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mercoledì 16 marzo 2016

LA SCUOLA DI BALLO
DELL'ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
DI MILANO
CALCA IL PALCO DEL TEATRO STREHLER

Dal 17 al 20 marzo gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala calcano nuovamente il palcoscenico del Teatro Strehler nell’annuale spettacolo istituzionale.

In scena oltre 150 ballerini fra gli 11 e i 18 anni, in un programma composito con tre pezzi fra il neoclassico e il contemporaneo, due dei quali proposti per la prima volta dalla Scuola, firmati da maestri come George Balanchine e Angelin Preljocaj per il New York City Ballet.

Si apre con la Presentazione della Scuola, affidata come sempre al Direttore Frédéric Olivieri, su musiche di Carl Czerny, che consente di conoscere i vari livelli di preparazione degli otto corsi in cui si articola l’iter formativo.

Segue il ritmo vivace della Tarantella che Balanchine crea nel 1964 per Patricia Mc Bride e Edward Villella su musiche di Louis Moreau Gottschalk, compositore di New Orleans, ispirate alle atmosfere partenopee più gioiose. Un pezzo di altissima difficoltà tecnica e grande virtuosismo, affidato a due allievi degli ultimi corsi.


Passato e presente, ‘700 e ‘900, musica barocca e musica elettronica si confrontano e si amalgamano ne La Stravaganza di Angelin Preljocaj, creato dal coreografo franco-albanese nel 1997 per il Diamond Project del New York State Theater, portato al Teatro alla Scala in prima nazionale nel 2005 dallo stesso Olivieri, all’epoca Direttore del Corpo di Ballo.

Il balletto, pensato per sei coppie di danzatori, si apre con tre coppie in costume moderno che di fronte a un fondale nero danzano sulle note di Vivaldi. Improvvisamente il fondale diventa una tela vermiglia davanti a cui irrompono altre tre coppie, in costumi baroccheggianti, che iniziano a danzare su musiche di autori americani contemporanei (Ficarra, Morand, Normandeau, Parmerud) dalla forte matrice elettronica. Stili e musiche diverse che si alternano, due culture lontane ciascuna con una precisa identità, che progressivamente si mescolano e si fondono, dando vita ad una danza finale d’insieme.

Nota lo stesso Preljocaj: “La Stravaganza nasce senza un tema preciso. Ma … poiché sono figlio d‘immigrati, New York ha sempre rappresentato per me un mito, un simbolo dell’immigrazione come partenza, come viaggio volto a costruire qualcosa di nuovo. […] L’idea era quella di mostrare un’ambiguità del passato che ritorna, di persone che tornano dalla polvere e recano il nuovo. Una porosità di linguaggi. […] All’inizio de La Stravaganza una ragazzina dice «Mi ricordo», quindi la pièce comincia. Vi è un’irruzione del passato nel futuro. Come se il tempo fosse un ciclo, un’eternità”.

Si chiude ancora con un titolo di Balanchine, Tema e variazioni, ormai entrato a far parte a pieno titolo del repertorio della Scuola (gli allievi lo eseguirono per la prima volta nel 2011).

Creato nel 1947 per il New York City Ballet, il balletto venne pensato dal celebre coreografo russo “per evocare quel grande periodo storico della danza classica in cui il balletto russo fioriva grazie alle musiche di Čajkovskij”. L’ultimo movimento della Suite n° 3 in sol maggiore accompagna 12 variazioni, che richiedono raffinate doti tecniche e artistiche: una coppia principale e dodici ballerine aprono il balletto in un crescendo coreografico tra fughe, adagi, pas de deux e grande polonaise finale.

A guidare i giovani ballerini nella preparazione delle coreografie, Claudia De Smet per Preljocaj e Patricia Neary per Balanchine. Mentre la De Smet, ballerina belga nell’organico del Ballet Preljocaj dal 1995 al 2001 e poi dal 2004 assistente coreografa di Preljocaj, è al primo incontro con gli allievi della Scuola di Ballo, la presenza della Neary è ormai loro familiare, avendoli seguiti negli ultimi anni in occasione delle riprese di diversi capolavori di Balanchine, come Serenade o Who cares’?.

Patricia Neary, originaria di Miami, dopo una lunga militanza nella fila del New York City Ballet accanto al maestro georgiano, che ha creato per lei grandi ruoli in Raymonda Variations e Jewels, dal 1988 è ambasciatrice del Balanchine Trust e ne ripropone nel mondo gli allestimenti.

Con il sostegno di Sponsor e fornitore ufficiale della Scuola di Ballo
 
PICCOLO TEATRO DI MILANO – TEATRO D’EUROPA

17, 18, 19, 20 marzo 2016

SPETTACOLO DELLA SCUOLA DI BALLO

ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

diretta da FRÉDÉRIC OLIVIERI

PRÉSENTATION

Ideata da FRÉDÉRIC OLIVIERI

Assistenti alla coreografia

LORETTA ALEXANDRESCU, VERA KARPENKO, LEONID NIKONOV, TATIANA NIKONOVA, GIANPAOLO PODINI,

ELISA SCALA, MAURIZIO VANADIA, PAOLA VISMARA

Musica di CARL CZERNY

LA TARANTELLA

Coreografia di GEORGE BALANCHINE

© The George Balanchine Trust

Ripresa da PATRICIA NEARY

Assistente alla coreografia PAOLA VISMARA

Musica di LOUIS MOREAU GOTTSCHALK

LA STRAVAGANZA

Coreografia di ANGELIN PRELJOCAJ

Ripresa da CLAUDIA DE SMET

Assistente alla coreografia EMANUELA TAGLIAVIA

Musiche di ANTONIO VIVALDI, EVELYN FICARRA, SERGE MORAND,

ROBERT NORMANDEAU, ĂKE PARMERUD

Intervallo

THEME AND VARIATIONS

Coreografia di GEORGE BALANCHINE

© The George Balanchine Trust

Ripresa da PATRICIA NEARY

Assistenti alla coreografia TATIANA NIKONOVA E PAOLA VISMARA

Musiche di PËTR IL’IC ČAJKOVSKIJ

The performances of Tarantella and Theme and variations is presented by arrangement with The George Balanchine Trust and has been produced in accordance with the Balanchine Style® and Balanchine Technique® Service standards established and provided by the Trust.

Con il contributo di allievi e diplomati dei

Corsi per Sarti dello spettacolo, Truccatori e parrucchieri e Fotografi di scena

dell’Accademia Teatro alla Scala

Si ringraziano Angelin Preljocaj e The George Balanchine Trust.
 
Sulle onde mutevoli della danza.      La Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala si presenta al suo pubblico con un programma  di festosa versatilità. Il sipario si apre con la Présentation ideata dal direttore della Scuola Frédéric  Olivieri, immancabile biglietto da visita dell'istituzione milanese che, sulla brillante musica di Carl  Czerny, vede alternarsi sul palcoscenico tutti gli allievi degli otto corsi dell'Accademia. Prologo a  un passo a due noto nel mondo della danza per il suo formidabile virtuosismo: Tarantella, musica  di  Louis  Moreau  Gottschalk,  coreografia  del  maestro  dei  maestri  del  Novecento,  George  Balanchine.  Una  nuova  entrata  nel  repertorio  della  Scuola  della  Scala.  Debuttò  per  Patricia  MacBride e Edward Vilella, del New York City Ballet, nel 1964. «Questo passo a due è uno dei tanti  balletti brevi che ho coreografato come regalo per i miei danzatori», racconta Balanchine, «il  pezzo musicale è uno sfoggio abbagliante, ricco di velocità e buon umore e così spero sia anche la  danza, di stile "napoletano e semiseria». Un passo a due ideale per scoprire le potenzialità dei  giovani allievi della Scuola.   Altra novità del programma 2016 è La Stravaganza, titolo del coreografo franco-albanese Angelin Preljocaj, un pezzo nato nel 1997 sempre per il New York City Ballet e rimontato nel 2005 per il  Corpo  di  Ballo  del  Teatro  alla  Scala.  Attraverso  il  confronto  in  scena  tra  due  gruppi,  La Stravaganza nasce come riflessione sul tema dell’immigrazione che nel balletto diventa possibilità  di incontro tra differenti culture musicali e del corpo. Coreografie di sapore neoclassico, ideate su  estratti musicali di Vivaldi, sono affidate a tre coppie di danzatori in abiti chiari: una purezza di  linee  alla  quale  si  oppone  la  gestualità  più  terrena  ed  ombrosa,  alla  Preljocaj,  degli  altri  sei  ballerini, abbigliati in stile Veermer e accompagnati da musica elettronica. Preljocaj monta il tutto  in un fluire di accelerazioni e moti a ritroso tra presente e passato, contaminazione tra linguaggi,  rivelazione delle differenze.   Grande chiusura con Theme and Variations, grandioso omaggio all'epoca d'oro del balletto russo,  coreografia di George Balanchine sulla Suite n. 3 in sol maggiore di Ciajkovskij. Un dance ballet,  come lo definì nel 1947 il suo coreografo, balletto di puro movimento, un gioiello di tecnica  accademica che rimanda alla Russia di Marius Petipa per l'armonica, meravigliosa, composizione  della coreografia nello spazio, ma rivissuta in un nuovo nitore. Un tema e dodici variazioni per  corpo di ballo e due solisti nelle quali il miglior neoclassicismo si unisce alla grande tradizione del  balletto.      
Francesca Pedroni  

ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA 
L’Accademia  Teatro  alla  Scala,  fondazione  privata  dal  2001,  è  considerata  fra  i  più  autorevoli  enti  di  formazione in Europa per lo spettacolo dal vivo.   Oggi presieduta da Alexander Pereira e diretta da Luisa Vinci, la scuola si avvale della docenza dei migliori  professionisti del Teatro alla Scala e dei più qualificati esperti del settore, che condividono l’obiettivo di  trasmettere ai giovani un patrimonio di altissima levatura e una tradizione artistica riconosciuta in tutto il  mondo. Ne sono soci fondatori, oltre al Teatro alla Scala, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, la  Camera  di  Commercio  di  Milano,  l’Università  Commerciale  Luigi  Bocconi,  il  Politecnico  di  Milano  e  la  Fondazione Bracco. A questi si aggiunge un rilevante gruppo di sostenitori, fra fondazioni, associazioni,  aziende e privati.   L’offerta  formativa  si  articola  in  quattro  dipartimenti  ‐ Musica,  Danza,  Palcoscenico‐Laboratori,  Management – per una trentina di corsi, frequentati da oltre mille allievi, provenienti da ogni parte del  mondo: 500 per i corsi professionali, 500 per quelli propedeutici.  La metodologia didattica garantisce l’acquisizione quotidiana di esperienze “sul campo” attraverso concerti,  spettacoli, esposizioni, seminari e il "Progetto Accademia", un’opera che annualmente viene inserita nella  stagione del Teatro alla Scala, interamente affidata agli allievi.  Alla proposta prettamente didattica si aggiungono inoltre diverse attività, che fanno capo ad altrettante  aree: l’Area Didattica e Divulgazione che sviluppa laboratori e iniziative pedagogiche indirizzate a studenti e  docenti delle scuole di ogni ordine e grado, al fine di diffondere la conoscenza dello spettacolo dal vivo e  delle professioni ad esso connesse e l’Area di Cooperazione culturale che sviluppa progetti di ricerca e  collaborazione internazionale, promossi dalla Comunità Europea o dai governi locali, tesi a esportare il  modello formativo scaligero.   

DIPARTIMENTO DANZA  Cardine del Dipartimento Danza, diretto dal 2003 da Frédéric Olivieri, è la Scuola di Ballo, fondata nel 1813  e guidata nel corso della sua storia da prestigiosi maestri e celebri ballerine. Basti citare Carlo Blasis, Enrico  Cecchetti, Ettorina Mazzucchelli, Esmée Bulnes, Elide Bonagiunta, John Field ed Anna Maria Prina.   Fra gli allievi illustri, Liliana Cosi, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Carla Fracci, Luciana Savignano, Roberto  Bolle,  Massimo  Murru,  Marta  Romagna,  Gabriele  Corrado,  Alessio  Carbone,  Nicoletta  Manni,  e,  fra  le  giovani promesse, Jacopo Tissi, Angelo Greco e Virna Toppi.  Dal 2006 ne è direttore lo stesso Olivieri. Articolata in otto anni di corso, consente di ottenere un diploma  dalla duplice specializzazione in danza classico‐accademica e danza moderno‐contemporanea, in linea con le esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai ballerini professionisti la padronanza di  un repertorio sempre più ampio e diversificato.   Nel corso dell’attività di formazione, gli allievi partecipano ai più importanti titoli della stagione scaligera e  si esibiscono su importanti palcoscenici, in Italia e all’estero.   Negli  anni  più  recenti  si  sono  intensificati  incontri  e  masterclass  con  coreografi  e  danzatori  di  fama internazionale  come  Davide  Bombana,  Luigi  Bonino,  John  Clifford,  Paul  Dennis,  Vladimir  Derevianko,  Nanette  Glushak,  Cynthia  Harvey,  Monique  Loudières,  Piotr  Nardelli,  Patricia  Neary,  Angelin  Preljocaj,  Pompea Santoro, Suki Schorer, Victor Ullate, Arlette van Boven, Francesco Ventriglia, Aaron Watkin.  Inoltre, la possibilità di interpretare le più note coreografie dei maestri del Novecento e di oggi, come  George Balanchine (Serenade, Theme and Variations, Who cares?), Maurice Béjart (Gaîté parisienne suite,  La luna), Mats Ek (La Bella Addormentata), William Forsythe (The Vertiginous Thrill of Exactitude), Jiří Kylián  (Symphony in D, Evening Songs), José Limón (The Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin Preljocaj  (Larmes blanches), ha ulteriormente arricchito la già profonda e rigorosa preparazione.   Oltre ad essere “vivaio” privilegiato per il Corpo di Ballo scaligero, la Scuola forma ballerini di altissimo  livello professionale, in grado di inserirsi nelle più apprezzate compagnie, in Italia e all’estero.   Al percorso per ballerini professionisti si affiancano un corso biennale per insegnanti di danza, che consente  a coloro che già insegnano danza di approfondire il programma e la metodologia dei primi tre anni della  Scuola, e un corso quinquennale di propedeutica alla danza, riservato ai bambini dai 6 ai 10 anni con  l’obiettivo di avvicinarli al mondo della danza e della musica facendo loro vivere un'esperienza di carattere  ludico‐espressivo attraverso l’attività ritmica e motoria.  Nel periodo estivo la Scuola apre le porte per stage e workshop settimanali. 

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