"SPACCANAPOLI TIMES"
SCRITTO E DIRETTO
DA RUGGERO CAPPUCCIO
AL TEATRO ELISEO DI ROMA
Una dirompente macchina comica che
attraversa il paesaggio umano
dell’Italia di oggi con spregiudicata
velocità
Quattro fratelli in lotta con il
modernismo globalizzante, che innesca nel mondo dinamiche sociali
dalle quali i componenti della famiglia si sentono esclusi, sullo
scenario di una Napoli contemporanea vista come detonatore della
crisi etica. Questo è lo scenario in cui sono coinvolti i
protagonisti di Spaccanapoli Times, testo scritto e diretto da
Ruggero Cappuccio, vincitore del Premio le Maschere 2016 come
Migliore autore di novità italiana.
Lo spettacolo che nel 2015 ha
inaugurato la riapertura dello storico Teatro San Ferdinando di
Napoli, è che ha anche visto il debutto come attore di Ruggero
Cappuccio, arriva finalmente a Roma al Teatro Eliseo dal 18 aprile al
7 maggio.
Cappuccio veste i panni di Giuseppe
Acquaviva, il personaggio al centro della storia – uno scrittore
che pubblica le sue opere in assoluto anonimato e vive tra i binari
della stazione centrale di Napoli – accompagnato in scena da
Giovanni Esposito (Romualdo Acquaviva), Gea Martire (Gabriella
Acquaviva), Marina Sorrenti (Gennara Acquaviva), Giulio Cancelli
(Norberto Boito) e Ciro Damiano (Dott. Lorenzi).
I costumi sono di Carlo Poggioli,
letture sonore di Marco Betta da “La forza del destino” di
Giuseppe Verdi, le scene sono di Nicola Rubertelli, aiuto regia e
progetto luci Nadia Baldi, la produzione è del Teatro Stabile di
Napoli.
Spaccanapoli Times è una dirompente
macchina comica che attraversa il paesaggio umano dell’Italia di
oggi con spregiudicata velocità.
La scrittura di Ruggero Cappuccio si
materializza in un italiano che slitta sul terreno delle lingue del
Sud, irrorandosi di anglicismi erosivi per una partitura sonora in
cui fiammeggiano allegri dirompenti e adagi malinconici. Su tutto
regna il ridere e sorridere, dove la comicità volontaria, sferzante
e innocente, diventa una lente d’ingrandimento per leggere la
realtà del male di vivere con impeto tagliente e irriguardoso.
La scena si apre nella vecchia casa
della famiglia Acquaviva: un appartamento all’ultimo piano di un
palazzo situato nella via Spaccanapoli. Gli ambienti sono abbandonati
da tempo. Gli unici oggetti che si impongono alla vista sono le
migliaia di bottiglie d’acqua, ormai vuote, che ricoprono i muri
dei saloni a tutt’altezza.
Giuseppe ha convocato i suoi tre
fratelli per una ragione d’emergenza. Gabriella, Gennara e
Romualdo, lo raggiungono nella dimora in cui hanno vissuto infanzia e
adolescenza, ma il motivo della convocazione appare ambiguo e
misterioso.
La presenza del quartetto Acquaviva nel
luogo degli antenati, innesca un esilarante corto circuito tra
passato e presente, tra i teneri rituali dell’infanzia e l’avanzata
cancerogena del capitalismo.
I quattro fratelli sono disorientati
dall’attualità, vivono in dimensioni mentali e fisiche estreme,
concretizzando sulla vita punti di vista e interpretazioni follemente
comici.
La singolare pazzia sentimentale che
ispira gli innamoramenti di Gabriella, la surreale visionarietà di
Gennara per il mondo dello spirito e il talento fobico che Romualdo
applica nella pittura, attivano un confronto serrato sulla
possibilità di amare e di esistere.
Così, mentre Giuseppe rivela ai
fratelli che una guerra invisibile e mortale incombe sul pianeta, si
consuma l’attesa febbrile di una visita che dovrà sciogliere la
ragione della convocazione degli Acquaviva nella casa della memoria.
Ruggero Cappuccio, attualmente
direttore del Napoli Teatro Festival, propone un testo ambientato nei
giorni nostri, come a voler blindare un momento storico dal quale
proprio non si può far ritorno; una riflessione sull'uomo, chiamato
a vivere questi giorni difficili, che per alcuni sono arrivati
troppo presto, cogliendoli impreparati. L’incontro con questa
modernità manda in frammenti i già fragili animi dei protagonisti;
sono costoro che più ne risentono venendo considerati come malati
della società quando, in realtà, sono coloro che presentono il male
del nostro tempo
Durata: 2 ore in 2 atti
Con
Ruggero Cappuccio Giuseppe Acquaviva
Giovanni Esposito Romualdo Acquaviva
E con
Giulio Cancelli Norberto Boito
Gea Martire Gabriella Acquaviva
Marina Sorrenti Gennara Acquaviva
E
Ciro Damiano Dottor Lorenzi
Scene Nicola Rubertelli
Costumi Carlo Poggioli
Aiuto regia e disegno luci Nadia Baldi
Letture sonore di Marco Betta da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
Costumi Carlo Poggioli
Aiuto regia e disegno luci Nadia Baldi
Letture sonore di Marco Betta da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
Foto di scena Marco Ghidelli
Produzione TEATRO STABILE di napoli
TEATRO ELISEO
Da martedì 18 aprile a domenica 7
maggio 2017
Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato
ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
Biglietteria tel. 06.83510216 |Giorni e
orari: da martedì a domenica 10.00 – 19.00
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Biglietteria on-line
www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
Prezzi da 25 € a 40 €
Riduzioni e agevolazioni a norma di
legge
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