"DONNA NON RIEDUCABILE"
MEMORANDUM TEATRALE
SU ANNA POLITKOVSKAJA
TEATRO ARGOT DI ROMA
Note dell’autore
“Ho scritto Donna non rieducabile
adattando in forma teatrale brani autobiografici ed articoli di Anna
Politkovskaja. La mia idea era trasformare drammaturgicamente questi
materiali lavorando sullo scatto d’istantanea, ovvero sulla
sequenza immediata, sul flash che coglie un dettaglio e dalla somma
di dettagli ricava l’insieme. Non ho voluto raccontare la ‘storia
di Anna’: non mi interessava. E neppure mi interessava farla
raccontare ad altri personaggi eventuali. Il mio unico obiettivo era
restituire dignità teatrale ad una sensazione che mi aveva colpito
nel primo avvicinamento ai testi della Politkovskaja: la loro feroce
immediatezza. La loro portata fotografica. Ho tentato così di
costruire un album di immagini, una carrellata di esperienze in presa
diretta, una galleria di zoom su precise situazioni, atmosfere, solo
talvolta stati d’animo. Ne è nato un collage di quasi 20 quadri.
Ogni volta che il quadro inizia il pubblico non sa niente: viene
brutalmente scaraventato dalle parole in un determinato contesto che
non conosce e che sta a lui ricostruire dai particolari. È come se
per 20 volte gli occhi si riaprissero e si richiudessero su temi e
luoghi diversi, sempre da intuire. Direi che non si tratta di un
testo “su Anna Politkovskaja”, bensì un viaggio “negli occhi
di Anna Politkovskaja”. Visione in soggettiva degli abissi
russo-ceceni.” Stefano Massini.
“Appena ho letto Donna non
rieducabile – spiega la Arvigo - ho sentito che non si
trattava di un testo semplicemente da mettere in scena ma piuttosto
di un progetto di studio, un viaggio per cercare di rimanere
fedeli allo spirito sia di Anna P. e di Stefano Massini che ha
scritto il testo ispirandosi a questi appunti disordinati ai margini
della vita in Russia. Ho iniziato raccogliendo quanto più materiale
possibile su Anna P. e sugli argomenti di cui si occupava per cercare
di capire meglio, di andare a toccare con mano. Ed è proprio questo
progetto di studio che vorrei portare in scena, non commuovere
ma muovere e stimolare nello spettatore la sua responsabilità di
testimone, la necessità di informarsi, e cercare le proprie domande.
La regia di questo spettacolo non può mai considerarsi chiusa ma è
in continua evoluzione poiché anche il mio viaggio continua e dunque
muta la sua forma e si adatta alle nuove suggestioni”. Elena
Arvigo
Elena Arvigo - biografia
Nata a Genova. Diplomata al Liceo
classico “A. D’Oria”. Ha vissuto a Londra quattro anni dove ha
perfezionato i precedenti studi di danza. In seguito si è diplomata
presso la Scuola di recitazione del PiccoloTeatro di Milano diretta
da Giorgio Strehler. In teatro ha lavorato fino al 2010 solo come
interprete con vari registi italiani e stranieri tra cui Valerio
Binasco, Alvis Hermanis, Eimuntas Nekrosious, Jacques Lassalle, Jan
Fabre e Giorgio Albertazzi, in vari spettacoli prodotti e, in alcuni
casi, coprodotti dai Teatri Stabili italiani, con lunghe tournée
nazionali e internazionali .
Ha continuato in quegli anni la sua
formazione dedicandosi allo studio e partecipando a varie masterclass
tra le quali: Ecole de Maitres diretto da Franco Quadri (C.S.S.
–Udine); Masterclass con Luca Ronconi (Piccolo Teatro di Milano);
Carmelo Bene (E.T.I.- Teatro dell’Angelo); Carolyn Carlosn (Piccolo
Teatro); Bruce Meyers (Piccolo Teatro) .
E’ stata allieva di Geraldine Baron
(metodo Strasberg ), partecipando a numerosi seminari, e di di
Elizabeth Kemp (direttrice Actors studio di New York). Ha inoltre
studiato con Susan Batson (Balcknexus N.Y. e Interkunst Berlino) e
Jan Fabre ( Biennale Venezia).
Negli ultimi anni ha alternato l‘
attività di interprete e di regista autoproducendosi i progetti/
spettacoli e curandone ogni aspetto. Tra questi ricordiamo:
“Maternity Blues (From Medea)” di Grazia Verasani e “Donna non
rieducabile” di Stefano Massini. La collaborazione con Valentina
Calavni, regista e produtrrice di “4 :48 Psychosis “ di Sarah
Kane, è continuata con la regia condivisa di “Il Bosco” di
David Mamet (con partner Andrea Di Casa e successivamente Antonio
Zavatteri ).
Tra gli spettacoli più recenti in cui
è stata solo interprete ricordiamo “Being Norwgian“ di David
Greig per la regia di Roberto Rustioni, di cui ha curato la
traduzione dall’inglese, “Torre d’ avorio “ di Harwood con la
regia di Luca Zingaretti, e il recentissimo debutto a marzo 2016
quale protagonista di “Yerma” di Federico Garcia Lorca con la
regia di Gianluca Merolli
Ha lavorato anche per il cinema e la
televisione. Protagonista dell’ultima seria della Piovra insieme a
Remo Girone, ha preso parte a numerose fiction e film storici:
“Perlasca” (Alberto Negrin), “Marcinelle” (A.A. Frazzi),
“Sotto il cielo di Roma”.
Ha preso parte anche a fiction
straniere recitando in inglese e tedesco. E’ stata infatti
protagonista delle serie tedesca “In der Mitte eines lebens”
(girata interamente a Berlino) e ha preso parte ad alcune puntate
della serie americana “Mental” girata tra Los Angeles e Bogotà.
E’ autrice e regista del testo per il
teatro “Elena di Sparta”, e regista dello spettacolo “Esther
H.” vincitore del Bando Game del Teatro Stabile delle Marche.
Entrambi gli spettacoli sono all’interno del progetto più ampio
“Le Imperdonabili”.
Per il cinema ha lavorato in alcune
produzioni internazionali, tra le quali “Eat Pray Love” di Ryan
Murphy, “Peopling the places” di Peter Greenway e “Perl oder
Pica” di Pol Crucheten . E’ stata protagonista accanto di Ben
Gazzara di “Bonjour Michel”.
Ha di recente recitato in due film per
il cinema italiano indipendente di prossima uscita “Time Zone Inn”
di Andrea Di Iorio e “Una vita in cambio” di Roberto Mariotti .
Stefano Massini - biografia
Stefano Massini, laureato in Lettere
Antiche, si avvicina al teatro come assistente ospite di Luca Ronconi
al Piccolo Teatro di Milano. Nel 2005 che decolla la sua attività di
drammaturgo, vincendo all'unanimità con "L'odore assordante del
bianco" il Premio Pier Vittorio Tondelli, massimo riconoscimento
per la scrittura teatrale in Italia. Nel 2007 al Piccolo Teatro di
Milano riceve il Premio Nazionale della Critica, mentre la
prestigiosa casa editrice Ubulibri di Franco Quadri pubblica in
successione ben tre libri con i suoi testi teatrali: "Una
quadrilogia", "Trittico delle gabbie" e "Donna
non rieducabile", memorandum su Anna Politkovskaja. Quest'ultimo
testo, scritto nel 2007, ha valso a Massini numerosi ulteriori
riconoscimenti: è stato messo in scena nei massimi teatri europei
(Parigi, Bruxelles, Marsiglia, Toulouse, Lussemburgo, Monaco), e in
Italia è diventato anche un mediometraggio applaudito alla 66°
Mostra del Cinema di Venezia e poi messo in onda sugli schermi RAI.
Ma il più grande riconoscimento della drammaturgia di Stefano
Massini giunge per una ambiziosa trilogia teatrale sulla storia della
banca Lehman Brothers: il testo debutta a Parigi nel novembre 2013
(Premio della Critica miglior spettacolo francese 2013-2014), viene
pubblicato in italiano da Einaudi e viene scelto dal Piccolo Teatro
di Milano come nuova produzione 2015 diretta da Luca Ronconi, in una
stagione in cui già debutta "7 minuti" con la regia di
Alessandro Gassmann e un cast di 11 attrici capitanate da Ottavia
Piccolo. Da quest’anno è stato scelto alla guida del Piccolo
Teatro di Milano.
Estratti dalla rassegna stampa
“…Qui stiamo a un livello di
composizione e di recitazione superiore, d’una maturità
espressiva che fanno di lei una presenza cruciale del nostro teatro.
Con un solo oggetto (il telaio d’una porta usato nei più diversi
modi, con un lieve e sapiente uso delle luci (penso a quella specie
di elica ruotante alla sue spalle ), con una immedesimazione nel
personaggio che somiglia ad uno sprofondamento (senza che il
controllo venga mai meno, ne’ della voce ne’ della gestualità),
Arvigo invero ci parla di un altro eroismo, del suo : di chi fa
teatro da solo –contro il dominio burocratico d’una legislazione
ingiusta, contro il sopruso, contro la deliberata volontà di
abbassare il livello della percezione – proprio come i telefilm sui
combattenti delle due guerre cecene promossi dall’amministrazione
Putin.” (Franco Cordelli – Corriere della Sera)
“…Ha una poesia da persona ,più
che da attrice civile , Elena Arvigo ,passionaria di un teatro
indipendente in Donna non rieducabile di Stefano Massini...” “…La
Arvigo ha una bella chiave contemplativa…” “…Terrificanti lo
sgocciolio di sangue d’una testa, l’odore di carne bruciata , gli
ostaggi nel teatro di Mosca , ma più da brividi è, in lei, il
lirismo calmo da avvelenamento , da coscienza d’un cerchio che si
chiude Entra con una sporta della spesa , esce con bagagli di
verità.” (Rodolfo Di Giammarco - Repubblica)
“Una bella interpretazione che ha
come cifra espressiva la lontananza da ogni retorica mentre la
ragione affonda impotente di fronte agli orrori di una guerra.”
(Magda Poli - Corriere della Sera)
“Elena Arvigo non ci risparmia nulla.
Ma senza infierire. Intensa e precisa, piace anche per alcuni
dettagli registici: luci, spazio, misura. E riesce ad emozionare
evitando il sentimentalismo esasperato. C’è anzi una raffinatezza
del gesto (una pudicizia) in questa sua versione del monologo.”
(Diego Vincenti – La Stampa )
Di Stefano Massini
un progetto di e con Elena
Arvigo video designer Andrea Basti
produzione Il Teatro delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia
Si ringrazia la collaborazione
artistica di Rosario Tedesco e la residenze presso gli spazi : Ex
Lavanderia e Rialto Sant’Ambrogio di Roma e l’Associazione
Annaviva .
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