UNA FAVOLA AL TEATRO ELFO PUCCINI
"GYULA UNA PICCOLA STORIA D'AMORE"
Gyula è quasi una favola, immersa in
un clima immaginifico, povero e puro. In un paese lontano, sospeso
nel tempo e nello spazio, vive un ragazzo diverso, amorevolmente
cresciuto e protetto da mamma Eliza; il vicinato è raccolto intorno
a poche strade, un bar e una vecchia falegnameria. I personaggi di
questa storia, divisi fra personalità pragmatiche, terrigne e
caratteri eterei, poetici, conducono una vita semplice: Bogdan e Adi
sono operai, Messi è capo cantiere, Yury fa il tranviere, Viku il
barista, Nina l’ubriacona, il Maestro Jani è un violinista con
l’artrite alle mani, sposato con Tania…
Complici una serie di prodigiose
coincidenze, Gyula, personaggio di lacerante purezza e di tenera
ingenuità, riuscirà a incidere la grevità della realtà che lo
circonda, divenendo l’artefice di un piccolo, grande miracolo che
convincerà tutti che è possibile librarsi in alto e credere che
esista sempre un’altra possibilità.
Ivan Zerbinati, Alessia Bellotto, Pietro Bontempo, Laura Cleri, Massimiliano Sbarsi
Regista assistente Carlo Orlando
spazio scenico Mario Fontanini
luci Pasquale Mari
produzione Fondazione Teatro Due
Con questi elementi, Fulvio Pepe mette
in scena le piccolissime avventure della vita quotidiana di una
comunità: le speranze, i timori, le gioie, persino l’amore si
raccolgono in una storia popolare, nel senso più alto del termine,
in una favola minima e poetica che riesce a parlare agli spettatori,
rivelando in pochi tratti un intero universo.
Protagonista assoluta di questo vivace
racconto corale è la piccola storia d’amore del sottotitolo,
quella fra la madre e il figlio disabile, ma anche quella fra
l’autore del testo e la musica, elemento che attraversa la
narrazione e permea di sé lo spettacolo.
Scritto e diretto da Fulvio Pepe
con Ilaria Falini, Orietta Notari,
Gianluca Gobbi, Enzo Paci, Alberto Astorri, Nanni Tormen,
Ivan Zerbinati, Alessia Bellotto, Pietro Bontempo, Laura Cleri, Massimiliano Sbarsi
Regista assistente Carlo Orlando
spazio scenico Mario Fontanini
luci Pasquale Mari
produzione Fondazione Teatro Due
Note del regista
C’è qualcosa nella musica che mi
ricorda l’amore. La sua capacità di aggirare la mia sfera
cosciente le permette di far emergere delle parti di me profonde e
sconosciute soprattutto, delle parti dell’io talmente pure da
essere spudorate.
Ecco, credo che la spudoratezza sia la
prima caratteristica dell’amore, come la verità. Di entrambe le
cose io ho estrema paura, eppure so che entrambe (non so come, non
saprei spiegare in che modo) sono intimamente legate al testo messo
in scena.
Gyula richiama la struttura narrativa
di una favola, una sorta di grammatica infantile che trova il suo
culmine in un lieto fine nato quasi involontariamente. Nella
scrittura sono stato guidato dalla sola volontà di scrivere belle
parti, ruoli gustosi, croccanti da recitare per attori di cui
conoscevo già le caratteristiche e con cui desideravo lavorare. Lo
spazio del Teatro Due è stato l’alveo naturale di un processo di
creazione che mi ha portato, nella fase di messa in scena, a
constatare come un’opera dell’ingegno diventi naturalmente
patrimonio di tutti, anzi meglio, patrimonio degli altri! E’ stato
facile notare come in teatro un testo appartenga immensamente di più
all’attore che lo interpreta che all’autore che lo ha scritto.
Il mio compito da regista si così è
ridotto a una semplice funzione di controllo di un possibile arco
narrativo, tutto il resto del lavoro è stato una pura questione
personale fra l’attore e il suo ruolo. La scoperta di questa verità
preistorica mi ha commosso e ha così materializzato il primo
miracolo di Gyula: proiettarmi in una dimensione più matura del mio
lavoro.
Fulvio Pepe (Bari, 1972) si è
diplomato al Teatro Stabile di Genova e ha lavorato in teatro con
registi come Peter Stein (I demoni), Giuseppe Patroni Griffi (Il
Vizietto), Valerio Binasco (Nocciolne, Romeo e Giulietta, La
Tempesta, Il Mercante di Venezia), Jurij Ferrini (Cymbeline), Marco
Sciaccaluga. Attore cinematografico per Fulvio Ottaviano (Una talpa
al bioparco) e Citto Maselli (Il fuoco e la cenere) e in diversi film
televisivi e serie Tv (Romanzo Criminale, Montessori, Borsellino,
Nati ieri), nel 2008 ha vinto al Torino Film Festival il premio come
migliore cortometraggio con A chi è già morto a chi sta per morire,
da lui scritto e diretto.
Dalla rassegna stampa
Uno spettacolo di raro equilibrio, un
lavoro davvero di altissimo livello da parte di Fulvio Pepe, regista
e autore. Con un testo che vive dentro uno strano respiro, atmosfere
sospese per il luogo e il tempo in cui si svolge, ma ugualmente
concrete, situazioni che possiedono una loro densa realtà, con tante
battute che suscitano la risata immediata, calda, piena; ogni
personaggio con una sua intima verità, anche se data solo per
piccoli frammenti, battute spesso brevi, una straordinaria coralità
d’insieme...
Valeria Ottolenghi, Gazzetta di Parma
Al suo esordio da regista e autore
Fulvio Pepe ha creato con Gyula un piccolo gioiello, un racconto
delicato, mai stucchevole, grazie al giusto equilibrio tra grandi
sentimenti, miserie umane e umorismo. La storia scorre senza
ostacoli, il pubblico ride, partecipa, si entusiasma; quel piccolo
mondo attrae semplicemente al suo interno, nel cuore dei personaggi
ai quali ci si affeziona già dalle prime battute, perché ognuno di
loro ha una personalità compiuta, mai approssimativa, e ottima è la
prova degli undici attori in scena. Si vede il mestiere di Fulvio
Pepe, è chiara la scelta di costruire ogni personaggio e l’intera
drammaturgia sul singolo interprete, come lui stesso spiega, ognuno
col suo ruolo cucito addosso, su misura, in un’idea di teatro come
arte dell’attore.
Giulia Foschi, la
Repubblica
Elfo Puccini Sala Fassbinder, c.so
Buenos Aires 33, Milano - Martedì/sabato ore 21.00, domenica ore
16.30 - Intero € 30.50 - Ridotto giovani e anziani € 16 - Martedì
€20 - Prenotazioni e prevendita: tel. 02.0066.06.06,
biglietteria@elfo.org, www.elfo.org
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