglia di ricorrere ai consigli del futuro
suocero, che ritiene uomo astuto e accorto. Zita, detta la Vecchia,
protesta all'arrivo di Schicchi, a causa delle sue origini plebee e
costui, offeso, se ne andrebbe, senza le implorazioni di Lauretta.
Subito Gianni elabora un piano che diventa a tutti chiaro quando,
contraffacendo la voce di Buoso, risponde al dottor Spinelloccio,
venuto a informarsi della salute del paziente. Pertanto manda a
chiamare il notaio e, messosi a letto travestito da Buoso, detta il
nuovo testamento, destinando i beni più ambiti per sé: la casa di
Firenze, la mula, i mulini di Signa. Né i parenti possono protestare
senza svelare la truffa e quindi incorrere nella giusta punizione.
Dopo aver scacciato tutti dalla casa che è ormai divenuta sua
proprietà, mentre Rinuccio e Lauretta amoreggiano sul balcone, egli
si rivolge al pubblico, spiegando di aver tanto osato per il bene dei
due fidanzati e reclama l'attenuante.
Sabato 27 febbraio 2016
h 21.00
SUOR ANGELICA E GIANNI SCHICCHI
h 21.00
SUOR ANGELICA E GIANNI SCHICCHI
Da: Giacomo Puccini
Di Compagnia Giovanile IncantoRegia: Maria De Micheli
Ingresso Intero € 10.00
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