LA NUOVA FRONTIERA DEL CROSSOVER
FRA ROCK E LIRICA
"ROSSO OPERA"
IN PRIMO ALBUM DI FEDERICO PACIOTTI

Senza averlo ancora identificato con il
termine crossover, che da qualche anno ha in artisti come David
Garrett, 2Cellos, Lang Lang, Piano Guys o Il Divo gli esponenti di un
successo in crescita costante, Federico Paciotti porta avanti da
tempo l'idea di costruire un ponte fra le sue due passioni musicali,
quella per la chitarra elettrica, che parte da Jimi Hendrix e arriva
a Steve Vai, attraverso i territori dell'hard rock alla Deep Purple,
Led Zeppelin e affini, e quella per l'opera lirica di autori
immortali come Puccini, Mascagni, Verdi con i loro tesori del
"belcanto" italiano, noti e apprezzati in tutto il mondo.
Federico Paciotti - un trascorso
pre-adolescenzenziale da chitarrista di successo nei Gazosa, con i
quali a 14 anni vinse il Festival di Sanremo, seguito da un percorso
di studio da cantante lirico appena concluso al Conservatorio Santa
Cecilia di Roma - seguendo la sua passione ha selezionato e
riarrangiato gli 8 brani che fanno parte di "Rosso Opera"
(su etichetta Sugar), un album che ha richiesto due anni di lavoro
prima di vedere la luce. Ad aprire la scaletta una versione
contaminata fra rock e lirica di "Vesti la giubba", l'aria
più celebre di Ruggero Leoncavallo, tratta dall'opera "Pagliacci",
portata al successo per la prima volta da Enrico Caruso, dalla quale
è stato realizzato un video disponibile al link
http://bit.ly/VestiLaGiubba_RossoOpera .
Fra i brani spicca poi "E lucevan
le stelle" dalla "Tosca" di Giacomo Puccini, in una
doppia versione: quella proposta da Paciotti come anticipazione del
progetto nel 2015, durante una serata del Festival di Sanremo, e
quella realizzata successivamente, in duetto con il tenore di fama
mondiale Ramon Vargas, attratto dall'insolito approccio alla lirica
di Federico.
Un aneddoto curioso riguarda invece
"Lascia Ch'Io Pianga", la melodia composta da G.F. Händel:
il Maestro del Barocco visse a Londra per gran parte della sua vita,
durante il 18° secolo, nello stesso stabile nel quale fra il 1968 e
il 1969 ha abitato Jimi Hendrix. Quasi un segno del destino per
Federico Paciotti, che il 10 febbraio 2016 si è trovato spettatore
all'inaugurazione di un doppio museo dedicato a due icone della
musica, all'apparenza distanti, in realtà contigue: non solo nella
dimora londinese, ma soprattutto nei pensieri del chitarrista tenore
che da sempre sognava di poter costruire un ponte di comunicazione
innovativo fra le sue due anime artistiche.
"Rosso Opera" è stato
prodotto in parte in Italia, da Celso Valli (suoi gli arrangiamenti
delle menzionate "Vesti la giubba" e "Lascia ch'io
pianga", de "Il lamento di Federico" dall'Arlesiana di
Francesco Cilea e di "Recondita Armonia" ancora dalla Tosca
di G. Puccini), in parte a Los Angeles da Simone Benyacar che ha
aggiunto un sapore "cinematografico" alle tre tracce che
chiudono la tracklist, ovvero la già citata "E lucevan le
stelle", l'inno "Va, Pensiero" tratto dal Nabucco di
Giuseppe Verdi e "Mater Misericordiae", una rivisitazione
dell'intermezzo della "Cavalleria Rusticana" di P.
Mascagni, il cui testo riadattato da Kaballà e ispirato al tema
della misericordia e della compassione, unisce frasi tratte dal
"Salve Regina" e dall' "Ave Maria". Elaborazione,
arrangiamenti, chitarra elettrica solista e voce tenorile sono di
Federico Paciotti, che si fa carico di una non piccola
responsabilità, nel tracciare una via nuova per rivisitare il
patrimonio operistico italiano.
L'uscita dell'album precede di poche
settimane un altro appuntamento di particolare rilievo: infatti, il
24 giugno prossimo Paciotti è atteso all'Expo 2017 di Astana per un
concerto esclusivo alla Central Concert Hall "Kazakhstan",
nel programma degli appuntamenti culturali di maggiore rilievo
all'Esposizione universale di quest'anno.
Accompagnato dalla MITOrchestra diretta
dal Maestro Alfredo Santoloci, Federico Paciotti porta dal vivo, per
la prima volta in un live da oltre un'ora, i suoi mash-up fra le
Romanze d'Opera e i grandi classici del rock, reinterpretati secondo
il suo stile fresco e personale da musicista del terzo millennio.
"Sperimentare mi piace, è alla base della mia ricerca musicale,
sempre nel rispetto della tradizione, ma in una veste contemporanea
che spero possa avvicinare i ragazzi della mia età o anche più
giovani al meraviglioso patrimonio operistico italiano",
racconta Federico. "Durante il concerto avrò anche l'onore
immenso di poter fare un duetto sulle note del "Brindisi"
della "Traviata" con una superstar internazionale, la
soprano Sumi Jo. Per ora è previsto che il duetto sia virtuale,
sullo stile di Bono e Frank Sinatra nel video di "I've Got You
Under My Skin", ma Sumi Jo è talmente entusiasta che sta
facendo di tutto per essere presente in carne e ossa e voce sul
palco!”
Il video di "Vesti la Giubba"
da oggi sul canale ufficiale Youtube di Federico Paciotti
http://bit.ly/VestiLaGiubba_RossoOpera
Questa la tracklist di ROSSO OPERA:
1. VESTI LA GIUBBA
2. E LUCEVAN LE STELLE (duetto con
Ramon Vargas)
3. IL LAMENTO DI FEDERICO
4. LASCIA CH’IO PIANGA
5. RECONDITA ARMONIA
6. MATER MISERICORDIAE
7. E LUCEVAN LE STELLE
8. VA, PENSIERO
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FEDERICO PACIOTTI
BIOGRAFIA
Federico Paciotti (Roma, 1987) è un
chitarrista rock e cantante che ha cominciato a suonare e frequentare
la musica a soli 6 anni. Cresciuto con la passione per il rock ma
sempre con un occhio e il cuore aperti al mondo operistico, è un
estimatore delle grandi voci del bel canto come Franco Corelli,
Andrea Bocelli, Luciano Pavarotti, Mario Del Monaco, Jonas Kaufmann e
di leggende della chitarra come Jimi Hendrix e Steve Vai.
Fin da bambino coltiva il sogno di unire due mondi musicali apparentemente distanti in un solo progetto nel quale il suono della chitarra rock si sposi perfettamente con il canto lirico. La sua carriera parte ufficialmente quando a 14 anni con la pop band Gazosa vince Sanremo 2001 nella categoria "Nuove Proposte". In seguito a questa esperienza Federico ritiene opportuno continuare a studiare e decide di perfezionarsi anche nel canto lirico iscrivendosi al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, un'istituzione di grande prestigio e rigore presso la quale nel maggio 2016 si diploma come Tenore. Nel frattempo, interpreta uno dei sette ruoli maschili nell'Opera "La Divina Commedia", un'imponente produzione teatrale le cui musiche sono composte da Marco Frisina e che va in scena per 80.000 spettatori in 7 mesi fra Roma, Milano e Reggio Calabria.
Negli anni seguenti Federico Paciotti ha l'occasione di partecipare ad alcuni eventi di particolare prestigio: nel 2013 è uno dei 5 solisti chiamati "Le perle di Santa Cecilia" cimentandosi in "Tra Voi belle, brune, bionde" tratta dalla Manon Lescaut di Giacomo Puccini. Poi è uno degli otto tenori che si esibiscono con la Tokyo Philharmonic Orchestra, diretta dal Maestro Tomomi Nishimoto in due concerti tenuti nella Basilica di San Pietro in Vaticano e nella Basilica di San Paolo. Nel 2014 è uno dei tre tenori selezionati fra tutte le Accademie di musica internazionale per esibirsi nella prestigiosa Liszt Academy di Budapest e successivamente all'Auditorium Luzhniki di Mosca. Nello stesso periodo collabora con il Maestro Rolando Nicolosi, leggenda vivente dell'opera lirica che ha lavorato con i più grandi artisti dell'opera lirica tra cui Schipa, Callas, Domingo e Pavarotti.
E' il momento di provare a realizzare
sogni dell'infanzia, coniugando la lirica e il rock in un unico e
particolare mash-up. Quando Caterina Caselli ascolta il nuovo
progetto di Federico, decide di affrontare la sfida e di affiancargli
il produttore e compositore italiano Celso Valli e il musicista e
compositore americano Simone Benyacar. Fra i brani riarrangiati e
registrati in studio spicca uno straordinario duetto con il tenore di
fama internazionale Ramon Vargas sulle note di "E Lucevan Le
Stelle" ("Tosca", G. Puccini).
Nel 2015 Federico è ospite al Festival
di Sanremo, dove interpreta due fra le più famose opere di Giacomo
Puccini: "E Lucevan le Stelle" e una versione strumentale
per chitarra di "Nessun Dorma". In seguito partecipa alla
serata “Arena di Verona_lo spettacolo sta per iniziare”
presentata da Paolo Bonolis e trasmessa su Canale 5: esegue “Nessun
dorma” chitarra e voce in una nuova versione arricchita dal Coro di
Santa Cecilia. Nell'estate 2015 è di nuovo sul palco, a Parma,
Spoleto, Rimini e Milano, per il format “La dolce vita – La
musica del cinema italiano”, con orchestra diretta da Steven
Mercurio. Pochi mesi dopo si esibisce nel concerto organizzato dal
Conservatorio Santa Cecilia a Roma per la fondazione benefica
presieduta da Kathleen Kennedy, che manifesta in più occasioni il
proprio apprezzamento entusiasta per la musica e lo stile
interpretativo di Federico.
Mentre porta a termine le registrazioni
del suo primo album solista, nel 2016 prende parte ad altri eventi di
prestigio: in giugno per la serata "Con Il Cuore"
presentata da Carlo Conti in diretta su Rai1 da Assisi, propone per
la prima volta "Mater Misericordiae". La canzone, prodotta
da Simone Benyacar è una speciale reinterpretazione dell'intermezzo
della "Cavalleria Rusticana" di P. Mascagni, il cui testo,
ispirato al tema della misericordia e della compassione, unisce frasi
tratte dal "Salve Regina" e dall' "Ave Maria".
Nel luglio 2016 Federico Paciotti è
nuovamente atteso su un palco importante a Roma: quello di "Music
For Mercy", un evento internazionale organizzato dall'Unesco ai
Fori Imperiali nell'ambito del Giubileo.
Il 26 dicembre è in cartellone de "La
Dolce Vita" alla Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della
Musica in Roma, insieme a Carly Paoli, Peppe Servillo e Giovanni
Caccamo. Per l'occasione canta da solista e in duetto con Carly
Paoli, sempre accompagnato dall'Orchestra Roma Sinfonietta diretta da
Steven Mercurio.
Il 26 maggio 2017 esce "Rosso
Opera", con 8 brani del bel canto italiano selezionati nel
repertorio di Verdi, Puccini, Händel e altri, e con il video di
"Vesti La Giubba" tratto da "Pagliacci" di
Ruggero Leoncavallo.
Il 24 giugno Federico Paciotti è
atteso all'Expo 2017 di Astana per "Red Opera", un concerto
alla Central Concert Hall "Kazakhstan", accompagnato dalla
MITOrchestra diretta dal M. Alfredo Santoloci.
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