SALONE D'ONORE
PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI
"FIGARO QUA FIGARO LA'"
MUSICHE DA IL BARBIERI DI SIVIGLIA
Terzo appuntamento della rassegna
“Lirica a Corte”
in collaborazione con AsLiCo e Ordine
Mauriziano, con il sostegno di Fondazione CRT
Nel Salone d’Onore della Palazzina di
Caccia di Stupinigi il Teatro Superga, con il sostegno di Fondazione
CRT e in collaborazione con AsLiCo e Ordine Mauriziano, propone
“Lirica a Corte” quattro appuntamenti antologici con la grande
lirica.
Il terzo appuntamento di “Lirica a
Corte” sarà il 26 marzo con “Figaro qua, Figaro là”, concerto
con le musiche da “Il barbiere di Siviglia” con Francesco
Auriemma, baritono nel ruolo di Figaro, Beatrice Mezzanotte,
mezzosoprano nel ruolo di Rosina e Stefano Sorrentino, tenore nel
ruolo del Conte d’Almaviva, accompagnati al pianoforte da Giorgio
Martano.
PROGRAMMA MUSICALE “Figaro qua,
Figaro là”
Ecco ridente in cielo eseguita da
Stefano Sorrentino
Largo al factotum eseguita da Francesco
Auriemma
Se il mio nome saper voi bramate
eseguita da Stefano Sorrentino
Una voce poco fa eseguita da Beatrice
Mezzanotte
Dunque io son… Tu non m’inganni?
eseguita da Beatrice Mezzanotte, Francesco Auriemma
Sinfonia eseguita da Giorgio Martano
All’idea di quel metallo eseguita da
Stefano Sorrentino, Francesco Auriemma
Contro un cor che accende amore
eseguita da Beatrice Mezzanotte
Ah! Qual colpo eseguita da Beatrice
Mezzanotte, Stefano Sorrentino, Francesco Auriemma
L’ultimo appuntamento di “Lirica a
Corte” sarò domenica 2 aprile con “Madama Butterfly” una
silloge del capolavoro di Puccini, con le più toccanti arie e duetti
del celebre titolo che vi trasporterà nell’esotico Giappone della
tragica Cio-Cio-San.
Concerti lirici in una location
esclusiva dedicati non solo agli appassionati di lirica ma anche a
coloro che desiderano fare un’esperienza nuova e di grande pregio.
Prezzo unico 27 € comprensivo di
aperitivo all’inizio del concerto
Biglietteria: Teatro Superga, Via
Superga 44 | Nichelino (To)
011.6279789 |
biglietteria@teatrosuperga.it | aperta dal lunedì al venerdì 15-19
e da un’ora prima dell’inizio del concerto presso la biglietteria
della Palazzina di Caccia di Stupinigi
Biglietti in vendita anche nel circuito
Ticketone e su www.teatrosuperga.it
BEATRICE MEZZANOTTE Mezzosoprano
Intrapresa fin dall’infanzia la
formazione musicale, si è diplomata in canto a soli vent’anni e
con il massimo dei voti presso il Conservatorio ‘G. B. Pergolesi’
di Fermo. Si è perfezionata presso l’Opera Studio dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia sotto la guida di Renata Scotto,
laureandosi inoltre con lode in lingue e letterature moderne presso
l’Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’. Dopo numerosi
riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali, si è imposta
come vincitrice del 69° Concorso per giovani cantanti lirici ‘A.
Belli’ di Spoleto. Ha interpretato La Cenerentola (ruolo eponimo)
presso il Teatro Argentina di Roma, Verdi di Firenze, Del Monaco di
Treviso; Suor Angelica (Suor Osmina/Novizia) al Teatro dell’Opera
di Roma; Die Zauberflöte (zweite Dame) al Teatro Duse di Bologna,
Comunale di Modena e Teatro dell’Aquila di Fermo, Rosicca e Morano
di Feo (Rosicca) al Teatro Melisso di Spoleto. Attualmente sta
cantando nel progetto AsLiCo Opera domani Il barbiere di Siviglia
(Rosina). È anche attiva interprete del repertorio novecentesco e
contemporaneo.
STEFANO SORRENTINO Tenore
Nasce a Napoli e già in tenera età
mostra uno spiccato talento per il canto. Nel 2008 si iscrive al
Conservatorio di Napoli ‘San Pietro a Majella’, dove studia fra
l’altro con Raffaele Passaro e Bruno Praticò, conseguendo il
diploma con Anna Vandi Gaggiotti. Nel 2012 frequenta l’Opera Studio
dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma con Renata Scotto. Nel
giugno 2013 si classifica terzo al Concorso internazionale ‘Salice
d’Oro’. Nel dicembre dello stesso anno debutta nel ruolo di
Lindoro (L’Italiana in Algeri) al Teatro Marrucino di Chieti. Nel
gennaio 2014 è impegnato nel progetto AsLiCo Pocket opera come Conte
d’Almaviva (Il barbiere di Siviglia), ruolo che tra l’altro sta
ricoprendo in questo periodo per Opera domani AsLiCo. Nel luglio 2014
vince il concorso a ruoli ‘ArteinCanto’ e debutta in agosto Le
astuzie femminili di Cimarosa (Filandro).
FRANCESCO AURIEMMA Baritono
Nato nel 1996, inizia i suoi studi con
Francesco Fortunato, studiando parallelamente pianoforte e armonia.
Nel 2014 viene ammesso al corso accademico di canto lirico presso il
Conservatorio ‘San Pietro a Majella’ di Napoli, dove attualmente
studia con Emma Innacoli. Ha preso parte a diverse masterclass con
Adi Bar, Antonio Maione, Maria Luisa Bigai e Antonio Florio. Ha vinto
una borsa di studio come miglior interprete maschile di arie di
Paisiello, il Premio Sofia e il primo premio assoluto al Concorso
nazionale ‘Giovani in Musica’ di Napoli. Grazie all’intensa
attività musicale del Conservatorio di Napoli, ha potuto prendere
parte a diverse produzioni in forma di concerto: Il barbiere di
Siviglia (Figaro), L’elisir d’amore (Belcore), Il barbiere di
Siviglia di Paisiello (Figaro/Bartolo), La bohème
(Marcello/Schaunard), Don Giovanni (ruolo eponimo). Come solista ha
inoltre cantato nella Nona sinfonia di Beethoven, Requiem di Mozart e
Misa criolla di Ramirez. Ha vinto recentemente il ruolo di Figaro al
68° Concorso per giovani cantanti lirici d’Europa, ruolo che sta
cantando per il progetto AsLiCo Opera domani.
GIORGIO MARTANO Pianista
Si diploma in pianoforte col massimo
dei voti e lode presso il Conservatorio di Lecce sotto la guida di
Francesca Mammana. Si distingue fin da giovane in diverse
competizioni nazionali e internazionali, sia come solista che nel
repertorio cameristico, conseguendo borse di studio e premi speciali.
Nel 2010 consegue presso il Conservatorio di Parma l’abilitazione
all’insegnamento del pianoforte e successivamente si perfeziona
come maestro collaboratore nel 2012 presso l’Accademia per maestri
collaboratori del Teatro alla Scala di Milano e nel 2014 presso la
Riccardo Muti Opera Academy. Nel 2012 lavora come pianista
accompagnatore presso l’Accademia di Ballo del Teatro alla Scala e
nello stesso anno vince l’audizione per Maestri collaboratori
presso il Teatro Sociale di Como, presso il quale collabora come
maestro preparatore e di sala per la stagione di OperaLombardia e
diversi altri progetti. Da diversi anni è chiamato come maestro
accompagnatore e vocal coach presso enti lirici, operastudio e
masterclass di canto. Da due anni collabora con il Teatro
Stanislavskij di Mosca come vocal coach e consulente per il
repertorio lirico italiano. Nel 2015 è maestro preparatore per Il
flauto magico, progetto Opera domani presso la Royal Opera House di
Muscat, in Oman. Nella corso della sua carriera ha collaborato con
artisti di fama internazionale, quali Riccardo Muti, Jessica Pratt,
Michele Pertusi, Anita Rachvelishvili, Gregory Kunde, Alfonso
Antoniozzi, Hibla Gerzmava, Graham Vick, Johnatan Miller, Ugo Benelli
e molti altri.
“IL BARBIERE DI SIVIGLIA” _ LA
TRAMA
Atto I
In una piazza di Siviglia, il Conte
d’Almaviva vuole conquistare con una serenata il cuore di una
fanciulla conosciuta a Madrid qualche tempo prima (Ecco ridente in
cielo). Ma le pur eleganti parole non sortiscono alcun effetto e
l’alba consiglia una prudente ritirata. Le speranze di vedere
l’amata ancora non sono cessate, quando un allegro canticchiare
annuncia l’arrivo dell’importuno Figaro, un barbiere amico di
antica data (Largo al factotum). Messo al corrente delle intenzioni
del Conte egli si dichiara disposto ad aiutarlo; la fortuna vuole che
la fanciulla sia ben conosciuta dal barbiere, che svolge in casa di
Rosina le sue fin troppo eterogenee mansioni. La porta della casa si
apre in quel momento per lasciarne uscire don Bartolo, anziano medico
e tutore della ragazza, della quale ambisce la mano. Figaro pretende
che l’innamorato canti ancora e comunichi alla ragazza il suo nome
ed il suo amore (Se il mio nome saper voi bramate). Questa volta la
serenata sortisce miglior effetto e Rosina, la fanciulla, accenna
brevemente a una risposta. L’accordo tra il Conte e Figaro è
presto raggiunto, dietro lauta ricompensa del primo al secondo
(All’idea di quel metallo): nel pomeriggio arriva un reggimento di
soldati e, con un ordine di alloggio, il corteggiatore potrà entrare
nella casa dell’amata e parlarle. Rosina si prepara per prendere
contatto con lo sconosciuto ammiratore (Una voce poco fa); ha già
scritto un biglietto per lui e pensa al modo migliore per farglielo
avere. In quel momento entra Figaro che mette al corrente la
fanciulla della passione che anima il suo amico, presentato come un
suo cugino di nome Lindoro (Dunque io son… Tu non m’inganni?): è
però interrotto dal sospettoso don Bartolo, che indaga sulla
sicurezza della sua casa. Ne è ospite abituale don Basilio,
insegnante di musica, amico del proprietario e grande imbroglione,
che porta la notizia dell’arrivo in città del Conte d’Almaviva:
per liberarsene qualsiasi mezzo sarà valido, persino una calunnia.
Figaro e Rosina prendono accordi per mettersi in contatto con il
conte; gli basterà avere solo un piccolo segno d’incoraggiamento,
un biglietto che Rosina ha già preparato. Figaro parte, mentre un
violento bussare alla porta annuncia Almaviva, travestito da soldato
e finto ubriaco, che entra in casa col pretesto dell’alloggio. Le
scuse di don Bartolo sono inutili e Lindoro, approfittando della
confusione creatasi, porge un biglietto a Rosina; il tutore se ne
accorge e protesta vivacemente: ne nasce un parapiglia che sarà
interrotto solo dall’arrivo della polizia. Ognuno cerca di spiegare
le proprie ragioni all’ufficiale in comando. Ma nella incredulità
di tutti (tranne Figaro), Lindoro non solo non viene arrestato, ma
esce riverito dall’ufficiale della guardia (Mi par d’esser con la
testa).
Atto II
Don Bartolo è rincasato da poco: si è
recato al reggimento in cerca del soldato per saperne di più, ma non
è riuscito ad averne notizia. Si presenta Almaviva, travestito
questa volta da religioso: don Alonso, allievo di don Basilio, venuto
per sostituire il maestro nella rituale lezione di canto di Rosina.
Per scusare l’assenza di don Basilio egli lo dice ammalato, e per
meglio convincere il sospettoso tutore, gli mostra un biglietto di
Rosina come se fosse caduto in mano sua per pura fatalità. Con
questo mezzo, narra, vorrebbe indurre la fanciulla a credere in un
tradimento dell’innamorato. La lezione ha così inizio (Contro un
cor che accende amore) e i giovani si possono finalmente parlare,
grazie anche alla complicità di Figaro, intervenuto per radere don
Bartolo. Il barbiere riesca anche a prendere la chiave della stanza
di Rosina. Quando tutto però sembra finire per il meglio entra don
Basilio, tra lo stupore di don Bartolo e la rabbia di Figaro. Il
Conte regala una borsa d’oro all’importuno e riesce a convincere
don Bartolo che la presenza di don Basilio sarebbe dannosa al
tentativo di convincere Rosina del tradimento del corteggiatore. Ma
neppure dopo l’uscita del maestro di musica, gli innamorati possono
godere di un momento di tranquillità: don Bartolo ravvisa in don
Alonso il soldato della mattina, l’amico, come crede, del suo
antagonista; anche questa volta la soluzione migliore è la fuga. È
ormai notte e il maltempo imperversa su Siviglia; nonostante il
temporale Figaro e il Conte giungono puntuali all’appuntamento, ma
trovano Rosina sdegnata contro ambedue. Il tutore l’ha infatti
convinta che Lindoro cerca di rapirla per consegnarla nelle mani di
Almaviva. L’equivoco è chiarito ben presto (Ah! Qual colpo) e,
approfittando nel frattempo della presenza di don Basilio e del
notaio, i due innamorati stendono il contratto nuziale. Al tutore,
rientrato in quel momento con la polizia, non resta altro che
prendere atto dei fatti accaduti e riconoscere nell’importuno il
Conte Almaviva in persona. Tutti si uniscono a celebrare il trionfo
di questo amore contrastato.
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