GIAMPIERO INGRASSIA E GIANLUCA GUIDI
"SERIAL KILLER PER SIGNORA"
SALA UMBERTO DI ROMA
Cristopher Kit Gill e Morris Bromo sono
i protagonisti di Serial Killer per signora.
Non si conoscono. Nessuno dei due sa
dell’esistenza dell’altro.
Kit è un attore disoccupato, da poco
orfano di una madre che ne ha marchiato a fuoco la vita. Una grande
attrice, troppo impegnata per donare l’affetto e le attenzioni di
cui un figlio avrebbe bisogno, della quale Kit tenta di emulare il
successo in modo assai diverso.
Morris è un detective della polizia di
New York, non più giovanissimo. Ha scelto di rimanere vivo e di non
cercare clamori carrieristici. Nemmeno la vita privata brilla: vive
ancora a casa con la madre, una signora ebrea invadente e possessiva.
Poi il primo omicidio: commesso da una
psiche malata, tanto malata da telefonare al distretto di Polizia per
lamentarsi della poca attenzione che la stampa gli ha dedicato.
Kit cerca Morris. Inizia un rapporto
simbiotico tra i due e le loro rispettive “carriere”.
NOTE DI REGIA
“Un killer in città, può provocare
il caos, e che detective loimpacchetterà” canta Morris ad un certo
punto della commedia. Questa frase stigmatizza il percorso dei due
protagonisti. Kit, uccidendo, ottiene la prima pagina del New York
Times, secondo la sua mente malata raggiunge il successo. Morris ne
diventa l’inseguitore e potenziale carnefice, dando lustro alla sua
sbiadita carriera. Nutrendosi uno dell’altro, iniziano una gara
senza esclusione di colpi che, inevitabilmente, avrà un solo
vincitore.
Se volessimo addentrarci brevemente in
una descrizione più profonda del loro rapporto, potremmo
tranquillamente asserire che, sebbene in forma assai più lieve e
edulcorata, sono l’uno il compendio dell’altro, quasi a voler
risvegliare un saggio shakespeariano a firma di René Girard,
intitolato Il Teatro dell’Invidia in cui si descrive quella spirale
che, a partire dal desiderio dell’essere di un altro (il desiderio
mimetico), innesca un conflitto la cui violenza è domata solo
sporadicamente mediante il sacrificio di una vittima designata.
Si intrecciano le vite dei nostri due
eroi e del loro “Amore” (come dice Shakespeare ne I Due
Gentiluomini di Verona): l’uno per l’altro, con altri rapporti
normali e protagonisti di vite terrene: due madri, tre vittime ed una
affascinante giovane donna dell’Upper Class newyorkese, che
contribuirà non poco a mettere confusione nella vita del povero
Detective Morris Bromo.
Appunti di viaggio di Gianluca Guidi
Ciò che più atterrisce un regista è
scrivere le note di regia o la presentazione di uno spettacolo che
metterà in scena dopo 6 mesi. Spesso le buone idee arrivano poco
prima della prova generale, e mentre sei felice di aver risolto uno o
più problemi, ti dici: “bello, certo le note di regia di sei mesi
fa… ah, se avessi potuto scriverle ora!” Nel caso di Serial
Killer per Signora, però, – mi si consenta il paragone più
che mai
azzeccato – si tratta di un ritorno
sulla scena del delitto. Era il 2001 quando ho prodotto e diretto
(senza interpretarlo) questo spettacolo per la prima volta. Fu
un’esperienza felice: la mia prima regia. Piacque tantissimo,
mettendo d’accordo critica e pubblico.
A distanza di quindici anni ne curo una
seconda edizione, con delle differenze: non produco più, ne sono
sempre il regista, interpreto uno dei due ruoli maschili ma spero nel
medesimo esito. Ecco perché reputo più appropriato chiamare queste
poche righe ”appunti di viaggio”.
Il testo di Douglas J. Cohen (autore
sia delle musiche che della drammaturgia) mi è familiare da 15 anni,
ed il mio viaggio teatrale dopo 3 lustri mi riporta qui. Il teatro,
tendenzialmente, dovrebbe sempre raccontare una storia; a volte,
purtroppo, la si sacrifica per qualche non meglio identificato
onanismo di palcoscenico che non porta acqua al mulino di nessuno.
Dalla precedente edizione porto con me
la brillante e colta versione delle liriche di un grande maestro
della musica leggera italiana Giorgio Calabrese, la direzione
musicale originale di Riccardo Biseo con materiale aggiunto e
orchestrato da Ciro Caravano e parte della traduzione di allora a
firma del mio grande amico Gianni Fenzi.
Dopo il successo di Taxi a due piazze,
virare decisamente verso qualcosa di completamente diverso, è
sembrata la scelta più naturale che Giampiero Ingrassia ed il
sottoscritto avrebbero dovuto fare. Speriamo di incontrare di nuovo
il favore di pubblico e critica che ci hanno accompagnati nel
precedente spettacolo. E poi chissà, magari faremo un viaggio sulla
luna, che di ‘sti tempi, anche per disintossicarsi un po’…
Con il medesimo affetto che dura da 30
anni di palcoscenico, ma (purtroppo) un po’ più disilluso.
Vostro
Gianluca Guidi
musical di Douglas J. Cohen
da un racconto di William Goldman
traduzione e adattamento di Gianni
Fenzi e Gianluca Guidi
traduzione delle liriche Giorgio
Calabrese
con
TERESA FEDERICO e ALICE MISTRONI
scene e costumi ANNAMARIA MORELLI
regia
GIANLUCA GUIDI
produzione Ente Teatro Cronaca
Vesuvioteatro
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 Roma
Tel. 06 6794753
www.salaumberto.com
martedì, giovedì e venerdì ore 21,
mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17
Prezzi da 32€ a 23€
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