RICCI/FORTE TORNANO AL PICCOLO TEATRO
"DARLING (IPOTESI PER UN'ORESTEA)"
LEGGERE IL PRESENTE CON ESCHILO
I dioscuri della scena italiana tornano
al Piccolo con DARLING (ipotesi per un’Orestea), al Teatro Studio
dal 2 a 7 febbraio, nuovo atto della cosmogonia disegnata da
ricci/forte e come sempre attraversata dal corto-circuito tra
presente e mito.
Partendo dall’Orestea di Eschilo, in
cui si racconta quanto accade dopo la fine della guerra di Troia, si
indaga sul “dopo la catastrofe”, ovvero su cosa accade quando
tutto è smembrato, perduto, devastato. Ma forse, sotto le macerie,
l'uomo può rintracciare una fibra più autentica.
Darling, il primo balbettio nella nuova
polis. Darling, l’alfabetizzazione di un sentimento. Darling, il
perimetro di un terreno emotivo da arare. Darling, il singulto ctonio
della tragedia eschilea. Darling, lo tsunami che cancella l’ordine
delle cose ripristinando il culto orfico dei morti. Darling, un
container in cui immagazzinare simboli e sensi, umani e divini, che
riesplodono in attesa del prossimo imbarco.
In un aeroporto della mente, valvola
liminale ancora attiva, l’accampamento profughi dopo la grande onda
ripercorre i brividi di un passato attraverso le impronte lasciate
sulle cose strappate all’acqua. Senza domicilio etico, attendiamo
la fiamma come scolte in attesa del ritorno del padre guerriero. In
questa improvvida fase di transizione si celebra un rito di passaggio
all’inverso, come un rigurgitare a fiotti animaleschi e recuperan'ORESTEA)"o
- dopo il crollo dei panorami ordinati - il tanfo di viscere inondate
di sangue giustiziere.
Come in un’istantanea di Gregory
Crewdson, la realtà apparentemente rassicurante viene disturbata
dall’irruzione della natura, che attesta il suo predominio e
vanifica ogni tentativo di “domarla” attraverso la dike di stato,
una Giustizia sempre più ad uso e consumo delle classi dirigenti.
Una realtà fittizia che si mostra con tutta la forza di persuasione
di una realtà autentica. Un falso che però, a differenza di una
copia, si sovrappone al reale perfezionando l’originale attraverso
nuovi rituali: potenti atti sociali che proprio nel momento in cui
l'ordine viene alterato da eventi naturali ricrea un nuovo stato,
differente da quello precedente. Vanificato il tentativo di crearne
uno ideale - Hannah Arendt racconta bene quanta inconsapevolezza ci
sia stata in questa degenerazione autodistruttiva di regolamentazione
di un gruppo sociale - percepiamo di nuovo il nostro polso e
ammaliante è il richiamo di un proprio individuale, barbarico, senso
etico.
Gli orrori dell’Orestea,
indipendentemente dalla domanda se siano o meno così lontani dai
simboli che ci vivono addosso, possono restituirci attraverso
l’incubo una nuova piattaforma solida sul quale poggiare le
speranze di un futuro? O sarà l’ennesimo padiglione ospedaliero in
cui accetteremo la punizione del bromuro mitriale pur di seguire la
striscia continua dell’utopica democrazia che ci viene indicata?
Talpe da giardino, scardiniamo le aiuole ordinate cercando un vestito
che ci faccia sembrare abitanti civilizzati di un fraudolento mondo
perfetto.
In un mondo fatto di algida
rappresentazione del Sé, di fredda razionalità, il vecchio sistema
di valori, pervaso di fede nei miracoli e di magia, sembra
addirittura psicotico. Ma la sua logica paradossale supera tutti i
postulati di realtà, come nell’inconscio di un sogno.
Eschilo e ricci/forte, genesi e
ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led Zeppelin,
sovrapposizioni intertestuali sonore e fisiche, tutte tese a
scansionare una lisergia che - proprio in un momento storico come
questo in cui una società si determina attraverso la delimitazione
dell’Altro (assicurandosi così la propria identità) - serva da
bussola per rintracciare traiettorie.
LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO
Piccolo Teatro Studio Melato (via
Rivoli 6 – M2 Lanza) dal 2 al 7 febbraio 2016
DARLING (ipotesi per un’Orestea)
drammaturgia ricci/forte
con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Piersten Leirom, Gabriel Da Costa
movimenti Marco Angelilli
DARLING (ipotesi per un’Orestea)
drammaturgia ricci/forte
con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Piersten Leirom, Gabriel Da Costa
movimenti Marco Angelilli
elementi scenici Francesco
Ghisu
costumi Gianluca Falaschi
costumi Gianluca Falaschi
suono Thomas Giorgi
assistente alla regia Liliana Laera
regia Stefano Ricci
produzione Romaeuropa Festival e Snaporazverein
in co-produzione con Théâtre MC93 Bobigny/Festival Standard Ideal,
assistente alla regia Liliana Laera
regia Stefano Ricci
produzione Romaeuropa Festival e Snaporazverein
in co-produzione con Théâtre MC93 Bobigny/Festival Standard Ideal,
CSS Teatro stabile di innovazione del
FVG, Festival delle Colline Torinesi
Salvo diversa indicazione, gli orari
degli spettacoli al Piccolo sono:
martedì, giovedì e sabato, 19.30;
mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16. Lunedì riposo.
Durata: 1 ore e 40 minuti senza
intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26
euro
Informazioni e prenotazioni 848800304 -
www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai
protagonisti su www.piccoloteatro.tv
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