FERDINANDO BRUNI
LEGGE CHARLES DICKENS
"IL RACCONTO DI NATALE"
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
In questo piccolo libro di spiriti ho
cercato di evocare lo spirito di un’idea, che non porterà malumore
ai miei lettori né verso se stessi, né l’uno verso l’altro, né
verso l’anno, e neanche verso di me. Che esso possa visitare con
piacevolezza le loro case, e che nessuno si auguri di esorcizzarlo.
Il loro fedele e umile amico C.D.,
dicembre 1843
(Prefazione Un Canto di Natale).
È la vigilia di Natale, ma per
l’usuraio Ebenezer Scrooge è un giorno come un altro: né i canti,
né i sorrisi scalfiscono il suo cuore di ghiaccio. Durante quella
notte però riceve delle visite straordinarie e sconvolgenti: gli
appaiono i tre spiriti del Natale (passato, presente e futuro)
preceduti dal fantasma del suo vecchio socio, Jacob Marley,
condannato a vagare trascinando la lunga catena dei suoi errori,
consapevole di aver sprecato la vita. Scrooge rischia la stessa fine
dell’amico e questa terribile eventualità fa scattare in lui il
cambiamento: la volontà di donare al prossimo se stesso e i propri
averi, di tornare ad apprezzare la vita.
Ferdinando Bruni, riprendendo il filone
iniziato nel 2015 con Il fantasma di Canterville, mette in scena e
disegna Il racconto di Natale in forma di one man show, in
un’atmosfera sospesa tra sogno e allucinazione, accompagnato dalle
proiezioni di una moderna lanterna magica.
«Un piccolo gioiello che Dickens
compone a trentun anni. (…) La preziosità del testo è evidente e
percepibile a “strati”: quelli esposti allo sguardo, relativi
alla storia narrata e alla sua articolazione; quelli celati alla
vista, frutto di una ricerca artistica condotta su piani distinti che
alla fine convergono, linee di percorsi autonomi che si chiudono
tutti sullo stesso punto. Come in Shakespeare. La storia è semplice
nella sua ossatura, ingenua perfino, leggibile come una delle tante
fiabe dickensiane, dove le forze negative e ostacolanti risultano
infine sconfitte dagli agenti benefici.
(…) Ma tutt’altro che semplice è
il modo attraverso il quale la storia si dipana. (…) Scrooge si
presenta al lettore in tutta la sua violenza ideologica, in tutta la
sua chiusura a qualsiasi stimolo sentimentale; (…) Marley apre la
porta agli spettri che lo condurranno a guardare dentro se stesso, e
il lettore a penetrare nell’oscurità del racconto. Oscurità non
solo intrinseca al tema delle ombre, ma determinata anche dalla
complessità della struttura temporale, lungo la quale si snodano i
non problematici episodi della vita di Scrooge»
Maria Sestito
(dall’introduzione a Charles Dickens,
Un canto di Natale, Letteratura universale Marsilio).
disegni di Ferdinando Bruni
produzione Teatro dell’Elfo
prima nazionale
ELFO PUCCINI, SALA BAUSCH, corso Buenos
Aires 33, Milano - Martedì-sabato ore 19:30 / domenica ore 15:30 -
Info e prenotazioni 02/0066.06.06 - www.elfo.org – PREZZI: Intero
32.50 € - Martedì 21.50 € - Ridotto giovani e anziani 17 €
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