AL TEATRO BRANCACCINO DI ROMA
"LIBERACI DAL MALE"
DI GIAMPAOLO G. RUGO
Liberaci dal male è un vero e proprio
thriller teatrale, firmato da Giampaolo G. Rugo, sceneggiatore e
drammaturgo romano che ha già importanti successi all'attivo (“La
Svolta”, “Killer Joe”, “Un uomo a metà”), con la regia di
Massimiliano Farau.
Lella e Luca hanno rapito un bambino di
pochi mesi: il figlio dell’”ingegnere”, il padrone della
fabbrica che dà lavoro a tutta la città. Lella (Roberta Mattei, che
molti ricorderanno in “Non essere cattivo” di Caligari) è una
donna timida e lavora in un centro estetico. Luca (Davide Tassi) è
un uomo brutale e violento, il tuttofare dell'ingegnere. Con i soldi
del sequestro vorrebbero scappare in Brasile, al caldo, per rifarsi
una vita. Nella casa dove sono nascosti, si è rotta la caldaia.
Fuori l’inverno gelido avanza. E per placare il pianto disperato
del bambino i due cominciano a somministrargli dosi sempre più alte
di sonnifero. Come andrà a finire?
Ma soprattutto, che cosa prevarrà in
noi? Il desiderio che il bambino si salvi ad ogni costo, o una
inconfessabile empatia per l'impresa criminale?
Gio. ven. e sab. ore 20 dom ore 18 –
biglietti € 15,50
Teatro Brancaccino
Via Merulana, 244 - 00185 Roma
tel. 06 80687231
tel. 06 80687231
http://www.teatrobrancaccio.it/brancaccino/stagione-2016-2017/846-liberaci-dal-male.html
www.rapsodie.it
Davide Tassi |
Note d'autore
Sono sempre stato colpito dal fatto che
le ultime parole del padre nostro, la preghiera per eccellenza, siano
liberaci dal male. Come se per farlo fosse necessario chiedere aiuto
a una qualche entità superiore stante l`impossibilità di
liberarsene da soli. Ho allora analizzato quello che viene percepito
come il più orrendo dei delitti: il rapimento di un bambino. Sono
nati così i personaggi di Lella e Luca: i rapitori. Il male.
Come spesso mi succede andando avanti
nella scrittura ho scoperto che le paure di Lella e Luca sono le mie
paure; le loro frustrazioni le mie frustrazioni; la loro rabbia la
mia rabbia; chissà che non siano anche quelle del pubblico e chissà
se riconoscere e dare un nome a questo “male” possa essere il
primo passo per provare a trovare in un amore reale, concreto e
terreno la chiave possibile a liberarsene e a liberarsi senza dover
chiedere aiuto a un essere superiore
Giampaolo G. Rugo
Note di Regia
Liberaci dal male racconta, per usare
le parole del suo stesso autore, come "l'amore, nella sua forma
forse più pura, assoluta e biologicamente misteriosa: l'istinto
materno possa contrastare il male” - a sua volta inteso da Rugo
nella sua forma più pervasiva e devastante, in cui la pulsione cieca
all'autoaffermazione, le storture della società, e i penetrali più
oscuri della psiche (l' '"ombra", come la chiamava Jung,
che ognuno porta in sé) possono congiurare per condurre anche il più
ordinario degli individui verso azioni efferate.
La forma con cui Rugo sceglie di
raccontare questo apologo è quella - raramente praticata - del
thriller teatrale: l'attenzione dello spettatore si aggancia alla
tensione per l'esito del sequestro di persona che due rapitori
improvvisati, Luca e Lella, compagni di vita oltre che complici nel
crimine, commettono nei confronti del figlio appena nato del
ricchissimo industriale di una anonima cittadina del Nord d’Italia.
Ma la preoccupazione per la salvezza del bambino diventa
progressivamente, nello spettatore, partecipazione all' "agon"
fra il livore ancestrale e il desiderio di rivalsa di Luca e
l'improvviso insorgere di un sempre più potente istinto materno in
Lella. Come andrà a finire? Ma soprattutto che cosa prevarrà in
noi, il desiderio che il bambino si salvi ad ogni costo, o una
inconfessabile empatia per l'impresa criminale?
Roberta Mattei |
Per un regista affrontare un testo come
Liberaci dal male significa principalmente e quasi esclusivamente
concentrare il proprio lavoro sulla costruzione della veridicità
della situazioni e sul rapporto fra gli attori chiamati a incarnare
Luca e Lella. Per la scena abbiamo scelto uno spazio oscuro e
sotterraneo, in cui gli oggetti della "quotidianità
eccezionale" di un sequestro di persona emergano da un buio
assoluto che si presti ad evocare limacciosi recessi psichici così
come materni alvei di vita.
Massimiliano Farau
Giampaolo G. Rugo - Bio
Nato a Genova, vive da sempre a Roma. È
drammaturgo e sceneggiatore. Laureato in chimica. Studia
sceneggiatura con Sergio Donati. Dal 2004 ha scritto la trasmissione
Il ballo di San Vito per Radio Italia Network e per tre anni I
Magnifici in onda su Radio24. Ha realizzato due documentari
nell’ambito del progetto di cooperazione della organizzazione non
governativa Movimondo a Manghoci in Malawi finanziato da UNIDEA. Come
drammaturgo è stato autore della drammaturgia e delle musiche de La
svolta (in scena nel 2009) e adattatore di Killer Joe per la regia di
Massimiliano Farau con Francesco Montanari (in scena nel 2010-2011).
Il suo testo Un uomo a metà (edito dalla Nerobianco edizioni) è
stato premiato al concorso drammaturgico Per Voce Sola 2014. Lo
spettacolo, diretto da Roberto Bonaventura e interpretato da Gianluca
Cesale ha vinto il Napoli Fringe Festival 2015 ed è attualmente in
tournée in tutta Italia.
Massimiliano Farau - Bio
Laureato in Lettere presso l’
Università di Roma “La Sapienza”, e diplomato in Regia
all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico",
si è perfezionato presso la Guildhall School of Music and Drama di
Londra e la Classe de Maitrise de Mise en Scène di Pélussin.
Ha diretto più di cinquanta spettacoli
tra cui: The letter of Last Resort di David Greig, Lungs di Duncan
Macmillan, (Teatro Due, Parma), Crollasse il mondo. Storia di
Reginaldo e Luisa di Alessandra Mortelliti (Teatro Stabile di
Catania), California Suite di Neil Simon, con Gianfranco D’Angelo e
Paola Quattrini, Andromaca di Jean Racine, con Manuela Mandracchia,
Graziano Piazza e Sergio Romano, L’amante di Harold Pinter, con
Mascia Musy e Graziano Piazza, Killer Joe di Tracy Letts, con
Francesco Montanari e Edoardo Pesce, Odore di Santità di Laura
Forti, con Salvatore Cantalupo, Beckett/Pinter (Teatro Due, Parma e
Teatro Mercadante Napoli), Frozen di Bryony Lavery con Elisabetta
Pozzi, Maria Paiato, Fausto Russo Alesi, La Memoria dell’Acqua di
Shelagh Stephenson, con Maria Paiato, Manuela Mandracchia, Sara
Bertelà, Peccato che fosse puttana di John Ford, con Pierfrancesco
Favino e Lisa Natoli, Mostro di Duncan Macmillan, con Fabrizio Falco,
L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett, The License di Luigi
Pirandello, Gennareniello di Eduardo De Filippo e The Virtuous
Burglar di Dario Fo (American Conservatory Theater, San Francisco),
Perversioni sessuali a Chicago di David Mamet, Ione di Euripide,
Sulle tavole del tuo cuore di Luigi Maria Musati, con Mariano
Rigillo, Abelardo Eloisa Eloim di Maricla Boggio (Taormina Arte), Qui
di Michael Frayn ( Fondazione Teatro Due, Parma), The Fever di
Wallace Shawn, con Giuseppe Bevilacqua, The Man of Destiny e
Annajanska, the Bolshevik Empress di G. B. Shaw (Wimbledon Studio
Theatre, Londra), Il Molière di Carlo Goldoni (Teatro Stabile
Abruzzese e Teatro Valle).
Ha lavorato, tra gli altri, per il
Teatro Due di Parma, il Teatro Stabile di Torino, il Teatro di Roma,
Taormina Arte, il Centro Servizi e Spettacoli di Udine, il Teatro
Stabile Abruzzese, Musica per Roma, il Festival dei Due Mondi di
Spoleto, il Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni,
Il Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano, il Wimbledon
Theatre di Londra, e l’ American Conservatory Theater di San
Francisco.
Insegna Recitazione all’ Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, e ha a
insegnato anche al Centro Sperimentale di Cinematografia, al Centro
Internazionale La Cometa e alla Bernstein School of Musical Theatre;
ha tenuto laboratori a "Prima del Teatro" - Scuola Europea
per l'Arte dell'Attore, alla National School of Drama (New Delhi), e
all’American Conservatory Theater di San Francisco, alla New York
Film Academy. Ha diretto il Laboratorio di Arti Sceniche del Teatro
Stabile Abruzzese.
Ha tradotto testi di numerosi autori di
lingua inglese fra cui: David Mamet, Michael Frayn, Shelagh
Stephenson, Edward Albee, Robert Farquhar, Caryl Churchill, Bryony
Lavery, Richard Greenberg, Claire Dowie, Tanika Gupta, Anthony
Minghella, John Patrick Shanley, David Greig, Jez Butterworth, alcuni
dei quali pubblicati da Reading Theatre, dal Melangolo e dalla Besa
Editrice.
Davide Tassi - Bio
Dal 1990 al 1993 studia le tecniche
dell’attore e il lavoro sul personaggio attraverso il metodo di
Michail Cechov e Stanislavskij; dal 1995 al 2000 approfondisce,
attraverso vari corsi e scuole, l’utilizzo della voce, respirazione
e espressione vocale (anche con il metodo Linklater) e il teatro
della Biomeccanica; dal 2001 al 2004 approfondisce le tecniche del
teatro di narrazione e del racconto orale; dal 2004 prosegue un
costante lavoro anche con l’ausilio di coach individuali. Nel 2012
approfondisce le tecniche della scrittura creativa attraverso il
master di secondo livello di Minimum Fax (Giordano Meacci e Carola
Susani). Nel 2015 scuola di sceneggiatura - Scuola Holden/KINO
(Giacomo Durzi e Marcello Olivieri). Nel 2016 Master di sceneggiatura
seriale Scuola Holden/Kino (Giacomo Durzi, Marcello Olivieri, Chiara
Laudani, Tommaso Capolicchio) .
Esperienze professionali come attore a
teatro: 1995 Condanna con assoluzione, regia Marco Miroli e Andrea
Baracco. 1996 XXX, regia di Marco Miroli e Andrea Baracco. 1997
Enrico IV, Pirandello regia di Giacomo Nunzi. 1998 Così è se vi
pare. Pirandello, regia di Ettore Giandominici. 1999 Canto di Natale
' di C. Dickens regia di Giacomo Nunzi. 2000 L'eccezione e la regola
di Bertold Brecht regia di Antonio Soprani. 2001 Non mi sentivo tra
amici, regia Massimo Cardinali. 2005-2006: Porco di Min –
Civitavecchia 1943, di Davide Tassi, (tratto dall’omonimo romanzo
di Davide Tassi) regia Giancarlo Fares (premio Regione Lazio come
opera di importante valore storico e culturale). (Monologo
Protagonista). 2007-2008: Come la pioggia cade ridendo, di Davide
Tassi, regia Giulio Valentini (Premio Roma Natura) Protagonista.
2009-2010: Squame, di Davide Tassi , regia Giancarlo Fares.
Protagonista. 2011-2012: Sei personaggi in cerca d’autore,
Pirandello, regia Tenerezza Fattore. Protagonista. 2010-2011: Piazza
Fontana, regia Massimo Cardinali (Protagonista). 2012-2013: Il
lucertolo e l’animale brutto, di Davide Tassi regia Davide Tassi
(Monologo Protagonista). 2014-2015: L’intruso, di Davide Tassi,
regia Francesca Rizzi (premio Teatro e Critica miglior spettacolo
2014, premio DOIT Festival come miglior drammaturgia, e premio
Riviera dei Monologhi) (Monologo Protagonista). 2016: Avrei Voluto
essere Pantani, di Davide Tassi e Alessandro Donati, regia Francesca
Rizzi (attualmente in scena). Selezionato dal programma di Rai 3 “Chi
è di scena” tra i 4 migliori spettacoli del mese in Italia insieme
a Emma Dante, Pippo del Bono e Paolo Rossi (Monologo Protagonista).
Esperienze nel cinema: 2013: IO...
DONNA di Pino Quartullo (dal romanzo di Matteo Bonadies). Soggetto e
sceneggiatura Pino Quartullo. Musiche Alessandro Dimito. Con
Margherita Buy, Sergio Rubini, Massimo Wertmuller, Giampaolo Morelli,
Nicola Nocella, Davide Tassi, Crescenza Guarneri, Valentina Cenni.
2015: Due cuori e una sottana, di Davide Tassi e Giulio Valentini,
regia Giulio Valentini (Protagonista).
Roberta Mattei - Bio
Nasce a Roma nel 1983, all'età di
dodici anni incontra il teatro e comincia a formarsi con Il teatro
della Dodicesima. Studia con importanti maestri italiani e russi, nel
2006 viene ammessa al Centro Sperimentale di Cinematografia
diplomandosi nel 2008. Uscita dalla scuola debutta a teatro con Il
Vantone di P.P.P per la regia di Roberto Valerio e nel 2013 con lo
spettacolo L'impresario delle smirne di Goldoni. Collabora con la
Compagnia Demix, vincitrice di diversi premi per il teatro
contemporaneo con lo spettacolo Ri- evolution. Negli stessi anni gira
il suo primo mediometraggio come protagonista, So che c'è un uomo di
Gianclaudio Cappai, in concorso nella sezione Orizzonti della Mostra
del Cinema di Venezia. Nel 2013 viene premiata da Alessandro Haber
come Miglior Attrice al festival “I Corti sul Lettino, Cinema e
Psicoanalisi” per il corto Nati per Correre di Michele Vannucci.
Approda alla televisione lavorando con
Luca Manfredi, Gigi Proietti (L'ultimo papa re), Riccardo Donna (Nero
Wolfe), Jan Michelini (Don Matteo). La sua carriera è formata anche
da incontri e collaborazioni con fotografi, scrittori, pittori,
danzatori e soprattutto musicisti.
Canta e ama sperimentarsi in
diverse forme artistiche, crea spettacoli di carattere principalmente
sociale e civile e nel 2013 mette in scena lo spettacolo Le strade
raccontano sulla resistenza italiana scritto da Claudio Beghelli
edito da Prospettiva Editrice e nello stesso anno fa la sua prima
esperienza di insegnamento presso il carcere di Rebibbia. Nel 2014 è
scelta come co-protagonista per il ruolo di Annarella nel film
Italian Race di Matteo Rovere con Stefano Accorsi. Sempre nel 2014
incontra il Maestro Claudio Caligari e partecipa alla sua ultima
opera, Non essere Cattivo, come coprotagonista. Dal 1999 al 2002
studia Recitazione con Flavio Albanese. Segue dei Seminari sulla voce
con Isa Carloni, sulla recitazione cinematografica con Massimo De
Lorenzo, biomeccanica con Alberto Bellandi e N. Karpov, sulla
Commedia dell’Arte con Michele Casarin.Studia canto presso l'Ass.
Spinaceto Cultura. Appassionata di musica studia Fisarmonica
Pianoforte e sassofono, studia danza e canto.
http://www.teatrobrancaccio.it/brancaccino/stagione-2016-2017/846-liberaci-dal-male.html
www.rapsodie.it
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