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lunedì 2 maggio 2016

"DONNA NON RIEDUCABILE"
MEMORANDUM TEATRALE
SU ANNA POLITKOVSKAJA
TEATRO ARGOT DI ROMA

3 | 15 maggio 2016

Note dell’autore

“Ho scritto Donna non rieducabile adattando in forma teatrale brani autobiografici ed articoli di Anna Politkovskaja. La mia idea era trasformare drammaturgicamente questi materiali lavorando sullo scatto d’istantanea, ovvero sulla sequenza immediata, sul flash che coglie un dettaglio e dalla somma di dettagli ricava l’insieme. Non ho voluto raccontare la ‘storia di Anna’: non mi interessava. E neppure mi interessava farla raccontare ad altri personaggi eventuali. Il mio unico obiettivo era restituire dignità teatrale ad una sensazione che mi aveva colpito nel primo avvicinamento ai testi della Politkovskaja: la loro feroce immediatezza. La loro portata fotografica. Ho tentato così di costruire un album di immagini, una carrellata di esperienze in presa diretta, una galleria di zoom su precise situazioni, atmosfere, solo talvolta stati d’animo. Ne è nato un collage di quasi 20 quadri. Ogni volta che il quadro inizia il pubblico non sa niente: viene brutalmente scaraventato dalle parole in un determinato contesto che non conosce e che sta a lui ricostruire dai particolari. È come se per 20 volte gli occhi si riaprissero e si richiudessero su temi e luoghi diversi, sempre da intuire. Direi che non si tratta di un testo “su Anna Politkovskaja”, bensì un viaggio “negli occhi di Anna Politkovskaja”. Visione in soggettiva degli abissi russo-ceceni.” Stefano Massini.

Note di regia

“Appena ho letto Donna non rieducabile – spiega la Arvigo -  ho sentito che non si trattava di un testo semplicemente da mettere in scena ma piuttosto di  un progetto di studio, un viaggio per cercare di rimanere fedeli allo spirito sia di Anna P. e di Stefano Massini che ha scritto il testo ispirandosi a questi appunti disordinati ai margini della vita in Russia. Ho iniziato raccogliendo quanto più materiale possibile su Anna P. e sugli argomenti di cui si occupava per cercare di capire meglio, di andare a toccare con mano. Ed è proprio questo progetto di studio che vorrei portare  in scena, non commuovere ma muovere e stimolare nello spettatore la sua responsabilità di testimone, la necessità di informarsi, e cercare le proprie domande. La regia di questo spettacolo non può mai considerarsi chiusa ma è in continua evoluzione poiché anche il mio viaggio continua e dunque muta la sua forma e si adatta alle nuove suggestioni”. Elena Arvigo

Elena Arvigo - biografia

Nata a Genova. Diplomata al Liceo classico “A. D’Oria”. Ha vissuto a Londra quattro anni dove ha perfezionato i precedenti studi di danza. In seguito si è diplomata presso la Scuola di recitazione del PiccoloTeatro di Milano diretta da Giorgio Strehler. In teatro ha lavorato fino al 2010 solo come interprete con vari registi italiani e stranieri tra cui Valerio Binasco, Alvis Hermanis, Eimuntas Nekrosious, Jacques Lassalle, Jan Fabre e Giorgio Albertazzi, in vari spettacoli prodotti e, in alcuni casi, coprodotti dai Teatri Stabili italiani, con lunghe tournée nazionali e internazionali .

Ha continuato in quegli anni la sua formazione dedicandosi allo studio e partecipando a varie masterclass tra le quali: Ecole de Maitres diretto da Franco Quadri (C.S.S. –Udine); Masterclass con Luca Ronconi (Piccolo Teatro di Milano); Carmelo Bene (E.T.I.- Teatro dell’Angelo); Carolyn Carlosn (Piccolo Teatro); Bruce Meyers (Piccolo Teatro) .

E’ stata allieva di Geraldine Baron (metodo Strasberg ), partecipando a numerosi seminari, e di di Elizabeth Kemp (direttrice Actors studio di New York). Ha inoltre studiato con Susan Batson (Balcknexus N.Y. e Interkunst Berlino) e Jan Fabre ( Biennale Venezia).

Negli ultimi anni ha alternato l‘ attività di interprete e di regista autoproducendosi i progetti/ spettacoli e curandone ogni aspetto. Tra questi ricordiamo: “Maternity Blues (From Medea)” di Grazia Verasani e “Donna non rieducabile” di Stefano Massini. La collaborazione con Valentina Calavni, regista e produtrrice di “4 :48 Psychosis “ di Sarah Kane, è continuata con la regia condivisa di “Il Bosco” di David Mamet (con partner Andrea Di Casa e successivamente Antonio Zavatteri ).

Tra gli spettacoli più recenti in cui è stata solo interprete ricordiamo “Being Norwgian“ di David Greig per la regia di Roberto Rustioni, di cui ha curato la traduzione dall’inglese, “Torre d’ avorio “ di Harwood con la regia di Luca Zingaretti, e il recentissimo debutto a marzo 2016 quale protagonista di “Yerma” di Federico Garcia Lorca con la regia di Gianluca Merolli

Ha lavorato anche per il cinema e la televisione. Protagonista dell’ultima seria della Piovra insieme a Remo Girone, ha preso parte a numerose fiction e film storici: “Perlasca” (Alberto Negrin), “Marcinelle” (A.A. Frazzi), “Sotto il cielo di Roma”.

Ha preso parte anche a fiction straniere recitando in inglese e tedesco. E’ stata infatti protagonista delle serie tedesca “In der Mitte eines lebens” (girata interamente a Berlino) e ha preso parte ad alcune puntate della serie americana “Mental” girata tra Los Angeles e Bogotà.

E’ autrice e regista del testo per il teatro “Elena di Sparta”, e regista dello spettacolo “Esther H.” vincitore del Bando Game del Teatro Stabile delle Marche. Entrambi gli spettacoli sono all’interno del progetto più ampio “Le Imperdonabili”.

Per il cinema ha lavorato in alcune produzioni internazionali, tra le quali “Eat Pray Love” di Ryan Murphy, “Peopling the places” di Peter Greenway e “Perl oder Pica” di Pol Crucheten . E’ stata protagonista accanto di Ben Gazzara di “Bonjour Michel”.

Ha di recente recitato in due film per il cinema italiano indipendente di prossima uscita “Time Zone Inn” di Andrea Di Iorio e “Una vita in cambio” di Roberto Mariotti .

Stefano Massini - biografia

Stefano Massini, laureato in Lettere Antiche, si avvicina al teatro come assistente ospite di Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano. Nel 2005 che decolla la sua attività di drammaturgo, vincendo all'unanimità con "L'odore assordante del bianco" il Premio Pier Vittorio Tondelli, massimo riconoscimento per la scrittura teatrale in Italia. Nel 2007 al Piccolo Teatro di Milano riceve il Premio Nazionale della Critica, mentre la prestigiosa casa editrice Ubulibri di Franco Quadri pubblica in successione ben tre libri con i suoi testi teatrali: "Una quadrilogia", "Trittico delle gabbie" e "Donna non rieducabile", memorandum su Anna Politkovskaja. Quest'ultimo testo, scritto nel 2007, ha valso a Massini numerosi ulteriori riconoscimenti: è stato messo in scena nei massimi teatri europei (Parigi, Bruxelles, Marsiglia, Toulouse, Lussemburgo, Monaco), e in Italia è diventato anche un mediometraggio applaudito alla 66° Mostra del Cinema di Venezia e poi messo in onda sugli schermi RAI. Ma il più grande riconoscimento della drammaturgia di Stefano Massini giunge per una ambiziosa trilogia teatrale sulla storia della banca Lehman Brothers: il testo debutta a Parigi nel novembre 2013 (Premio della Critica miglior spettacolo francese 2013-2014), viene pubblicato in italiano da Einaudi e viene scelto dal Piccolo Teatro di Milano come nuova produzione 2015 diretta da Luca Ronconi, in una stagione in cui già debutta "7 minuti" con la regia di Alessandro Gassmann e un cast di 11 attrici capitanate da Ottavia Piccolo. Da quest’anno è stato scelto alla guida del Piccolo Teatro di Milano.

Estratti dalla rassegna stampa

“…Qui stiamo a un livello di composizione e di recitazione superiore, d’una maturità espressiva che fanno di lei una presenza cruciale del nostro teatro. Con un solo oggetto (il telaio d’una porta usato nei più diversi modi, con un lieve e sapiente uso delle luci (penso a quella specie di elica ruotante alla sue spalle ), con una immedesimazione nel personaggio che somiglia ad uno sprofondamento (senza che il controllo venga mai meno, ne’ della voce ne’ della gestualità), Arvigo invero ci parla di un altro eroismo, del suo : di chi fa teatro da solo –contro il dominio burocratico d’una legislazione ingiusta, contro il sopruso, contro la deliberata volontà di abbassare il livello della percezione – proprio come i telefilm sui combattenti delle due guerre cecene promossi dall’amministrazione Putin.” (Franco Cordelli – Corriere della Sera)

“…Ha una poesia da persona ,più che da attrice civile , Elena Arvigo ,passionaria di un teatro indipendente in Donna non rieducabile di Stefano Massini...” “…La Arvigo ha una bella chiave contemplativa…” “…Terrificanti lo sgocciolio di sangue d’una testa, l’odore di carne bruciata , gli ostaggi nel teatro di Mosca , ma più da brividi è, in lei, il lirismo calmo da avvelenamento , da coscienza d’un cerchio che si chiude Entra con una sporta della spesa , esce con bagagli di verità.” (Rodolfo Di Giammarco - Repubblica)

“Una bella interpretazione che ha come cifra espressiva la lontananza da ogni retorica mentre la ragione affonda impotente di fronte agli orrori di una guerra.” (Magda Poli - Corriere della Sera)

“Elena Arvigo non ci risparmia nulla. Ma senza infierire. Intensa e precisa, piace anche per alcuni dettagli registici: luci, spazio, misura. E riesce ad emozionare evitando il sentimentalismo esasperato. C’è anzi una raffinatezza del gesto (una pudicizia) in questa sua versione del monologo.” (Diego Vincenti – La Stampa )

Di Stefano Massini
un progetto di e con Elena Arvigo   
video designer Andrea Basti

produzione Il Teatro delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia

Si ringrazia la collaborazione artistica di Rosario Tedesco e la residenze presso gli spazi : Ex Lavanderia e Rialto Sant’Ambrogio di Roma e l’Associazione Annaviva .

 

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