AL TEATRO LIBERO DI MILANO
"CALL OF DUTY-FAKE VERSION"
PRIMA NAZIONALE
Due uomini in pigiama in qualche luogo
dell’Occidente; due giovani spose di Jhiadisti in Siria; due
foreign fighters in Ucraina; una madre e suo figlio in un altro dove,
senza luogo. Sono le persone senza nome di una guerra al tempo stesso
reale e virtuale. Call Of duty – fake version è la chiamata al
dovere, la chiamata a trovare un senso alla propria vita. Un viaggio
nella “terza guerra mondiale frammentata”, nel terrorismo, uno
spaccato di storia contemporanea che ci coinvolge tutti.
Call of duty è il titolo di un
famosissimo videogioco “spara-tutto” molto conosciuto sia fra i
teen ager sia fra gli adulti, che incolla al monitor migliaia di
persone nel mondo. E proprio da lì prende le mosse questo
spettacolo, da una versione “fake” del gioco che, secondo
l’autrice, ti permette di impersonare anche i cattivi del
videogioco, e quindi di alterare la storia. Ma uccidere un
personaggio nel videogioco può alterare realmente la storia? Può
essere causa di altre morti? La risposta è sì, quando la differenza
fra realtà e immaginario diventa così labile da sparire.
Call of duty – fake version è un
viaggio in tempi diversi e spazi lontani che porterà gli otto
personaggi ad immergersi nella sensazione di pericolo perenne che
caratterizza la nostra epoca.
Dalla Siria all’Ucraina, dall’Italia
agli Stati Uniti, il pericolo è in agguato dietro alle nostre
effimere sicurezze. Perché si combatte questa “maledetta guerra”?
Lo spettacolo è uno spaccato di
storia, vite e paure, forse unite da ramificazioni superiori che
muovono il mondo conteporaneo, in cui il confine tra reale e virtuale
è sottilissimo e spesso finisce con l'andar smarrito. Confondere
questi due livelli è una delle malattie più pericolose del nostro
tempo. Non avere cognizione della realtà, convinti di giocare a un
eterno videogame con le vite degli altri. Call of Duty - fake version
è una chiamata al dovere per alcuni, ma è una chiamata alla
consapevolezza dell’intelligenza degli uomini. In scena, quattro
attori rappresentano otto personaggi: storie accomunate dal grande
tema della guerra e del terrorismo, o meglio della convinzione che la
guerra sia Bene/Liberazione/Santa/Necessaria; personaggi
profondamente umani e fragili,con le loro storie, effimeri come ciò
che a qualsiasi latitudine muove il mondo.
IL REGISTA
Manuel Renga si forma all’Accademia
Paolo Grassi di Milano e fonda insieme a Vittorio Borsari la
compagnia CHRONOS3, attiva su tutto il territorio italiano. Dopo le
prime regie firma spettacoli in scena nei più importanti teatri di
Milano, con un’attenzione particolare alla drammaturgia
contemporanea e alle tematiche di interesse sociale. Shakesepare
without eyes (Teatro Franco parenti MI), Portami in un Posto Carino
(Piccolo Teatro, Teatro Libero, Ringhiera MI, Portland TN, Mamimò
RE, Sociale Valenza Po), La Mia Massa Muscolare Magra (nato in
residenza presso Idra, poi Piccolo Teatro, Teatro Libero MI e Fringe
festival TO), Traviata-requiem per una sgualdrina (Teatro Oscar MI,
Valdottavo LU), Il tenente e l’asino (riconoscimento ANPI
nazionale), Assassine (Teatro Libero MI, Sociale di Cantù), Bagnati
(Teatro Libero ed Elfo Puccini MI), Testastorta-la storia inventata
(Debutto a Milano Teatro Libero e tournée in Italia nel 2016 –
progetto internazionale Milano-Tel Aviv). Contemporaneamente segue
come assistente il regista Massimo Navone in alcuni progetti fra cui
Storia di Qu di Dario Fo e Franca Rame. Anche il teatro per ragazzi
rientra nella sua attività, dirige la stagione dei Piccoli Pomeriggi
Musicali di Milano presso il teatro Dal Verme insieme al direttore
d’orchestra Daniele Parziani. E’ direttore artistico di
Isolacasateatro a Milano e della rassegna Circuito Contemporaneo a
Brescia e sul Lago di Garda. Recentemente la compagnia è entrata a
far parte del Circuito Ministeriale CLAPS spettacolo dal vivo. Dalla
stagione 2016/2017 è co-direttore artistico del Teatro Libero di
Milano
L’AUTRICE
Tatiana Olear è nata in Russia ma vive
in Italia da 20 anni. Ha lavorato in Inghilterra, in Francia, in
Svizzera e in Irlanda. Tra i suoi testi: Come un mazzo di carte,
finalista del Festival di Giovani Artisti Europei a Roma nel 1999,
Una ragazza d'oro, menzione speciale della IV edizione del premio
Lago Gerundo, pubblicato dalla casa editrice Apollo e Dioniso, Un
grande sogno italiano, scritto assieme a Matteo Salimbeni,
semifinalista della quinta edizione del premio Dante Cappelletti,
Quello che vogliamo veramente (tre piccole storie di un’era
globale), pubblicato dalla rivista della letteratura migrante
EL-GHIBLI. E’ docente di regia e drammaturgia alla Scuola Civica
Paolo Grassi di Milano, con-direttore artistico del Festival
Internazionale Tramedautore.
NOTE DI DRAMMATURGIA
“I temi principali di questo testo
sono la terza guerra mondiale frammentata, gli interventi armati
delle grandi potenze nei conflitti locali e il fenomeno dei Foreign
Fighters, combattenti stranieri che vi partecipano. Anche il testo è
frammentato; cerca di cogliere la linea di confine fra reale e
virtuale, fra videogioco e realtà vissuta: l’inglese, il russo,
l’arabo, l’italiano si confondono in un fluire di parole ispirate
a fatti realmente accaduti o a vicende fantastiche frutto
dell’immaginario global-web-trash”. Tatiana Olear
Di Tatiana Olear
regia di Manuel Renga
con Valerio Ameli, Sara Dho, Francesco
Meola e Silvia Rubino
scene e costumi Aurelio Colombo
Progetto finalista al Premio Lidia
Petroni 2016 (Brescia)
Progetto presentato nella rassegna
INNESTI Outis Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea al
Teatro Menotti (2016)
Testo finalista al Premio Oltreparola
2015 (Milano)
Testo finalista al premio letterario
Lago Gerundo (2016)
Produzione TLLT e CHRONOS3
Date e orari
da lunedì 13 a sabato 18 marzo ore
21.00
domenica 19 marzo ore 16.0
biglietti: interi 16 euro, ridotti 12
euro
telefono: 02.8323126
www.teatrolibero.it
Info biglietteria
biglietteria@teatrolibero.it
acquisto online:
https://www.teatrolibero.it/call-duty
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