Post Più Recenti

.

domenica 17 aprile 2016

AL TEATRO ELFO PUCCINI
"APOCALISSE"
CON UGO DIGHERO

18 - 22 aprile, sala Fassbinder, Elfo Puccini
L’Apocalisse, senza trombe del giudizio ad annunciarla, è arrivata! Dai racconti di Niccolò Ammaniti una parodia a tinte fosche e grottesche della nostra società.

I racconti di Niccolò Ammaniti sono commedie grottesche, al limite dell'inverosimile, che utilizzano spesso un linguaggio senza ipocrisie, duro, spudorato e vorace; vicende paradossali dove il delirio comico e l'immaginario sfrenato convivono ed esplodono sulla pagina.

Apocalisse monta e incrocia in palcoscenico due racconti scritti in tempi molto diversi: Lo zoologo (tratto da Fango) e Sei il mio tesoro (nel volume Crimini). Queste due storie si innestano nella vicenda di un uomo colpito da un morbo misterioso contratto con l'avvicinarsi di una sorta di Apocalisse globale, arrivata senza trombe del giudizio ad annunciarla. Ma ormai per lui e - teme - per tutti, qualsiasi processo biologico provoca disagio, dolore: dal camminare alla crescita della barba, dal sorridere al fare all’amore. Allora, barricato in una devastata casa/hangar, con le ultime forze scrive e racconta storie simbolo di questo progressivo disfacimento dell'umanità e del mondo. Vengono così evocati sulla scena zombie che prendono la laurea e folli chirurghi plastici, poliziotti antidroga dal grilletto facile, ultras demenziali e violenti, cabarettisti cialtroni e starlette formose dal dubbio talento.

Ne viene fuori uno spettacolo che è una perfida parodia di una società alla deriva, un po' operetta a/morale e un po’ favola nera. Ma, lo sappiamo, nel tempo dell’Apocalisse le favole sono cambiate e «nella bocca dei poeti anche la bellezza è terribile».

In Apocalisse i testi di Ammaniti e la regia consentono a Dighero di esprimere il massimo, passando attraverso diversi personaggi e accompagnando il tutto con una fisicità interpretativa ai limiti dello sfoggio atletico, da gran saltimbanco della gestualità, oltre che della parola. Silvana Zanovello, Il Secolo

La grande abilità del regista, con il contributo determinante dell’attore Ugo Dighero, è di avere collegato le due storie in modo da ricavarne un unico quadro, coerente e terribile a un tempo. Uno spettacolo che tocca tutte le corde della rappresentazione teatrale, dalla comicità al dramma, dal virtuosismo fisico alla modulazione della recitazione. Il risultato è ottimo. Umberto Rossi, Cinema e Teatro

Ugo Dighero, volto noto al pubblico televisivo per la sua partecipazione a trasmissioni e fiction televisive – da Mai dire Gol ai Ris a Un medico in famiglia – è un attore di solida formazione teatrale. Diplomato alla Scuola di recitazione dello Stabile di Genova, ha dato vita insieme a Maurizio Crozza, Carla Signoris, Marcello Cesena e Ugo Pirovano ai Broncoviz, protagonisti per diversi anni degli spettacoli del Teatro dell’Archivolto. Una volta terminata l’esperienza Broncoviz, Dighero ha continuato a collaborare con l’ensemble diretto da Giorgio Gallione, prendendo parte in tempi recenti a spettacoli come Italiani, italieni, italioti (insieme alla Banda Osiris), La nonna e Ciò che vide il maggiordomo (coprodotti dall’Archivolto con il Teatro Stabile di Genova). Tra i suoi ultimi spettacoli teatrali: Servo per due di Richard Bean, diretto e interpretato da Pierfrancesco Favino, Il matrimonio del Signor Mississippi di Frederick Durrenmatt, diretto da Marco Sciaccaluga e prodotto dal Teatro Stabile di Genova (2015).

Di Niccolò Ammaniti
con il contributo di Antonio Manzini
regia Giorgio Gallione
con Ugo Dighero
scene e costumi Lorenza Gioberti
luci Aldo Mantovani
produzione Teatro dell’Archivolto
lo spettacolo è inserito nel programma di Ritorni al Futuro del Comune di Milano

ELFO PUCCINI, SALA Fassbinder, corso Buenos Aires, 33, Milano – Lun/ven ore 20.30 - Intero 30.50 € - Ridotto 16 € - Martedì 20 € - Info e prenotazioni: tel. 02.0066.06.06 -www.elfo.org

Nessun commento:

Posta un commento