LA SCUOLA DI BALLO
DELL'ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
DI MILANO
CALCA IL PALCO DEL TEATRO STREHLER
Dal 17 al 20 marzo gli allievi della
Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala calcano nuovamente
il palcoscenico del Teatro Strehler nell’annuale spettacolo
istituzionale.
In scena oltre 150 ballerini fra gli 11
e i 18 anni, in un programma composito con tre pezzi fra il
neoclassico e il contemporaneo, due dei quali proposti per la prima
volta dalla Scuola, firmati da maestri come George Balanchine e
Angelin Preljocaj per il New York City Ballet.
Si apre con la Presentazione della
Scuola, affidata come sempre al Direttore Frédéric Olivieri, su
musiche di Carl Czerny, che consente di conoscere i vari livelli di
preparazione degli otto corsi in cui si articola l’iter formativo.
Segue il ritmo vivace della Tarantella
che Balanchine crea nel 1964 per Patricia Mc Bride e Edward Villella
su musiche di Louis Moreau Gottschalk, compositore di New Orleans,
ispirate alle atmosfere partenopee più gioiose. Un pezzo di
altissima difficoltà tecnica e grande virtuosismo, affidato a due
allievi degli ultimi corsi.
Passato e presente, ‘700 e ‘900,
musica barocca e musica elettronica si confrontano e si amalgamano ne
La Stravaganza di Angelin Preljocaj, creato dal coreografo
franco-albanese nel 1997 per il Diamond Project del New York State
Theater, portato al Teatro alla Scala in prima nazionale nel 2005
dallo stesso Olivieri, all’epoca Direttore del Corpo di Ballo.
Il balletto, pensato per sei coppie di
danzatori, si apre con tre coppie in costume moderno che di fronte a
un fondale nero danzano sulle note di Vivaldi. Improvvisamente il
fondale diventa una tela vermiglia davanti a cui irrompono altre tre
coppie, in costumi baroccheggianti, che iniziano a danzare su musiche
di autori americani contemporanei (Ficarra, Morand, Normandeau,
Parmerud) dalla forte matrice elettronica. Stili e musiche diverse
che si alternano, due culture lontane ciascuna con una precisa
identità, che progressivamente si mescolano e si fondono, dando vita
ad una danza finale d’insieme.
Nota lo stesso Preljocaj: “La
Stravaganza nasce senza un tema preciso. Ma … poiché sono figlio
d‘immigrati, New York ha sempre rappresentato per me un mito, un
simbolo dell’immigrazione come partenza, come viaggio volto a
costruire qualcosa di nuovo. […] L’idea era quella di mostrare
un’ambiguità del passato che ritorna, di persone che tornano dalla
polvere e recano il nuovo. Una porosità di linguaggi. […]
All’inizio de La Stravaganza una ragazzina dice «Mi ricordo»,
quindi la pièce comincia. Vi è un’irruzione del passato nel
futuro. Come se il tempo fosse un ciclo, un’eternità”.
Si chiude ancora con un titolo di
Balanchine, Tema e variazioni, ormai entrato a far parte a pieno
titolo del repertorio della Scuola (gli allievi lo eseguirono per la
prima volta nel 2011).
Creato nel 1947 per il New York City
Ballet, il balletto venne pensato dal celebre coreografo russo “per
evocare quel grande periodo storico della danza classica in cui il
balletto russo fioriva grazie alle musiche di Čajkovskij”.
L’ultimo movimento della Suite n° 3 in sol maggiore accompagna 12
variazioni, che richiedono raffinate doti tecniche e artistiche: una
coppia principale e dodici ballerine aprono il balletto in un
crescendo coreografico tra fughe, adagi, pas de deux e grande
polonaise finale.
A guidare i giovani ballerini nella
preparazione delle coreografie, Claudia De Smet per Preljocaj e
Patricia Neary per Balanchine. Mentre la De Smet, ballerina belga
nell’organico del Ballet Preljocaj dal 1995 al 2001 e poi dal 2004
assistente coreografa di Preljocaj, è al primo incontro con gli
allievi della Scuola di Ballo, la presenza della Neary è ormai loro
familiare, avendoli seguiti negli ultimi anni in occasione delle
riprese di diversi capolavori di Balanchine, come Serenade o Who
cares’?.
Patricia Neary, originaria di Miami,
dopo una lunga militanza nella fila del New York City Ballet accanto
al maestro georgiano, che ha creato per lei grandi ruoli in Raymonda
Variations e Jewels, dal 1988 è ambasciatrice del Balanchine Trust
e ne ripropone nel mondo gli allestimenti.
Con il sostegno di
Sponsor e fornitore ufficiale della Scuola di Ballo
PICCOLO TEATRO DI MILANO – TEATRO
D’EUROPA
17, 18, 19, 20 marzo 2016
SPETTACOLO DELLA SCUOLA DI BALLO
ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
diretta da FRÉDÉRIC OLIVIERI
PRÉSENTATION
Ideata da FRÉDÉRIC OLIVIERI
Assistenti alla coreografia
LORETTA ALEXANDRESCU, VERA KARPENKO,
LEONID NIKONOV, TATIANA NIKONOVA, GIANPAOLO PODINI,
ELISA SCALA, MAURIZIO VANADIA, PAOLA
VISMARA
Musica di CARL CZERNY
LA TARANTELLA
Coreografia di GEORGE BALANCHINE
© The George Balanchine Trust
Ripresa da PATRICIA NEARY
Assistente alla coreografia PAOLA
VISMARA
Musica di LOUIS MOREAU GOTTSCHALK
LA STRAVAGANZA
Coreografia di ANGELIN PRELJOCAJ
Ripresa da CLAUDIA DE SMET
Assistente alla coreografia EMANUELA
TAGLIAVIA
Musiche di ANTONIO VIVALDI, EVELYN
FICARRA, SERGE MORAND,
ROBERT NORMANDEAU, ĂKE PARMERUD
Intervallo
THEME AND VARIATIONS
Coreografia di GEORGE BALANCHINE
© The George Balanchine Trust
Ripresa da PATRICIA NEARY
Assistenti alla coreografia TATIANA
NIKONOVA E PAOLA VISMARA
Musiche di PËTR IL’IC ČAJKOVSKIJ
The performances of Tarantella and
Theme and variations is presented by arrangement with The George
Balanchine Trust and has been produced in accordance with the
Balanchine Style® and Balanchine Technique® Service standards
established and provided by the Trust.
Con il contributo di allievi e
diplomati dei
Corsi per Sarti dello spettacolo,
Truccatori e parrucchieri e Fotografi di scena
dell’Accademia Teatro alla Scala
Si ringraziano Angelin Preljocaj e The
George Balanchine Trust.
Sulle onde mutevoli della danza. La Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala si presenta al suo pubblico con un programma di festosa versatilità. Il sipario si apre con la Présentation ideata dal direttore della Scuola Frédéric Olivieri, immancabile biglietto da visita dell'istituzione milanese che, sulla brillante musica di Carl Czerny, vede alternarsi sul palcoscenico tutti gli allievi degli otto corsi dell'Accademia. Prologo a un passo a due noto nel mondo della danza per il suo formidabile virtuosismo: Tarantella, musica di Louis Moreau Gottschalk, coreografia del maestro dei maestri del Novecento, George Balanchine. Una nuova entrata nel repertorio della Scuola della Scala. Debuttò per Patricia MacBride e Edward Vilella, del New York City Ballet, nel 1964. «Questo passo a due è uno dei tanti balletti brevi che ho coreografato come regalo per i miei danzatori», racconta Balanchine, «il pezzo musicale è uno sfoggio abbagliante, ricco di velocità e buon umore e così spero sia anche la danza, di stile "napoletano e semiseria». Un passo a due ideale per scoprire le potenzialità dei giovani allievi della Scuola. Altra novità del programma 2016 è La Stravaganza, titolo del coreografo franco-albanese Angelin Preljocaj, un pezzo nato nel 1997 sempre per il New York City Ballet e rimontato nel 2005 per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Attraverso il confronto in scena tra due gruppi, La Stravaganza nasce come riflessione sul tema dell’immigrazione che nel balletto diventa possibilità di incontro tra differenti culture musicali e del corpo. Coreografie di sapore neoclassico, ideate su estratti musicali di Vivaldi, sono affidate a tre coppie di danzatori in abiti chiari: una purezza di linee alla quale si oppone la gestualità più terrena ed ombrosa, alla Preljocaj, degli altri sei ballerini, abbigliati in stile Veermer e accompagnati da musica elettronica. Preljocaj monta il tutto in un fluire di accelerazioni e moti a ritroso tra presente e passato, contaminazione tra linguaggi, rivelazione delle differenze. Grande chiusura con Theme and Variations, grandioso omaggio all'epoca d'oro del balletto russo, coreografia di George Balanchine sulla Suite n. 3 in sol maggiore di Ciajkovskij. Un dance ballet, come lo definì nel 1947 il suo coreografo, balletto di puro movimento, un gioiello di tecnica accademica che rimanda alla Russia di Marius Petipa per l'armonica, meravigliosa, composizione della coreografia nello spazio, ma rivissuta in un nuovo nitore. Un tema e dodici variazioni per corpo di ballo e due solisti nelle quali il miglior neoclassicismo si unisce alla grande tradizione del balletto.
Francesca Pedroni
ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
L’Accademia Teatro alla Scala, fondazione privata dal 2001, è considerata fra i più autorevoli enti di formazione in Europa per lo spettacolo dal vivo. Oggi presieduta da Alexander Pereira e diretta da Luisa Vinci, la scuola si avvale della docenza dei migliori professionisti del Teatro alla Scala e dei più qualificati esperti del settore, che condividono l’obiettivo di trasmettere ai giovani un patrimonio di altissima levatura e una tradizione artistica riconosciuta in tutto il mondo. Ne sono soci fondatori, oltre al Teatro alla Scala, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, la Camera di Commercio di Milano, l’Università Commerciale Luigi Bocconi, il Politecnico di Milano e la Fondazione Bracco. A questi si aggiunge un rilevante gruppo di sostenitori, fra fondazioni, associazioni, aziende e privati. L’offerta formativa si articola in quattro dipartimenti ‐ Musica, Danza, Palcoscenico‐Laboratori, Management – per una trentina di corsi, frequentati da oltre mille allievi, provenienti da ogni parte del mondo: 500 per i corsi professionali, 500 per quelli propedeutici. La metodologia didattica garantisce l’acquisizione quotidiana di esperienze “sul campo” attraverso concerti, spettacoli, esposizioni, seminari e il "Progetto Accademia", un’opera che annualmente viene inserita nella stagione del Teatro alla Scala, interamente affidata agli allievi. Alla proposta prettamente didattica si aggiungono inoltre diverse attività, che fanno capo ad altrettante aree: l’Area Didattica e Divulgazione che sviluppa laboratori e iniziative pedagogiche indirizzate a studenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado, al fine di diffondere la conoscenza dello spettacolo dal vivo e delle professioni ad esso connesse e l’Area di Cooperazione culturale che sviluppa progetti di ricerca e collaborazione internazionale, promossi dalla Comunità Europea o dai governi locali, tesi a esportare il modello formativo scaligero.
DIPARTIMENTO DANZA Cardine del Dipartimento Danza, diretto dal 2003 da Frédéric Olivieri, è la Scuola di Ballo, fondata nel 1813 e guidata nel corso della sua storia da prestigiosi maestri e celebri ballerine. Basti citare Carlo Blasis, Enrico Cecchetti, Ettorina Mazzucchelli, Esmée Bulnes, Elide Bonagiunta, John Field ed Anna Maria Prina. Fra gli allievi illustri, Liliana Cosi, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Carla Fracci, Luciana Savignano, Roberto Bolle, Massimo Murru, Marta Romagna, Gabriele Corrado, Alessio Carbone, Nicoletta Manni, e, fra le giovani promesse, Jacopo Tissi, Angelo Greco e Virna Toppi. Dal 2006 ne è direttore lo stesso Olivieri. Articolata in otto anni di corso, consente di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico‐accademica e danza moderno‐contemporanea, in linea con le esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai ballerini professionisti la padronanza di un repertorio sempre più ampio e diversificato. Nel corso dell’attività di formazione, gli allievi partecipano ai più importanti titoli della stagione scaligera e si esibiscono su importanti palcoscenici, in Italia e all’estero. Negli anni più recenti si sono intensificati incontri e masterclass con coreografi e danzatori di fama internazionale come Davide Bombana, Luigi Bonino, John Clifford, Paul Dennis, Vladimir Derevianko, Nanette Glushak, Cynthia Harvey, Monique Loudières, Piotr Nardelli, Patricia Neary, Angelin Preljocaj, Pompea Santoro, Suki Schorer, Victor Ullate, Arlette van Boven, Francesco Ventriglia, Aaron Watkin. Inoltre, la possibilità di interpretare le più note coreografie dei maestri del Novecento e di oggi, come George Balanchine (Serenade, Theme and Variations, Who cares?), Maurice Béjart (Gaîté parisienne suite, La luna), Mats Ek (La Bella Addormentata), William Forsythe (The Vertiginous Thrill of Exactitude), Jiří Kylián (Symphony in D, Evening Songs), José Limón (The Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin Preljocaj (Larmes blanches), ha ulteriormente arricchito la già profonda e rigorosa preparazione. Oltre ad essere “vivaio” privilegiato per il Corpo di Ballo scaligero, la Scuola forma ballerini di altissimo livello professionale, in grado di inserirsi nelle più apprezzate compagnie, in Italia e all’estero. Al percorso per ballerini professionisti si affiancano un corso biennale per insegnanti di danza, che consente a coloro che già insegnano danza di approfondire il programma e la metodologia dei primi tre anni della Scuola, e un corso quinquennale di propedeutica alla danza, riservato ai bambini dai 6 ai 10 anni con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della danza e della musica facendo loro vivere un'esperienza di carattere ludico‐espressivo attraverso l’attività ritmica e motoria. Nel periodo estivo la Scuola apre le porte per stage e workshop settimanali.
DIPARTIMENTO DANZA Cardine del Dipartimento Danza, diretto dal 2003 da Frédéric Olivieri, è la Scuola di Ballo, fondata nel 1813 e guidata nel corso della sua storia da prestigiosi maestri e celebri ballerine. Basti citare Carlo Blasis, Enrico Cecchetti, Ettorina Mazzucchelli, Esmée Bulnes, Elide Bonagiunta, John Field ed Anna Maria Prina. Fra gli allievi illustri, Liliana Cosi, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Carla Fracci, Luciana Savignano, Roberto Bolle, Massimo Murru, Marta Romagna, Gabriele Corrado, Alessio Carbone, Nicoletta Manni, e, fra le giovani promesse, Jacopo Tissi, Angelo Greco e Virna Toppi. Dal 2006 ne è direttore lo stesso Olivieri. Articolata in otto anni di corso, consente di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico‐accademica e danza moderno‐contemporanea, in linea con le esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai ballerini professionisti la padronanza di un repertorio sempre più ampio e diversificato. Nel corso dell’attività di formazione, gli allievi partecipano ai più importanti titoli della stagione scaligera e si esibiscono su importanti palcoscenici, in Italia e all’estero. Negli anni più recenti si sono intensificati incontri e masterclass con coreografi e danzatori di fama internazionale come Davide Bombana, Luigi Bonino, John Clifford, Paul Dennis, Vladimir Derevianko, Nanette Glushak, Cynthia Harvey, Monique Loudières, Piotr Nardelli, Patricia Neary, Angelin Preljocaj, Pompea Santoro, Suki Schorer, Victor Ullate, Arlette van Boven, Francesco Ventriglia, Aaron Watkin. Inoltre, la possibilità di interpretare le più note coreografie dei maestri del Novecento e di oggi, come George Balanchine (Serenade, Theme and Variations, Who cares?), Maurice Béjart (Gaîté parisienne suite, La luna), Mats Ek (La Bella Addormentata), William Forsythe (The Vertiginous Thrill of Exactitude), Jiří Kylián (Symphony in D, Evening Songs), José Limón (The Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin Preljocaj (Larmes blanches), ha ulteriormente arricchito la già profonda e rigorosa preparazione. Oltre ad essere “vivaio” privilegiato per il Corpo di Ballo scaligero, la Scuola forma ballerini di altissimo livello professionale, in grado di inserirsi nelle più apprezzate compagnie, in Italia e all’estero. Al percorso per ballerini professionisti si affiancano un corso biennale per insegnanti di danza, che consente a coloro che già insegnano danza di approfondire il programma e la metodologia dei primi tre anni della Scuola, e un corso quinquennale di propedeutica alla danza, riservato ai bambini dai 6 ai 10 anni con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della danza e della musica facendo loro vivere un'esperienza di carattere ludico‐espressivo attraverso l’attività ritmica e motoria. Nel periodo estivo la Scuola apre le porte per stage e workshop settimanali.
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