TEATRO DEI CONCIATORI DI ROMA
"LO STUPRO DI LUCREZIA"
DAL POEMA DI SHAKESPEARE
Luca De Bei e Federica Bern apriranno
la quinta stagione del Teatro dei Conciatori (14 – 18 settembre
2016 ) con LO STUPRO DI LUCREZIA, lo spettacolo scritto e diretto da
Luca De Bei, tratto da Shakespeare, vede Federica Bern protagonista
di un monologo intenso ed emozionante.
Lucrezia è colei che con un gesto
drammatico e clamoroso denuncia al marito e a tutta la società
romana il sopruso che ha subito dal figlio del re, Tarquinio il
Superbo, ottenendo così che il tiranno venga cacciato da Roma. E’
dunque un archetipo di donna che agisce, che si ribella, che è
disposta a sacrificare se stessa per i suoi ideali. Lo spettacolo
parte dalla sua figura e dal poema di Shakespeare per approdare a
quattro personaggi femminili reali e contemporanei, in un passaggio
ideale di “testimone”.
Sul palcoscenico si alternano così la
storia di Berta Caceres, l’attivista honduregna che ha pagato con
la sua vita l’impegno per salvare la natura e i popoli indigeni di
cui lei stessa faceva parte; il racconto di una bambina yemenita di
11 anni che fugge dalla sua famiglia e chiede aiuto alle autorità
per non doversi sposare a un uomo scelto dai genitori; la triste
vicenda di una bracciante agricola italiana vittima del caporalato e
del lavoro nero; e infine il coraggio e la determinazione di Kiana
Firouz una giovane donna lesbica, attrice e attivista per i diritti
Glbt in fuga dal suo paese, l’Iran, che in Inghilterra ottiene
asilo politico e gira un film sulla sua vita. Grazie a queste cinque
donne così diverse tra loro eppure così simili, i
duemilacinquecento anni che dividono Lucrezia dai nostri giorni
sembrano annullarsi. Si tratta di donne che si fanno paladine dei
diritti civili, che pagano sulla loro pelle le scelte fatte, che
diventano per tutti noi il simbolo delle battaglie contro una società
capitalista, razzista e patriarcale. Donne che non si arrendono, che
trovano la forza di opporsi, il coraggio di gridare al mondo le
ingiustizie subìte. Donne che contribuiscono a sviluppare la
consapevolezza e a indicare la strada per il cambiamento.
ALCUNE DOMANDE AL REGISTA E DRAMMATURGO
LUCA DE BEI.
D- Com’è nata l’idea di questo
spettacolo?
R – All’inizio doveva trattarsi
solo del sonetto shakespeariano ma poi, lavorando sulla modernità
del messaggio di Lucrezia e sulla teatralità da infondere al tutto,
ho pensato che il modo migliore per mettere in evidenza la portata
filosofica e la contemporaneità del testo di Shakespeare fosse
quella di raccontare anche storie di donne che, idealmente e
attraverso i secoli, hanno dato seguito all’esempio della
nobildonna romana di circa duemilacinquecento anni fa.
D- Come mai solo donne contemporanee?
R – Perché volevo che lo spettacolo
fosse il più vicino possibile alla gente, il più comprensibile ed
emozionante. Queste storie di donne raccontano un presente che, in un
modo o nell’altro, conosciamo e spesso ci appartiene.
D_ Come hai scelto l’interprete,
Federica Bern?
R- In realtà il progetto è nato su di
lei e assieme a lei. Federica è un’attrice che stimo molto e con
cui, a partire dal mio “Le mattine dieci alle quattro”, ho
continuato sempre a lavorare.
D – E’ Federica Bern a interpretare
i diversi ruoli?
R- Certamente. Sia perché era
necessario che lo “spirito” di Lucrezia si incarnasse in tante
donne lasciando però in qualche modo la stessa impronta, sia perché
questa attrice è capace di essere vera e credibile come bambina e
come donna, come una figura del passato e come un personaggio del
presente. E inoltre Federica è a suo agio e potente sia nei ruoli
drammatici che nei toni da commedia.
D- Dunque nello spettacolo c’è anche
una parte “leggera”?
R- Assolutamente sì. Attraverso la
leggerezza e l’ironia si possono far passare argomenti e temi
serissimi, e questo è uno dei miei obiettivi principali quando
faccio teatro.
D- Tu passi dai grandi teatri – la
stagione scorsa eri al Teatro Eliseo con la produzione di un testo e
regia tuoi per Ugo Paglia, Paola Quattrini, Pia Lanciotti ed altri –
a piccoli teatri come I Conciatori, dove debutti con questo nuovo
spettacolo. Come mai continui a frequentare i teatri “off”?
R- Difendo con passione la scelta di
lavorare anche in piccoli teatri, ovviamente con progetti creati
apposta e in sintonia con gli spazi limitati e il basso budget,
perché le realtà teatrali di questo tipo sono fondamentali. Sia per
permettere ai giovani artisti di mettersi alla prova e fare
esperienza, sia per creare spettacoli in cui inventare, osare,
rischiare. Spettacoli che difficilmente avrebbero asilo in spazi più
grandi e commerciali. Purtroppo la politica italiana, le istituzioni,
i nostri legislatori stanno invece agendo in senso opposto, rendendo
a queste piccole ma preziose realtà, la vita sempre più difficile e
spesso decretandone, mai come in questi ultimi tempi, la chiusura. Ma
un paese che non offre una pluralità di proposte e di visioni è un
paese povero e asfittico, e senza futuro. Del resto, e di questo sono
ormai tristemente convinto, la Cultura in Italia sembra spaventare
più che assumere il valore di un bene prezioso su cui investire.
Drammaturgia e regia di Luca De Bei
con Federica Bern
Scene Valeria Mangiò
Costumi Camilla Marcelli
TEATRO DEI CONCIATORI - Via dei
conciatori, 5 – 00154 ROMA
Tel. 06.45448982 – 06.45470031 -
info@teatrodeiconciatori.it - http://www.teatrodeiconciatori.it/
TIPOLOGIA BIGLIETTI: € 18,00 +
tessera obbligatoria di 2 €
ORARIO SPETTACOLI: dal martedì al
sabato ore 21,00 domenica ore 18,00
RIDUZIONI PER I LETTORI DI PERSINSALA,
SALTINARIA, GUFETTO, MEDIA&SIPARIO
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