ARRIVA A ROMA
"IMMAGINE DI POTERE"
PRIMA RETROSPETTIVA IN ITALIA
DELL'OPERA DI OLIVIER ROLLER
Claudia Schiffer e Giulio Cesare,
Jeanne Moreau e Luigi XIV, l’imperatore Augusto e l’alto
ufficiale delle forze armate francesi Jean Bernard. Tutti nello
stesso spazio e nello stesso momento.
È “Immagine di Potere”, la prima
retrospettiva in Italia di Olivier Roller, a cura di Guillaume Maitre
e Paulo Pérez Mouriz e presentata nell’ambito de “La Francia in
scena”, la stagione artistica dell’Institut français realizzata
su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno
della Fondazione Nuovi Mecenati - fondazione franco-italiana per la
creazione contemporanea.
Dal 16 giugno al 17 luglio a Roma, il Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps ospita 18 opere del fotografo francese esperto di ritrattistica contemporanea che si appresta a entrare nell’olimpo dei grandi protagonisti della fotografia mondiale (è recentissima l’acquisizione di ben 17 opere di Roller da parte della Maison Européenne de la Photographie!).
Una panoramica che sintetizza i 2 grandi filoni di ricerca di Roller: da un lato i ritratti dei potenti del mondo di oggi, protagonisti della politica, dei media e della finanza internazionale; dall’altro, la ricerca sulla scultura classica che si traduce in ritratti di statue romane. Una ricerca nata da una commissione del Louvre di Parigi e proseguita attraverso le collezioni di alcuni fra i più importanti musei al mondo come il British Museum, il Museo Archeologico di Siviglia e quello di Napoli, lo Chateau de Versailles, i Musei Capitolini e, adesso, anche il Museo Nazionale Romano. Immagine di immagine. Vertiginosa mise en abyme che rapisce lo spettatore per trascinarlo nei meandri del Potere.
“Immagine di Potere” presenta un
progetto espositivo site specific che mette dunque in relazione la
fotografia contemporanea e l’arte classica, stabilendo un dialogo
fra gli scatti di Roller e le sculture di divinità e imperatori
romani della collezione di Palazzo Altemps. Un dialogo che ha esiti
sempre diversi: a volte produce cortocircuiti di senso - come nel
caso della fotografia del volto della statua di Augusto, simbolo di
pace, esposta di fronte alla statua di Ares, dio della guerra; altre,
riverberi infiniti, quando il primo piano del busto di Plutone, ad
esempio, diventa specchio contemporaneo dello stesso busto
posizionato di fronte.
Realismo estremo e radicalità dello
sguardo sono tratti distintivi della poetica di Roller. Ma è
soprattutto la luce il segno attraverso il quale l’artista francese
fa esplodere tutte le sfumature del potere umano: la maestosità e la
sua capacità di sedurre ma anche l’evanescenza e la caducità.
“Non cerco una luce che illumini ma
che vesta, come se uscisse dalla pelle della persona piuttosto che
posarsi su di lei” dice Roller.
Volti che fluttuano in un tempo che non
è più lineare ma circolare, una dimensione in cui forza e autorità
si trasformano in un attimo in decadenza e rovina. Ad emergere però,
è sempre il lato umano del personaggio ritratto perché è nella
dimensione intima che si può comprendere e osservare la reale natura
del potere.
In un’epoca segnata dall’egemonia
culturale del “selfie” – pratica “socialmediatica” che
decreta la morte definitiva dello sguardo moderno – ristabilire al
centro dell’attenzione il concetto di ritratto è un atto di
resistenza culturale.
OLIVIER ROLLER – IMMAGINE DI POTERE
a cura di Guillaume Maitre e Paulo
Pérez Mouriz
Realizzazione: Spazio Nuovo
Contemporary Art
Opening: mercoledì 15 giugno ore 19.00
Alla presenza dell’artista, dei
curatori della mostra e dei curatori del Museo
Si ringraziano il Soprintendente,
Architetto Francesco Prosperetti (Soprintendenza Speciale per il
Colosseo e l’Area archeologica centrale di Roma) e la Direttrice
del Museo, Alessandra Capodiferro, per aver accolto il progetto. Per
il Museo il progetto è coordinato da Daniele Fortuna.
Olivier Roller
Olivier Roller (Francia, 1971) vive e
lavora a Parigi. Invitato dal Louvre a fotografare le sculture più
prestigiose della Roma antica, ha creato un modo nuovo e dal taglio
decisamente contemporaneo di rivelarne l’importanza. La sua ricerca
ha fatto sì che gli si aprissero le porte dei più importanti musei
del mondo quali il Musée du Louvre, i Musei Capitolini – Centrale
Montemartini, il Museo Archeologico di Napoli, il Museo Arquelógico
de Sevilla ed ora il Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps.
Divenuto ben presto uno dei fotografi più apprezzati del sofisticato
contesto parigino, le sue opere arricchiscono svariate collezioni
private e fanno parte delle collezioni permanenti del Museo d’Arte
Contemporanea della Ville de Lyon e della Maison Européenne de la
Photographie.
Nessun commento:
Posta un commento