"GEPPETTO E GEPPETTO"
AL TEATRO DELL'ELFO DI MILANO
PREMIO UBU 2016
Geppetto e Geppetto, terzo spettacolo
scritto e diretto e interpretato da Tindaro Granata, ha debuttato nel
giugno 2016 al Festival delle Colline Torinesi ottenendo un ampio
successo e aggiudicandosi poi il Premio Ubu 2016 come miglior novità
italiana.
Questa la storia: la Tony e Luca da
anni formano una famiglia e desiderano diventare padri. Volano in
Canada, e come il primo papà single della storia, Geppetto, “creano”
loro figlio, Matteo. Gioia e spensieratezza caratterizzano i primi
tempi, fino a che il passare degli anni e la morte di Tony, inducono
Matteo a chiedere a Luca le ragioni per le quali lo hanno fatto
nascere in una famiglia “diversa”. I due si scontrano e lasciano
l’uno alla solitudine dell’altro.
È difficile essere figli di gay, ma è
difficile anche essere padri di figli normali. Un giorno Matteo
andrà, Geppetto ritornerà, l’altro Geppetto perdonerà, come in
una famiglia “normale”.
«Una storia inventata, partorita,
dalla mia fantasia e dalle paure della gente che ho incontrato per
strada, parlando di figli nati da omosessuali...
Questa è la storia di un papà che
vuole fare il papà e di un figlio che vuole fare il figlio: tra i
due, all’apparenza, manca solo una mamma.
È la storia di uno scontro tra due
uomini, uno giovane e uno adulto, che cercano entrambi il
riconoscimento di una paternità, che non può avere la stessa
funzione che ha in una famiglia eterosessuale.
È il desiderio di un Geppetto di farsi
amare da un figlio che non è sangue del suo sangue, ma generato dal
seme del proprio compagno.
È il desiderio di un ragazzo di
ritrovare una figura paterna, vissuta nell'assenza di una figura
materna, che lo possa accompagnare nel mondo degli adulti senza il
peso della mancanza.
È possibile che 1 Geppetto + 1
Geppetto possa fare = 1 figlio?
Certo che è possibile, come è
possibile che 1 Fatina + 1 Geppetto possa fare = 1 figlio!
Anzi, sarebbe più facile, ma la storia
avrebbe gli stessi problemi dei due Geppetti, se non ci fosse amore,
l’importante in queste storie è l’amore per i figli; “se ci
sarebbe più amore…” dicono i personaggi di questa storia.
Ecco, “se ci sarebbe più amore…”
è la storia di Geppetto e Geppetto».
Tindaro Granata
Dalla rassegna stampa
È sul tram n. 5 che Tindaro Granata,
siciliano, uno dei talenti più premiati del teatro off, ha raccolto
al volo idee per Geppetto e Geppetto, primo dramma filiale ai tempi
della (mancata) step child adoption, ma già sono previsti film e
altro. «Interviste volanti in giro, anche al Family Day — racconta
— italiani e stranieri, uomini e donne: se un gay volesse un figlio
lei che farebbe? Ho registrato ignoranza, pregiudizi e superficialità
ma anche aperture: più disinformazione che razzismo».
Autore di spettacoli cult da nouvelle
vague (Antropolaroid, Invidiatemi come io ho invidiato voi sulla
pedofilia e il nuovo La locandiera), Granata alza l’asticella con
l’epico scontro generazionale tra il figlio di una coppia gay che,
cresciuto, rinfaccia al papà la mancanza di diritti e la difficoltà
sociale del ruolo.
Gli sta a cuore il diritto all’infanzia
serena: «Voglio far parlare un figlio che non si accetta. Pur
favorevole alle famiglie arcobaleno, mi pongo dubbi etico-sociali,
non religiosi, sull’utero in affitto: ok per l’adozione come per
gli etero, sarebbe la soluzione». Granata non vuol essere
partigiano: «Mostro il disagio di capire, spostare il pensiero della
platea contraria».
Maurizio Porro, Corriere della Sera
Lo spettacolo è di un’essenzialità
quasi brechtiana: i personaggi sono identificati da magliette con
stampati i loro nomi, la scena consiste in un tavolo con dei cartelli
che indicano i vari ambienti, «a volte è cucina», «a volte è
agenzia». La recitazione è spigliata, ma a un certo punto si fa
acre e nel finale sfiora persino il melodramma, con un effetto che
non guasta. Gli attori: lo stesso Granata che è Luca, Paolo Li
Volsi, Tony, Angelo Di Genio un inquieto Matteo, prima bambino, poi
adulto e Lucia Rea, Roberta Rosignoli, Carlo Guasconi che formano un
variegato coro. Se ne esce scossi, con il bisogno di ripensare a
lungo a ciò che si è visto.
Renato Palazzi, Il sole 24 ore
Scritto e diretto da Tindaro Granata
con Alessia Bellotto, Angelo Di Genio,
Tindaro Granata, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi,
Lucia Rea, Roberta Rosignoli
allestimento Margherita Baldoni
luci e suoni Cristiano Cramerotti
movimenti di scena Micaela Sapienza
coproduzione Teatro Stabile di Genova,
Festival delle Colline Torinesi, Proxima Rex
Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33,
Milano - Orari: mar-sab 21:00 / dom 16:30 - Prezzi: intero € 32.50
/ martedì posto unico € 21.50 / rid. <25 -="" anni="">65 anni €
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