"I GIGANTI DELLA MONTAGNA"
DI LUIGI PIRANDELLO
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
Roberto Latini ripropone a Milano la
personale rivisitazione dei Giganti della montagna in forma di
monologo, un progetto del 2014 con cui ha ottenuto, insieme alla sua
compagnia Fortebraccio Teatro, premi e consensi unanimi.
«Terzo dei miti moderni di Pirandello.
Dopo il religioso Lazzaro e il sociale La Nuova Colonia, I Giganti
della Montagna è il mito dell'arte. Rappresentato postumo nel 1937,
è l'ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la
morte dell'autore.
La vicenda è quella di una compagnia
di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo
indeterminati: al limite, fra la favola e la realtà, alla Villa
detta "la Scalogna".
Non aggiungerò parole alla trama, ma
voglio dire di altre possibilità che vorrei assecondare. La più
importante è rispetto al fascino del "non finito", "non
concluso"; all’attrazione che ho sempre avuto per i testi
cosiddetti “incompiuti". Sono così giusti rispetto al teatro:
l'incompiutezza è per la letteratura, per il teatro è qualcosa di
ontologico.
Trovo perfetto per Pirandello e per il
Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per
il contemporaneo sia senza conclusione. Senza definizione. Senza
punto e senza il sipario di quando c'è scritto “cala la tela”.
(…).
La compagnia di attori che arriva alla
Villa della Scalogna sembra avere, in qualche forma, un appuntamento
col proprio doppio. Cotrone e Ilse stanno uno all'altra come scienza
e coscienza, gli stessi Giganti, mai visti o vedibili, sono così nei
pressi di ognuno da potersi sentire come proiezioni di sé.
Voglio immaginare tutta l'immaginazione
che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che
non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”, come
indicato nella prima didascalia, toglierle ai personaggi e alle loro
sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano
portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che
può sembrare.
Le parole, le parole, le parole! sono
queste il personaggio che ho scelto.
Se i limiti del mio linguaggio sono i
limiti del mio mondo, per andare appena oltre, per provarci almeno,
devo muovere proprio da quelli».
Roberto Latini
Fortebraccio Teatro è una compagnia
teatrale riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo dal 1999. Volta alla sperimentazione del
contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di
una scrittura scenica originale, vive della collaborazione artistica
di Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai.
La compagnia, sotto la direzione
artistica di Roberto Latini, ha gestito il Teatro San Martino di
Bologna dal 2007 alla primavera del 2012.
Le ultime produzioni: METAMORFOSI (di
forme mutate in corpi nuovi) (2015), I GIGANTI DELLA MONTAGNA (2014),
NOOSFERA MUSEUM (2013), UBU ROI (2012), SEPPURE VOLESTE COLPIRE.
Programma di battaglie per la resistenza teatrale (2012), NOOSFERA
TITANIC (2011), NOOSFERA LUCIGNOLO (2010).
Dalla rassegna stampa:
«Le voci, tutte, le incarna l’attore
solo, ora rappando, ora giocando tra falsetto e toni profondi, ora
distaccandosi dai molti microfoni e dichiarando, con timbro naturale,
di essere un attore della compagnia della Contessa, che vuole
rappresentare La favola del figlio cambiato del poeta morto.
Si trasforma, nudo, mentre la scena si
rivela un campo di steli secchi di grano tagliato, un paesaggio
lunare, campestre, mentale, per raccontare il dramma che sta dietro
il viaggio dei comici, per spogliare l’anima dagli orpelli e
offrirla in pasto agli spettatori.
E poi si ricopre e con toni epici da
film americano (più Viale del tramonto che Via col vento) narra la
storia di Ilse e del poeta, diventa Ilse, come già faceva Leo de
Berardinis nei suoi memorabili Giganti, dove faceva rivivere
austeramente, con una lunga veste femminile e sacerdotale, agendo
dalle parti del velluto del sipario aperto sui bordi della scena, il
mito del grande attore incarnato dalla Duse».
Massimo Marino, doppiozero.it
Adattamento, regia e interpretazione
Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci Max Mugnai
Roberto Latini vincitore del Premio
della Critica 2015 (ANCT) per I giganti della montagna
Gianluca Misiti vincitore del Premio
Ubu 2015 come Miglior progetto sonoro o musiche originali
Spettacolo finalista al Premio Ubu 2015
come Spettacolo dell’anno
Roberto Latini finalista al Premio Ubu
2015 come Miglior attore o performer
Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33,
Milano - Orari: mar-sab 20:30 / dom 16:30 - Prezzi: intero € 32.50
/ martedì posto unico € 21.50 / rid. <25 -="" anni="">65 anni €
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