AL TEATRO QUIRINO DI ROMA
"AMLETO"
CON DANIELE PECCI E MADDALENA CRIPPA
Un uomo, da solo. Da solo con la sua
coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che
immobilizza: la nostra. Esiste il “nostro” futuro? O esiste il
destino?
Non è dato sapere.
Almeno per ora, almeno per l’uomo,
cosiddetto moderno. Quello che forse conta però, è che queste
domande costituiscano un ponte, che collega noi stessi a quell’uomo
moderno, a quell’uomo shakespeariano, vissuto nel Milleseicento:
siamo sostanzialmente gli stessi.
L’Amleto di Shakespeare è il testo
teatrale più importante dell’era moderna. Vi è in esso un’analisi
profonda dell’umano sentire, in rapporto alle problematicità del
vivere quotidiano. Meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo,
Shakespeare è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni
dell’essere umano, di fronte all’impegno che questo deve
assumersi per poter anche semplicemente stare al mondo;
affrontare il
futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il
dolore, la perdita ecc. In esso sono ben dosate le rappresentazioni
del mondo grande, lo stato, i grandi destini e temi dell’umanità,
e il microcosmo familiare dei sentimenti più intimi e segreti.
In questo senso per me, è il testo più
moderno, più urgente, e come tale mi sprona più di ogni altro alla
sua rappresentazione, anche in veste registica. Il mio impegno è
quello di proporre al pubblico contemporaneo, uno spettacolo
contemporaneo. Non già con l’intento di mediare, sovrapporsi, o
nella migliore delle ipotesi, aggiungersi, alla miriade di
interpretazioni che dal 1601 ad oggi sono state fatte; sarebbe un
esercizio di stile fine a se stesso e soprattutto assolutamente vano
per il pubblico nuovo, del quale ci sentiamo di dover tenere conto in
maniera particolare.
Elemento nodale, è ovviamente il
testo: traduzione e adattamento. Leggermente tagliato (durerebbe
altrimenti più di quattro ore) ma fedele, non alterato, e con una
traduzione atta a esaltarne tutte le possibilità poetiche, ma in una
prosa semplice, scorrevole, di facile comprensione, e con una messa
in scena e una recitazione che si propongono di essere vicine al
nostro mondo, senza simbolismi e sovrastrutture che si frappongano
fra i 14 attori sul palcoscenico ed il pubblico.
Daniele Pecci
Con
ROSARIO COPPOLINO
e con
GIUSEPPE ANTIGNATI, SERGIO BASILE
MARIO PIETRAMALA, MAURO RACANATI
MARCO IMPARATO, VITO FAVATA
MAURIZIO DI CARMINE, MARIACHIARA
DIMITRI
PIERPAOLO DE MEJO, DOMENICO MACRI’,
ANDREA AVANZI
Adattamento e regia DANIELE PECCI
Costumi di MAURIZIO MILLENOTTI
ELENA DEL GUERRA
Disegno luci di MIRKO OTERI
Musiche originali di PATRIZIO MARIA
D’ARTISTA
Aiuto regia RAFFAELE LATAGLIATA
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