AL TEATRO ELFO PUCCINI
"APOCALISSE"
CON UGO DIGHERO
L’Apocalisse, senza trombe del giudizio ad annunciarla, è arrivata! Dai racconti di Niccolò Ammaniti una parodia a tinte fosche e grottesche della nostra società.
I racconti di Niccolò Ammaniti sono
commedie grottesche, al limite dell'inverosimile, che utilizzano
spesso un linguaggio senza ipocrisie, duro, spudorato e vorace;
vicende paradossali dove il delirio comico e l'immaginario sfrenato
convivono ed esplodono sulla pagina.
Apocalisse monta e incrocia in
palcoscenico due racconti scritti in tempi molto diversi: Lo zoologo
(tratto da Fango) e Sei il mio tesoro (nel volume Crimini). Queste
due storie si innestano nella vicenda di un uomo colpito da un morbo
misterioso contratto con l'avvicinarsi di una sorta di Apocalisse
globale, arrivata senza trombe del giudizio ad annunciarla. Ma ormai
per lui e - teme - per tutti, qualsiasi processo biologico provoca
disagio, dolore: dal camminare alla crescita della barba, dal
sorridere al fare all’amore. Allora, barricato in una devastata
casa/hangar, con le ultime forze scrive e racconta storie simbolo di
questo progressivo disfacimento dell'umanità e del mondo. Vengono
così evocati sulla scena zombie che prendono la laurea e folli
chirurghi plastici, poliziotti antidroga dal grilletto facile, ultras
demenziali e violenti, cabarettisti cialtroni e starlette formose dal
dubbio talento.
regia Giorgio Gallione
con Ugo Dighero
scene e costumi Lorenza Gioberti
luci Aldo Mantovani
produzione Teatro dell’Archivolto
lo spettacolo è inserito nel programma di Ritorni al Futuro del Comune di Milano
Ne viene fuori uno spettacolo che è
una perfida parodia di una società alla deriva, un po' operetta
a/morale e un po’ favola nera. Ma, lo sappiamo, nel tempo
dell’Apocalisse le favole sono cambiate e «nella bocca dei poeti
anche la bellezza è terribile».
In Apocalisse i testi di Ammaniti e la
regia consentono a Dighero di esprimere il massimo, passando
attraverso diversi personaggi e accompagnando il tutto con una
fisicità interpretativa ai limiti dello sfoggio atletico, da gran
saltimbanco della gestualità, oltre che della parola.
Silvana Zanovello, Il Secolo
La grande abilità del regista, con il
contributo determinante dell’attore Ugo Dighero, è di avere
collegato le due storie in modo da ricavarne un unico quadro,
coerente e terribile a un tempo. Uno spettacolo che tocca tutte le
corde della rappresentazione teatrale, dalla comicità al dramma, dal
virtuosismo fisico alla modulazione della recitazione. Il risultato è
ottimo.
Umberto Rossi, Cinema e Teatro
Ugo Dighero, volto noto al pubblico
televisivo per la sua partecipazione a trasmissioni e fiction
televisive – da Mai dire Gol ai Ris a Un medico in famiglia – è
un attore di solida formazione teatrale. Diplomato alla Scuola di
recitazione dello Stabile di Genova, ha dato vita insieme a Maurizio
Crozza, Carla Signoris, Marcello Cesena e Ugo Pirovano ai Broncoviz,
protagonisti per diversi anni degli spettacoli del Teatro
dell’Archivolto. Una volta terminata l’esperienza Broncoviz,
Dighero ha continuato a collaborare con l’ensemble diretto da
Giorgio Gallione, prendendo parte in tempi recenti a spettacoli come
Italiani, italieni, italioti (insieme alla Banda Osiris), La nonna e
Ciò che vide il maggiordomo (coprodotti dall’Archivolto con il
Teatro Stabile di Genova). Tra i suoi ultimi spettacoli teatrali:
Servo per due di Richard Bean, diretto e interpretato da
Pierfrancesco Favino, Il matrimonio del Signor Mississippi di
Frederick Durrenmatt, diretto da Marco Sciaccaluga e prodotto dal
Teatro Stabile di Genova (2015).
Di Niccolò Ammaniti
con il contributo di Antonio Manziniregia Giorgio Gallione
con Ugo Dighero
scene e costumi Lorenza Gioberti
luci Aldo Mantovani
produzione Teatro dell’Archivolto
lo spettacolo è inserito nel programma di Ritorni al Futuro del Comune di Milano
ELFO PUCCINI, SALA Fassbinder, corso
Buenos Aires, 33, Milano – Lun/ven ore 20.30 - Intero 30.50 € -
Ridotto 16 € - Martedì 20 € - Info e prenotazioni: tel.
02.0066.06.06 -www.elfo.org
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