"ILLECITE VISIONI"
AL TEATRO FILODRAMMATICI DI MILANO
RASSEGNA DI TEATRO OMOSESSUALE
Giovanna D'Arco |
12 – 16 ottobre 2016
ILLECITE VISIONI è la rassegna di
teatro omosessuale promossa da Teatro Filodrammatici di Milano che ha
l’intento di diffondere, attraverso lo strumento teatrale,
conoscenza e inclusione.
Per la quinta edizione il festival può
contare su una riconoscibilità nel settore non solo a livello
locale, dove vanta collaborazioni con alcuni tra i più importanti
eventi a tematica LGBT milanesi, ma anche a livello nazionale, con
attività in rete con altri festival teatrali legati alla stessa
tematica.
Le quattro precedenti edizioni sono state un autentico
successo di pubblico con spettacoli che hanno registrato il tutto
esaurito in ognuna delle repliche proposte. La direzione artistica
della rassegna sarà nuovamente affidata a Mario Cervio Gualersi,
giornalista, critico e studioso di teatro omosessuale che ha sempre
garantito un alto profilo qualitativo.
Cinque anni di attività rappresentano
per un festival un traguardo significativo e un incoraggiamento a
continuare nel solco tracciato ma anche a farsi cassa di risonanza di
quanto accade nella galassia LGBTQIA e, nel caso di questa edizione,
non si poteva ignorare l’imperfetta e monca legge sulle unioni
civili che tuttavia rappresenta almeno una presa in carico di istanze
a lungo rivendicate. Lo realizziamo attraverso la proposta di
Geppetto e Geppetto che tocca il controverso tema
dell’omogenitorialità visto per la prima volta anche dalla parte
dei figli. Un filo rosso che connette le scelte di quest’anno è la
faticosa ricerca della propria identità che spesso ha costi assai
alti: la intraprendono il protagonista di Monica Bacio e quelli di Le
scoperte geografiche mentre Lei e lei si focalizza
sull’incontro-scontro tra due “diversità” all’apparenza
inconciliabili. Una figura carismatica come Giovanna d’Arco offre
lo spunto per parlare delle donne di oggi, delle loro problematiche e
della loro sessualità. Non può mancare, come nel recente passato,
un riferimento alla grande letteratura, questa volta rappresentata da
Il mondo di C. I. che fa vivere sulla scena le pagine del romanzo A
Single Man di Cristopher Isherwood. In attesa del riscontro del
nostro pubblico, fedele, competente e trasversale, un grazie a chi
profonde risorse e energie a questo progetto, alle istituzioni che ci
hanno onorato con un gratificante riconoscimento e ai media che ci
dedicano un’attenzione sempre crescente.
Mario Cervio
Gualersi
Direttore Artistico di
Illecite Visioni
Forte delle 10.000 presenze complessive
nelle serate organizzate nel corso delle quattro edizioni,
ILLECITE VISIONI rilancia una quinta edizione allo scopo di
consolidare e ampliare l’impatto del progetto, non solo a livello
regionale, ma anche nazionale. L’idea intorno alla quale si muoverà
la quinta edizione è quella di riconfermare 5 novità assolute per
la città di Milano e 1 spettacolo dedicato alle scuole medie
superiori.
Il Lamento |
Dalla prima edizione del 2012,
ILLECITE VISIONI ha puntato ad affermare una forte identità
artistica e comunitaria. Gli eventi collaterali, incontri e momenti
social con aperitivo e dj set, hanno consentito alla manifestazione
stessa di affermarsi come momento significativo non solo per la
comunità LGBT, ma per l’intera cittadinanza milanese. Dalla prima
edizione del 2012 la rassegna ha visto un progressivo aumento non
solo del pubblico, ma anche del numero di spettacoli, di eventi
collaterali e di giorni dedicati al festival. Nelle quattro edizioni
di ILLECITE VISIONI il Teatro Filodrammatici ha ospitato:
- 19 compagnie tra cui: Fortunato
Calvino, Filippo Luna, Pippo Delbono, Benedetto Sicca, Sicilia Queer
Filmfest, Dodi Conti, Massimo Verdastro, FUXIA Contesti d’Immagine,
Le Brugole, Teatro 19, Anna Cianca, Silvio Peroni, Fabrizio Falco,
Margot Sikabonyi, Tecnologia Filosofica, UPNOS, Vucciria Teatro,
Teatro Stabile di Napoli, Anna Meacci.
- 17 eventi collaterali tra cui
momenti social, proiezioni di film/documentari e incontri di
approfondimento con personaggi di spicco tra cui: Alessandro Fullin,
Pippo Delbono, Oliviero Ponte di Pino, Mauro Coruzzi (Platinette),
Yulia Matsiy, Federico Ferrari, Filippo Soldi, Maria Arena, Franco
Grillini, Romina Cecconi, Pasquale Marrazzo.
- più di 100 artisti tra drammaturghi,
registi, attori e performer.
ILLECITE VISIONI è sostenuto da:
Comune di Milano - Assessorato alla
Cultura, Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute -
Casa dei Diritti, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, U.N.A.R.
Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e Presidenza del
Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità
Opportunità. Nel 2015 a sostenere a livello promozionale ed
economico il Festival si è aggiunta l’associazione Parks –
Liberi e Uguali, creata per aiutare le aziende a comprendere e
realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo
sviluppo di strategie e buone pratiche rispettose della diversità.
Collaborano con il festival: Agedo,
C.I.G. Centro di Iniziativa Gay / Comitato Provinciale Arcigay di
Milano, Le cose cambiano, Lesbiche FuoriSalone, ArciLesbica, BEST
Bocconi Equal Students, Circolo Harvey Milk , GayStatale, Genitori
Rainbow, Gruppo Varco, Festival MIX Milano, Famiglie Arcobaleno, Rete
Lenford, Sicilia Queer Filmfest, ZERO, Limoney, Take Off, Fondazione
LILA Milano ONLUS, ASA Onlus, Twizz The Alternative Holidays.
Nel corso delle quattro edizioni c’è
stata una grande attenzione mediatica sul progetto.
Parlano di ILLECITE//VISIONI: la
Repubblica, Corriere della Sera, Il Sole 24ORE, Il Giorno, Il
Giornale, Libero, Vanity Fair, Marie Claire, Zero Milano, Metro,
Leggo, Rai Radio 3, TeleLombardia, Radio Popolare oltre ad alcuni tra
le più importanti testate legate alla comunità LGBT tra cui Pride,
gay.it e LezPop.
Il Mondo di C.I. |
CALENDARIO
12 ottobre 2016
LEI E LEI
[prima milanese]
testo e regia Giampiero Cicciò
13 ottobre 2016
IL MONDO DI C.I.
[prima milanese]
Uno spettacolo di e con Nicola
Bortolotti e Lorenzo Fontana
14 ottobre 2016
GIOVANNA D’ARCO – LA RIVOLTA
[prima milanese]
di Carolyn Gage
15 ottobre 2016
IL LAMENTO, OVVERO LE LACRIME, DI
MONICA BACIO
[prima milanese]
di Lorenzo Fontana
16 ottobre 2016
LE SCOPERTE GEOGRAFICHE
[prima milanese]
di Marco Morana
Spettacolo finalista dell'XI edizione
del Premio alle Arti Sceniche Dante Cappelletti
[Progetto dedicato alle scuole medie
superiori]
28 novembre 2016
PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE
di Greta Cappelletti e Livia
Ferracchiati
…e, inoltre, eventi collaterali a
partire dalle 18.30 del 12 ottobre con Checcoro, Igor Suran,
Alessandra Faiella, Rossella Bellantuono, Lilly Boat Drag Queen,
Tindaro Granata, Angelo Di Genio, Paolo Li Volsi, Roberta Rosignoli,
I sentinelli di Milano, Laura Simona Ferrari e Rete Lenford.
SPETTACOLI
Lei e lei |
12 ottobre 2016, ore 21.00
LEI E LEI
[prima milanese]
di Giampiero Cicciò |
con Giampiero Cicciò e Ilenia D’Avenia | scene
e costumi Francesc
Tre notti: Natale, Capodanno, Epifania.
Un universo sommerso e sconosciuto ai più, col buio prende vita in
una piazza di Messina tra prostitute, trans, protettori e
tossicodipendenti… Un anziano travestito siciliano (drag singer
fallita) e una giovane romana ombrosa e litigiosa che svende il
proprio corpo dopo aver tentato una carriera teatrale, si confidano e
si fanno compagnia, si confrontano tra aspre schermaglie e slanci
d’affetto svelando il loro mondo ai margini. Lui, anche ex tanguero
con talento, tra racconti di vita esilaranti e tragici al tempo
stesso, tra visionarie percezioni del mondo che trasformano una
fermata dell’autobus in un palcoscenico e un alto lampione
nell’aldilà, trasmetterà alla ragazza, attraverso il ballo e la
capacità di fantasticare, una gioia di vivere a lei sconosciuta e,
infine, la bellezza di quella femminilità che la giovane non ha
ancora imparato a esprimere, a curare, e che per il travestito è
stata la causa dell’esclusione dal “mondo del giorno”.
13 ottobre 2016, ore 21.00
IL MONDO DI C.I.
[prima milanese]
uno spettacolo di e con Lorenzo
Fontana e Nicola Bortolotti ispirato alla figura e
all’opera di Christopher Isherwood | in video Olivia
Manescalchi | scene Nicolas Bovey | costumi Viola
Verra| luci Alberto Giolitti, Nicolas
Bovey | produzione 15febbraio in collaborazione
con Associazione Baretti
«Io sono una macchina fotografica con
l’obiettivo aperto»: basterebbe questo per riassumere chi
fosse Christopher Isherwood, classe 1904, “il miglior
narratore di lingua inglese” secondo Gore Vidal. Il primo,
forse, che nell’intero panorama letterario novecentesco è
stato capace di raccontare l’amore omosessuale con sincerità e
coraggio. Senza mai tradire imbarazzo, paura o una certa sudditanza
morale e, soprattutto, senza mai porsi al di fuori dei propri testi,
Isherwood fece del proprio vissuto il dato ineludibile del racconto.
Pratica autobiografica o, come diremmo oggi, autofiction: il problema
del rapporto tra narratore e materia narrata è uno dei temi centrali
di questo spettacolo.
Diretto ed interpretato da Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti, Il mondo di C.I. racconta la vita e la produzione letteraria di Isherwood ispirandosi alla struttura di A Single Man, il suo romanzo più esemplare (cui anche Colin Firth dedicò un’interpretazione nella riduzione per il cinema di Tom Ford), in cui le esperienze centrali della vita dello scrittore e i suoi temi riverberano di più. Una riflessione sul ruolo dello scrittore, chiamato a districarsi continuamente tra sguardo oggettivo e soggettivo, si sviluppa mentre sullo sfondo prende vita, in un gioco di luci, trasparenze e apparizioni, la riproduzione di un paesaggio settecentesco inglese di Thomas Gainsborough, richiamo alle origini dell’autore e vero e proprio romanzo per gli occhi parallelo a quello delle parole.
Diretto ed interpretato da Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti, Il mondo di C.I. racconta la vita e la produzione letteraria di Isherwood ispirandosi alla struttura di A Single Man, il suo romanzo più esemplare (cui anche Colin Firth dedicò un’interpretazione nella riduzione per il cinema di Tom Ford), in cui le esperienze centrali della vita dello scrittore e i suoi temi riverberano di più. Una riflessione sul ruolo dello scrittore, chiamato a districarsi continuamente tra sguardo oggettivo e soggettivo, si sviluppa mentre sullo sfondo prende vita, in un gioco di luci, trasparenze e apparizioni, la riproduzione di un paesaggio settecentesco inglese di Thomas Gainsborough, richiamo alle origini dell’autore e vero e proprio romanzo per gli occhi parallelo a quello delle parole.
14 ottobre 2016, ore 21.00
GIOVANNA D’ARCO – LA RIVOLTA
[prima milanese]
di Carolyn Gage | traduzione Edy
Quaggio | con Valentina Valsania | regia Luchino
Giordana, Ester Tatangelo | musiche Arturo
Annecchino | light designer Diego
Labonia | scene Francesco Ghisu | costumi Ilaria
Capanna | video e post produzione Michele Bevilacqua |
compagnia pupilunari, produzione Hermit Crab
Giovanna d’Arco ha condotto alla
vittoria un esercito a diciassette anni. A diciotto è stata
l’artefice dell’incoronazione di un re. A diciannove si è
scagliata contro la Chiesa Cattolica e ha perso. Il processo a suo
carico è durato cinque mesi e le testimonianze sono state trascritte
accuratamente. Vent’anni dopo la sua morte, è stato autorizzato un
nuovo processo, e di nuovo si è preso nota di ogni dettaglio. Ci
sono state le testimonianze dei suoi amici d’infanzia, dei suoi
genitori, delle donne che avevano dormito con lei, dei soldati che
erano stati ai suoi ordini, dei preti che l’avevano confessata, di
coloro che avevano assistito alla sua tortura o l’avevano messa in
atto. È la figura su cui esiste la maggiore documentazione del
quindicesimo secolo. Allora, come mai il mito di una semplice
contadina ancora pervade i libri di storia? In Giovanna d’Arco
– la rivolta Giovanna è anoressica. Un’adolescente in fuga
da un padre violento e alcolizzato, da un destino di moglie e madre,
che già aveva segnato la madre e la sorella. Giovanna muore per il
diritto di indossare abiti maschili, è una ribelle, irriverente, più
scaltra dei suoi giudici, impenitente e incrollabilmente fedele alla
propria visione. Giovanna ritorna per condividere la sua storia con
le donne contemporanee. Racconta la propria esperienza con le massime
cariche della Chiesa, dello Stato e dell’Esercito, e smaschera la
brutale misoginia che sta dietro le istituzioni maschili,
coinvolgendoci in una storia commovente, drammatica, ma anche ironica
e avventurosa.
15 ottobre 2016, ore 21.00
IL LAMENTO, OVVERO LE LACRIME, DI
MONICA BACIO
[prima milanese]
di Lorenzo Fontana | regia Lorenzo
Fontana | con Olivia Manescalchi, Giancarlo
Judica Cordiglia, Lorenzo Fontana | scene Paolo
Bertuzzi | costumi Viola Verra | luci Cristian
Zucaro | suono Luca Vicinelli | direzione
tecnica Alberto Giolitti | produzione Lorenzo
Fontana, Associazione Baretti, Festival Delle Colline Torinesi
Monica Bacio è un personaggio citato
in un testo di Michel Marc Bouchard, ma che non ha nessun ruolo
né peso all’interno della storia. Nel 2006, lavorando
con Valentina Diana su quel testo, Lorenzo
Fontana decise che Monica Bacio sarebbe diventata, nello
spettacolo, la testimonial di una marca di pasta inventata, sulla
falsariga di quello che Mina fece negli anni 50/60. Non si voleva una
pubblicità rassicurante e così fu lo stesso Fontana ad indossare i
panni di Monica, trasformandola in una figura sessualmente non
identificabile, con un grande vestitone rosso e marrone, ricoperto di
seni di stoffa rosa: una specie di totem che ha fatto il suo debutto
camminando e cantando in una galleria di Castelnuovo Don Bosco. Nel
2012 Elena Russo Arman, collaborando con Phoebe Zeitgeist
Teatro di Milano, ha chiesto a Lorenzo di vestire nuovamente i
suoi panni in una performance su Fassbinder alla
Fondazione Mudima. In quell’occasione si è capito che Monica Bacio
avrebbe potuto diventare qualcosa di più: ma cosa?
La storia, fortemente autobiografica,
si serve di Monica quale tramite per raccontarla. Il lamento,
ovvero le lacrime, di Monica Bacio, nasce dall’esigenza di far
capire quanto sia importante il diritto di crescere diventando
quello che sentiamo di essere davvero, nel modo più autentico
possibile. Quando siamo piccoli c’è sempre qualcuno che pensa di
sapere cosa sia giusto per noi e spesso non è così. Quello che è
giusto per noi già lo sappiamo, abbiamo solo bisogno di essere
accompagnati nel nostro viaggio di costruzione dell’identità.
Certo non è facile, non lo è per nessuno: né per chi il cammino lo
sta facendo, né per chi ha il compito di starci accanto. Evitare
inutili sofferenze, questa sì, sarebbe già una gran cosa.
Le Scoperte Geografiche |
16 ottobre 2016, ore 21.00
LE SCOPERTE GEOGRAFICHE
[prima milanese]
di Marco Morana | con Michele
Balducci, Daniele Gattano | regia Virginia Franchi |
installazione luminosa e composizione sonora Fabio Di Salvo |
costumi Alessandro Fusco | disegno luci Marco
D’Amelio | movimento scenico Marzia Meddi | aiuto
regia Valeria Spada | scenotecnica Walter
Mariucci e Giorgio Paolicelli | produzione e
organizzazione LISA
Le scoperte geografiche è stato
finalista dell’XI edizione del Premio alle Arti Sceniche Dante
Cappelletti
Un banco di scuola, due compagni che
ripassano la lezione di storia: le grandi scoperte geografiche di
Colombo e Magellano. Ma quella lezione in realtà è un pretesto,
perché tra i due c’è un sentimento profondo che finora hanno
tenuto nascosto. Il viaggio dei due grandi esploratori si confonde
con la loro esplorazione. La classe diventa la caravella, e la terra
da scoprire è un continente oscuro e senza confini, quello del
desiderio e dell’identità.
Questo tragitto di formazione prosegue
oltre l’adolescenza, attraversando la maturità e la vecchiaia dei
protagonisti. Si addentra nel loro Nuovo Mondo interiore, un universo
pericoloso, fatto di tempeste, di dubbi e di incertezze, di ammaraggi
coraggiosi e di mostri sputati dall’inconscio. Un universo più
reale della realtà, dove la lingua perde ogni funzione quotidiana
diventando un codice esclusivamente amoroso, poetico in senso
stretto, che si fonde ironicamente con il gergo marinaresco. Le
scoperte geografiche è la storia di un sentimento assoluto e mancato
tra due uomini, l’epopea di una rotta perpetua, perché nell’oceano
dei sentimenti non c’è terraferma su cui attraccare, non c’è
meta, ma solo un senso agrodolce, insieme definitivo e sospeso,
inevitabile conseguenza di ogni viaggio d’amore.
28 novembre 2016 [Progetto dedicato
alle scuole medie superiori]
PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE
di Greta Cappelletti e Livia
Ferracchiati | con Liliana Benini, Luciano Ariel Lanza, Chiara
Leoncini, Alice Raffaelli | regia Livia Ferracchiati | coreografie
Laura Dondi | scene Lucia Menegazzo | costumi Laura Dondi | luci
Giacomo Marettelli Priorelli | e con le voci di Ferdinando Bruni,
Mariangela Granelli | produzione THE BABY WALK!
Peter Pan guarda sotto le gonne è il
primo capitolo della "Trilogia sulla transessualità”: un
percorso in tre tappe che racconta l’esperienza della dicotomia tra
corpo e mente in fatto di identità di genere. Il tema dell’infanzia
transgender è affrontato attraverso il parallelismo con il romanzo
di James Matthew Barrie: “Peter Pan nei giardini di Kensington”.
Nel romanzo Peter Pan scappa di casa dopo aver sentito parlare i
propri genitori del suo futuro e si rifugia nei Giardini di
Kensington dove vive insieme agli uccelli, e mantiene, come loro, la
capacità di volare propria di tutti i neonati. Non tutto quel che
fanno gli uccelli però gli è possibile, poiché il suo corpo resta
quello di un umano e allo stesso modo, quando prova a giocare con
altri bambini si trova a non conoscere le loro regole. Si rivolge
così al governatore dei giardini: il Corvo Salomone, il quale gli
spiegherà che la sua natura è quella di “mezzo e mezzo”: non
esattamente un uccello, ma neppure completamente un bambino. La
natura di “mezzo e mezzo” è diventata per noi una questione di
identità di genere. Raramente si riflette sul fatto che le persone
transgender non sono sempre state degli individui adulti, e che il
disagio di avere un corpo che non rispecchia la percezione di sé, è
una condizione che si origina fin dai primi anni di vita. Nella
nostra riscrittura siamo alla fine degli anni ’90, Peter ha 11 anni
e mezzo, è nato femmina e ha lunghi capelli biondi. Wendy ha 13 anni
ed è mora. Tinker Bell è una fata senza bacchetta, ma con una
polaroid al collo. Scoprire i primi impulsi sessuali, gestire il
primo innamoramento e gli scontri con i genitori per affermare la
propria identità sono le prove che spettano al nostro giovane eroe.
rassegna di teatro omosessuale
promossa da Teatro Filodrammatici di
Milano
direzione artistica Mario Cervio
Gualersi
EVENTI [calendario passibile di variazioni]
_ proscenio
mercoledì 12 ottobre, prima dello
spettacolo
accoglienza musicale a cura di
Checcoro, il primo coro LGBT di Milano
_ proscenio
giovedì 13 ottobre, prima dello
spettacolo
intervento di Igor Suran
_ sala dell’Accademia
venerdì 14 ottobre, ore 18.30
performance con Alessandra Faiella e
Rossella Bellantuono
_ area bistrot
sabato 15 ottobre, ore 19.00
animazione en travesti con Lilly Boat
Drag Queen (Samuel Salamone)
_ sala dell’Accademia
domenica 16 ottobre, ore 18.30
Tindaro Granata, Angelo Di Genio, Paolo
Li Volsi e Roberta Rosignoli leggono brani tratti da Geppetto e
Geppetto
a seguire, approfondimenti tematici a
cura de I sentinelli di Milano e di Laura Simona
Ferrari, Avvocato esperta di diritto di famiglia, minorile e delle
persone, membro AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la
Famiglia e per i minori)
_ foyer dell’Accademia
tutte le sere a partire dalle ore 18.30
angolo dei diritti – a cura di Rete
Lenford
Rete Lenford, associazione di avvocati
che ha lo scopo di sviluppare e diffondere la cultura e il rispetto
dei diritti delle persone LGBTQIA, organizzerà un punto di ascolto e
di consulenza a disposizione del pubblico del Festival.
BIGLIETTI ILLECITE//VISIONI 2016
INTERO SOSTENITORI € 22,00
INTERO € 16,00
RIDOTTO € 13,00
ai biglietti verrà applicata una
prevendita pari a € 1,00
ABBONAMENTI 2016
SOSTENITORI € 70,00
5 SPETTACOLI € 50,00
TUTTI GLI EVENTI SONO A INGRESSO LIBERO
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