LA SCUOLA DI BALLO DELL'ACCADEMIA
TEATRO ALLA SCALA
SI ESIBISCE NELLA SALA
DEL TEATRO STREHLER
Dal 6 al
9 aprile 2017 la Scuola di Ballo
dell’Accademia Teatro alla Scala si
esibisce nella sala del Teatro
Strehler nell’annuale spettacolo istituzionale,
che mette alla prova i giovani
allievi nell’interpretazione di note
coreografie dei grandi maestri della
tradizione classica e dei più
interessanti esponenti della scena
contemporanea. In programma Variations for
Four di Anton Dolin, Un ballo di
Jiří Kylián e Paquita di Marius
Petipa.
Si apre con la
Presentazione della Scuola, affidata come
sempre al Direttore Frédéric Olivieri,
su musiche di Carl Czerny, in
cui gli allievi possono dimostrare i
vari livelli di preparazione raggiunti,
a seconda dell’anno di corso
frequentato. Seguono due pezzi
datati 1957 e 1991. Del primo,
Variations for Four su musica di
Marguerite Koegh, è autore Anton
Dolin (1904‐1983), ballerino cresciuto
nei Ballet Russes di Diaghilev,
approdato nella compagnia dell’American
Ballet sin dalla sua costituzione nel
1940 nonché fondatore con la partner
di sempre Alicia Markova del London’s
Festival Ballet (poi English National
Ballet), diretto fino al 1961.
Il balletto, affidato a quattro
danzatori (del 7° e 8° corso)
che incarnano i Quattro Elementi
(Aria, Acqua, Terra, Fuoco), è un
vero esempio di virtuosismo, equivalente
al maschile dello storico Pas de
quatre di Jules Perrot (la cui
ricostruzione ai Parchi di Nervi nel
1957 ad opera dello stesso Dolin,
con la Markova, Carla Fracci, Yvette
Chauviré e Margrethe Schanne, ha
fatto epoca). Nella preparazione,
gli allievi sono stati seguiti da
Maina Gielgud, coreografa, partner di
Nureyev, principal del London Festival
Ballet e del Royal Ballet, direttrice
di compagnie prestigiose come il Royal
Danish Ballet, dal 1999 impegnata fra
riprese di balletti di Bejart,
MacMillan, Lifar, Nureyev e nuove
produzioni oltre a tenere masterclasses
nelle scuole più autorevoli del
mondo, e da Jelko Yuresha, ballerino
e coreografo nonché poliedrico artista,
autore per questo allestimento anche
di scene e costumi, detentore insieme
alla moglie Belinda Wright dei
diritti per le riprese di alcune
delle coreografie di Dolin di cui
sono stati a lungo sodali.
Quindi Un ballo di Jiří Kylián,
fra i più poliedrici e fecondi
coreografi contemporanei, anima del
Nederlands Dans Theater dal 1975 al
1999 come direttore artistico e fino
al 2009 come coreografo residente.
Prima creazione del maestro praghese
pensata esclusivamente per la NDT II,
la compagnia di giovani da lui
stesso fondata nel 1978 con
l’obiettivo di formare nell’arco di
due anni dei ballerini dotati di
talento, fra i 16 e i 22
anni, per la compagnia “maggiore”
NDT I, Un ballo andò in scena
nel 1991 all’Aja. Ideato sulle
versioni orchestrali del Tombeau de
Couperin e della Pavane pour une
infante défunte di Maurice Ravel, Un
ballo è, nelle parole di Kylián,
“una danza creata per la musica
e niente più. Una danza da
leggere come un esercizio di
musicalità e sensibilità fra partner
maschili e femminili”.
I danzatori
si muovono in una scena vuota,
illuminata da filari di candele
disposte su binari metallici sospesi,
in cui i costumi disegnati da
Joke Visser, ghette grigie su
pantaloni neri alla francese e gilè
sciancrato per i ballerini e bustier
su ampie gonne di raso total
black per le ballerine, divengono
parte integrante della coreografia. Nella
prima parte, sul Minuetto dal Tombeau
de Couperin, si succedono tre pas
de deux, nella seconda sulla Pavane
pour une infante défunte, pezzo
amato dal cinema quanto da coreografi
come Tudor, Balanchine e Wheeldon, vi
è una scena d’insieme, con sette
coppie. A curare la ripresa Shirley
Esseboom, ex componente della NDT II
passata poi nella compagnia principale
NDT I, protagonista di una brillante
carriera professionale.
Si chiude
con una delle massime espressioni del
balletto romantico, Paquita, creato in
due atti e tre scene nel 1846
da Joseph Mazilier, su libretto di
Paul Foucher e musiche di
Édouard‐Marie‐Ernest Deldevez, e ripreso
da Marius Petipa per San Pietroburgo
nel 1847 prima e nel 1881 poi,
con l’aggiunta di un Gran pas
classique e un Pas de trois su
musiche di Ludwig Minkus. Ormai
nel repertorio delle grandi compagnie
internazionali, Paquita si distingue
per l’ambientazione realistica, ben
diversa dall’iconografia tradizionale che
vuole luoghi esotici e incantati,
popolati da silfidi e spiriti
danzanti. Siamo in Spagna durante
l'occupazione napoleonica: la zingara
Paquita salva la vita all’ufficiale
francese Lucien d'Hervilly. I due
giovani s’innamorano, ma la differenza
di status sociale fra loro sembra
un ostacolo insormontabile.
Fortunatamente
Paquita scopre di avere nobili
origini e dopo diverse peripezie,
i due convolano a giuste nozze.
Il balletto per molto tempo
è stato messo in scena limitatamente
alle danze del secondo atto, ed
è stato oggetto di numerose
rivisitazioni (da Balanchine a Nureyev).
Si deve a Pierre Lacotte nel
2001 il merito di averlo riportato
a nuova vita grazie ad un’accurata
ricostruzione filologica per il Balletto
dell’Opéra di Parigi. La Scuola
scaligera interpreta alcuni degli estratti
più brillanti, dalla polonaise dei
bambini al divertissement con Pas de
deux, Pas de trois e variazioni.
Per gli allievi l’appuntamento
allo Strehler precede gli ultimi due
grandi impegni prima degli esami
finali (gli allievi dell’8° anno
si diplomeranno sabato 27 maggio):
sabato 22 aprile la Scuola di
Ballo tornerà a incantare il
pubblico con Cenerentola, commissione della
Fondazione Bracco, per la prima volta
eseguita al Teatro alla Scala con
l’orchestra dell’Accademia diretta da
David Coleman e mercoledì 3 maggio,
nell’ambito di una serata speciale
a favore della Fondazione Francesca
Rava N.P.H. Italia Onlus, la Scuola
sarà protagonista di un Gala in
cui, ancora con l’orchestra dell’Accademia
diretta da David Coleman, sarà
affiancata dai migliori allievi della
Vaganova Academy di San Pietroburgo e
dell’American Ballet Jacqueline Kennedy
Onassis School di New York.
Grazie al progetto “La Scuola di
Ballo in scena”, la Fondazione
Cariplo sostiene l’attività artistica dei
giovani allievi per il triennio
2015‐2017. Durata spettacolo: un’ora
e quarantacinque minuti più intervallo
Milano, Teatro Strehler 6 ‐
9 aprile 2017 Giovedì 6 aprile
ore 19.30 Venerdì 7 aprile
ore 20.30 Sabato 8 aprile
ore 19.30 Domenica 9 aprile
ore 16 Platea: Intero €
33,00 | Ridotto card Gio/Anz €
21,00 | Bambini € 12,00 Balconata:
Intero € 26,00 | Ridotto card
Gio/Anz € 18,00 | Bambini €
12,00 Con il sostegno di
Si ringrazia
Sponsor e
fornitore ufficiale della Scuola di
Ballo
PICCOLO TEATRO
DI MILANO – TEATRO D’EUROPA
TEATRO STREHLER 6, 7, 8, 9
APRILE 2017 SPETTACOLO DELLA SCUOLA
DI BALLO DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA
SCALA diretta da FRÉDÉRIC OLIVIERI
PRÉSENTATION
Ideata da FRÉDÉRIC OLIVIERI Assistenti
alla coreografia LORETTA ALEXANDRESCU,
VERA KARPENKO, LEONID NIKONOV, TATIANA
NIKONOVA, GIANPAOLO PODINI, ELISA
SCALA, MAURIZIO VANADIA, PAOLA VISMARA
Musica di CARL CZERNY
VARIATIONS FOR
FOUR Coreografia di ANTON DOLIN
Ripresa da MAINA GIELGUD e JELKO
YURESHA Produzione, progetto e allestimento
di JELKO YURESHA Assistente alla
coreografia GIANPAOLO PODINI Musica di
MARGUERITE KOEGH Costumi di JELKO
YURESHA © Jelko Yuresha, Variations
for Four. All rights reserved.
UN BALLO Coreografia di JIŘÍ KYLIÁN
Ripresa da SHIRLEY ESSEBOOM Assistenti
alla coreografia LORETTA ALEXANDRESCU ed
EMANUELA TAGLIAVIA Musiche di MAURICE
RAVEL Costumi di JOKE VISSER
PAQUITA Coreografia di MARIUS PETIPA
Ripresa da TATIANA NIKONOVA Musiche
di ÉDOUARD-MARIE-ERNEST DELDEVEZ e LUDWIG MINKUS
Costumi di SANTI RINCIARI
Con il
contributo di allievi e diplomati dei
Corsi per Sarti dello spettacolo,
Truccatori e parrucchieri e Fotografi
di scena dell’Accademia Teatro alla
Scala
ACCADEMIA
TEATRO ALLA SCALA – DIPARTIMENTO
DANZA La Scuola di Ballo
costituisce il cuore del Dipartimento
Danza, uno dei quattro Dipartimenti
(gli altri sono: Musica,
Palcoscenico‐Laboratori, Management) in cui
si articola l’ampia offerta formativa
dell’Accademia Teatro alla Scala, l’unico
centro didattico in Europa, legato ad
un teatro lirico, che prepari tutte
le figure professionali che operano
in scena e dietro le quinte,
dagli artisti ai tecnici ai manager.
Oggi presieduto da Alexander Pereira
e diretta da Luisa Vinci, l’ateneo
si avvale della docenza dei migliori
professionisti del Teatro alla Scala
e dei più qualificati esperti del
settore, che condividono l’obiettivo di
trasmettere ai giovani un patrimonio
di conoscenze di altissima levatura
e una tradizione artistica riconosciuta
in tutto il mondo. Ne sono soci
fondatori, oltre al Teatro alla Scala,
la Regione Lombardia, il Comune di
Milano, la Camera di Commercio di
Milano, l’Università Commerciale Luigi
Bocconi, il Politecnico di Milano e
la Fondazione Bracco.
A questi si
aggiunge un rilevante gruppo di
sostenitori, fra fondazioni, associazioni,
aziende e privati. La Scuola
di Ballo, fondata nel 1813 come
“Imperial Regia Accademia di Ballo”
e guidata nel corso della sua
storia da celebri ballerine e
prestigiosi maestri come Carlo Blasis,
Enrico Cecchetti, Ettorina Mazzucchelli,
Esmée Bulnes, Elide Bonagiunta, John
Field ed Anna Maria Prina, solo
per citarne alcuni, dal 2006 è
diretta da Frédéric Olivieri. Gli
allievi oggi sono 175.
Articolata
in otto anni di corso, consente
di ottenere un diploma dalla duplice
specializzazione in danza classico‐accademica
e danza moderno‐contemporanea, in linea
con le esigenze delle grandi compagnie
internazionali che richiedono ai ballerini
professionisti la padronanza di un
repertorio sempre più ampio e
diversificato. Nel corso dell’attività
di formazione gli allievi partecipano
ai più importanti titoli della
stagione scaligera e si esibiscono su
importanti palcoscenici, in Italia e
all’estero. Negli anni più
recenti si sono intensificati incontri
e masterclass con coreografi e
danzatori di fama internazionale come
Davide Bombana, Luigi Bonino, John
Clifford, Claudia De Smet, Paul
Dennis, Vladimir Derevianko, Nanette
Glushak, Cynthia Harvey, Akram Khan,
Monique Loudières, Piotr Nardelli, Patricia
Neary, Pompea Santoro, Suki Schorer,
Victor Ullate, Arlette van Boven,
Francesco Ventriglia, Aaron Watkin.
Inoltre, la possibilità di interpretare
le più note coreografie dei maestri
del Novecento e di oggi, come
George Balanchine (Serenade, Theme and
Variations, Who cares?, Tarantella), Maurice
Béjart (Gaîté parisienne suite, La
luna), Mats Ek (La Bella
Addormentata), William Forsythe (The
Vertiginous Thrill of Exactitude), Jiří
Kylián (Symphony in D, Evening
Songs, Un ballo), José Limón (The
Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin
Preljocaj (Larmes blanches, La
Stravaganza), ha ulteriormente arricchito
la già profonda e rigorosa
preparazione. Fra gli allievi
illustri, Carla Fracci, Luciana Savignano,
Liliana Cosi, Oriella Dorella, Roberto
Fascilla, Roberto Bolle, Massimo Murru,
Gilda Gelati, Marta Romagna, Gabriele
Corrado, Alessio Carbone, Nicoletta Manni,
Sara Renda.
Al percorso per
ballerini professionisti si affiancano corsi
per insegnanti di danza, che
consentono a coloro che già
insegnano danza di approfondire il
programma e la metodologia didattica
della Scuola, un corso quinquennale
di propedeutica alla danza, riservato
ai bambini dai 6 ai 10 anni
con l’obiettivo di avvicinarli al
mondo della danza e della musica
facendo loro vivere un'esperienza di
carattere ludico‐espressivo attraverso
l’attività ritmica e motoria e un
corso per pianisti accompagnatori alla
danza rivolto ai maestri collaboratori
che intendono perfezionare le proprie
competenze nell’accompagnamento alla danza.
Nel periodo estivo la Scuola apre
le porte per stage e workshop
settimanali.
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