MICHELA ANDREOZZI JONIS BASCIR
PIETRO GENUARDI GABRIELE PIGNOTTA
"OSTAGGI"
SALA UMBERTO DI ROMA
OSTAGGI é un testo teatrale che
denuncia già nel titolo la propria appartenenza ad un genere
diventato ormai un classico nella letteratura e nel cinema.
Uomini assediati, che tengono
imprigionati altri uomini e che trattano per la loro liberazione. Una
formula in grado di dar vita ad una concentrazione di sentimenti
estremi e a un’infinità di modalità interpretative, da quelle
violente e drammatiche, dallo scavo psicologico, al paradosso comico.
In OSTAGGI si racconta una storia cruda
e divertente, una metafora delle disuguaglianze sociali, economiche e
razziali, un apologo sulla profonda crisi che ormai stiamo vivendo da
anni.
Un uomo, che ha appena rapinato un
modesto istituto bancario, tiene in ostaggio, in una panetteria,
quattro persone dopo essere riuscito a fuggire a un inseguimento
della polizia. L’uomo inizia una tormentata trattativa con le forze
dell'ordine, in un progressivo batti e ribatti di proposte e
controproposte.
La situazione è resa difficoltosa e
comicamente bizzarra dalla tipologia degli ostaggi che casualmente si
trovavano nel negozio al momento dell’irruzione.
Oltre al panettiere, proprietario del
locale, sono presenti un'anziana pensionata dal precario stato di
salute, una donna dai modi sbrigativi e anticonvenzionali che pratica
il mestiere più antico del mondo e un extracomunitario.
All'interno di questa piccola comunità
iniziano a sorgere contrasti, ostilità e una divertente lotta per la
sopravvivenza. Il punto è rimanere in vita evitando sia un’irruzione
della polizia, che le ritorsioni del loro carceriere. La storia
procede attraverso colpi di scena, capovolgimenti di fronte e
sorprese sia sull’identità del rapinatore, che sulla vera indole
degli ostaggi. Lentamente emerge anche una straordinaria e quasi
commovente solidarietà che metterà sullo stesso piano tutti quanti,
sequestratore e prigionieri.
è una commedia movimentata, con una
costruzione drammaturgica caratterizzata da una comica adesione con
la realtà sociale che caratterizza i tempi che viviamo. Un piccolo
specchio in grado di riflettere l’anima di una comunità che, a
dispetto della disgregazione che sta vivendo, ritrova un’umanità
solidale e profonda.
Scritto e diretto da
ANGELO LONGONI
Scene di Francesco Ghisu
Costumi di Margherita Longoni
Dall’8 al 20 novembre 2016
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 Roma
Tel. 06 6794753
www.salaumberto.com
martedì, giovedì e venerdì ore 21,
mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17
Prezzi da 32€ a 23€
Nessun commento:
Posta un commento