ALLE CARROZZERIE N.O.T. DI ROMA
"ALKESTIS 2.1"
SCRITTO E DIRETTO
DA JOHANNES BRAMANTE
Debutterà in prima nazionale a
Carrozzerie n.o.t. – dal 16 al 18 marzo 2017 - ALKESTIS 2.1 scritto
e diretto da Johannes Bramante. Protagonisti: Lucia Bianchi,
Alessandro Lussiana, Francesca Accardi. Uno spettacolo che si ispira
ad un mito che nella sua eternità resta vivo in noi. Un testo
ambientato ai giorni nostri, in cui la dimensione tragica e
mitologica è interiore ai protagonisti, i quali dimostrano come
l’universalità del mito sia insita nell’uomo.
Un fotografo e una giovane modella. Lui
tormentato da una vita senza grandi successi, lei al limite estremo
dell'ultima speranza. L'incontro non è dei più felici, la
rassegnazione del primo e la poca esperienza della seconda non
sembrano inizialmente favorire una feconda collaborazione. Soltanto
un gesto estremo e umiliante da parte di lei convincerà, alla fine
del loro primo incontro, il fotografo a tentare qualche scatto. Il
successo è immediato. Tuttavia come si presentano i primi traguardi,
che i due taglieranno con facilità, così si presenta nella mente
del fotografo una vecchia idea, un demone nascosto da anni di
insuccessi: è la fotografia perfetta, quello scatto che trascenderà
le copertine dei giornali e regalerà, a chi l'ha fatto, la gloria
del grande artista. Il fantasma dell' ipotetica fotografia è
seducente. Molto. Troppo. Con il passare degli shooting
fotografici, il corpo e la mente della giovane ambiziosa diventano
per l'artista ossessivo sempre più una materia da modificare; carne
e forma, nulla di più, nulla di meno. E lei accetta. È la fame di
fama, l'immediato e volubile potere del denaro a facilitare alla
ragazza un'umiliazione della propria persona a favore della gloria
della fotografia, di se stessa. Gli scatti diventano torture. I corpi
meri mezzi per uno scopo virtuale. Le parole si fanno più rade.
Parla il flsh della macchina fotografica. Agisce il bisturi. Si
consumano in una simbiosi malvoluta i due cercatori di fama. La
mortificazione dei loro corpi soltanto alla fine si risolverà in una
visione più profonda della loro condizione eternamente umana,
eternamente anelante, ma sarà troppo tardi e il prezzo sarà già
pagato. Non è con occhi umani che si può contemplare il proprio
trasumanare.
Note di regia
Lo conosciamo, il mito. Quello della
pia donna d'un remotissimo non-tempo che, per strappare il
pusillanime coniuge da morte certa, si sacrifica al posto del marito.
Conosciamo la tragedia. Conosciamo la commedia. Conosciamo il
dibattito sulla tragedia che-non-è-una-tragedia. Insomma, conosciamo
Alcesti. L'abbiamo incontrata tra i banchi d'un liceo, nel polverone
d'un teatro all'aperto, nelle riflessioni di qualche filosofo
nichilista. Ne conosciamo anche un altro, di mito. Siamo stati tutti
sedotti dai pochi versi che Ovidio dedica alla bramosia d'amore – o
d'amor di se, chi lo sa! - del giovane artista Pigmalione. L'abbiamo
anche invidiato un pochino, lui che con tecnica e martello si
costruisce la donna ideale e che resterà vinto dal fascino della sua
stessa creazione. Questo Dorian Grey altruista della Grecia antica!
Sì, in una sempre più sbiadita memoria collettiva d'un occidente
colto e appassionato queste figure esistono. Vagano. Afferrano. Ogni
tanto si smarriscono. Ma sempre tornano. E allora – nella tragica
comicità del quotidiano – si compone la mirabile visione:
personaggi e situazioni senza apparente incisività risvegliano il
Mito dal suo torpore secolare. Ci troviamo nello studio di un
fotografo, condannato dalla sua ambizione a una ricerca del bello e
del vero solo a servizio del proprio piacere. Vediamo allora proporsi
come modella una delle – tante, tantissime, infinite – fanciulle
alla ricerca del sacrificio che le immolerà all'eterna bellezza
sulla copertina d'un giornale. Il patto è già fatto prima che i due
pallidi riflessi dei rispettivi miti suggellino qualsiasi carta. Il
Fotografo-Pigmalione opererà sulla Modella-Alcesti con minuzia
chirurgica per ottenere il suo premio: la fotografi perfetta, il dono
degli dei che lo renderà mito immortale. D'altro canto la
Modella-Alcesti lascerà frugare il proprio corpo dal
Fotografo-Pigmalione per divenire la donna velata che sfida – e
vince! - la morte di un corpo corruttibile per restare, velata dal
proprio giovane e seducente ritratto, impressa nella memoria degli
altri, poveri mortali. I personaggi non cercano il mito, è il mito a
trovare i personaggi. Nel corso di un anno, a cominciare dai primi
brevi e intensi incontri fio a perdersi nel vortice d'una mendace
gloria, il fotografo e la modella si sfidano a vicenda. Si studiano.
Si torturano. Di carne fanno marmo. Di ambizione fanno religiosa
visione. Tormentati entrambi da quella “Fotografi di Alcesti” che
vive soltanto nella mente del fotografo e nella speranza della
modella finiranno per giungere a una conclusione molto più tremenda
di qualsiasi bramosia di fama. Tremenda perché inconciliabile con
qualsiasi piano o strategia elaborata da mente umana. Incontreranno,
senza volerlo, una visione eterna della bellezza, un senso reale e
pacifico della loro piccola esistenza quotidiana; la incontreranno
però dopo aver versato sangue a favore delle Divinità del Successo
e del Danaro, dopo aver modificato e mortificato violentemente il
proprio corpo e il proprio cuore. E allora, senza saperlo, saranno
diventati miti. Così come tutti noi da sempre non siamo altro che il
pallido riflesso di una storia già raccontata migliaia di anni fa.
Johannes Bramante
Con Lucia Bianchi, Alessandro Lussiana,
Francesca Accardi
Luci Mauro Buoninfante
Carrozzerie n.o.t
Via Panfilo Castaldi 28/a (Ponte Testaccio)
Via Panfilo Castaldi 28/a (Ponte Testaccio)
(+39) 347 189 1714 |
www.carrozzerienot.com | carrozzerienot@gmail.com
Orario spettacoli: ore 21,00
Biglietti: intero: 12 Euro - Tessera
Obbligatoria 3 Euro
Consigliata Prenotazione Telefonica -
Ingresso Riservato ai Soci
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