TEATRO i DI MILANO
"BASTARDA"
SIAMO TUTTI IBRIDI

Lo spettacolo è una produzione Fragile
Artists in collaborazione con Fattoria Vittadini, inserito
all’interno di It’s a little bit messy, rassegna diffusa per la
città di Milano promossa da Fattoria Vittadini in occasione dei
dieci anni di attività.
Siamo tutti ibridi. Lo siamo nella
nostra identità: non coincidiamo con noi stessi. Siamo l’insieme
di tutte le persone che abbiamo amato, odiato, conosciuto, perso,
lasciato, dimenticato. E non coincidiamo nemmeno con un luogo: il
nostro DNA dice che in noi ci sono tracce provenienti da parti del
mondo diverse e lontane.
Nessuno è uno. Nessuno è puro.
Fulcro visivo e semantico della
performance è un mantello fatto di cozze, pelle di un corpo venuto
dal mare, composto da tanti pezzi cuciti insieme tra di loro. Pezzi
di scarto, residui del pasto di qualcuno. Qualcun altro. Questa pelle
è anche una corazza con cui difendersi, nascondersi; un carapace
dentro cui preservarsi molli e inermi. Un confine. Separazione
dall’Altro.
Se lo si allarga, il mantello diventa
la mappa di un unico grande continente, come era la Terra nella sua
origine: la Pangea, l’unione delle terre emerse. Prima della
separazione dei continenti, prima delle divisioni razziali e
culturali, prima della creazione dei confini, della nascita degli
Stati.
Dopo. L’ Altro, soprattutto se è
straniero, quando vuole occupare uno spazio territoriale che il
destino non gli ha assegnato, è visto come una minaccia. Qualcuno
che vuole portare via la “nostra” identità, la “nostra”
cultura. Ma esiste UNA cultura? Esiste UNA identità da portare via?
Oppure identità e cultura sono il risultato di quel continuo
processo di ibridazione tra esseri umani?
Anche il MANTELLO è una PELLE in
continuo divenire: al termine di ogni performance, qualche cozza si
stacca e servono altri mitili per comporla. Nuovi pezzi, residuo del
pasto di altri, che non conosciamo, che incontreremo.
FATTORIA VITTADINI - It’s a little
bit messy
Due mesi intensi quelli appena
trascorsi: ottobre ha visto la compagnia impegnata prima al Festival
MilanOltre, che le ha dedicato un Focus, e poi al Festival
Lecite/Visioni, prima volta per una compagnia di danza; in novembre è
stata la volta del Teatro Franco Parenti che, nell’ambito di NEXT,
ha ospitato Vanitas, co-produzione di Fattoria Vittadini e CID di
Rovereto / Festival Oriente Occidente.
Il mese di dicembre segna ora la
chiusura del progetto con tre appuntamenti in altrettanti spazi
milanesi.
Il 15 dicembre allo Spazio Oberdan è
in programma la proiezione del film Tutto parla di te di Alina
Marazzi, pellicola che valse alla regista il premio Golden Camera al
Festival di Roma 2012 come regista emergente e che vede protagonisti
i danzatori di Fattoria Vittadini accanto a Charlotte Rampling e
Elena Radonicich.
Il 16 a Zona K, luogo che ha aperto la
rassegna in settembre, saranno invece presentati alcuni progetti
inediti della compagnia.
Il 14 dicembre andrà in scena a Teatro
i Bastarda, un’indagine sul tema dell’identità ibrida, una
riflessione sulle nostre origini e sulle nostre radici.
Lo spettacolo è una produzione Fragile
Artists in collaborazione con Fattoria Vittadini, inserito
all’interno di It’s a little bit messy, rassegna diffusa per la
città di Milano promossa da Fattoria Vittadini in occasione dei
dieci anni di attività.
Siamo tutti ibridi. Lo siamo nella
nostra identità: non coincidiamo con noi stessi. Siamo l’insieme
di tutte le persone che abbiamo amato, odiato, conosciuto, perso,
lasciato, dimenticato. E non coincidiamo nemmeno con un luogo: il
nostro DNA dice che in noi ci sono tracce provenienti da parti del
mondo diverse e lontane.
Nessuno è uno. Nessuno è puro.
Fulcro visivo e semantico della
performance è un mantello fatto di cozze, pelle di un corpo venuto
dal mare, composto da tanti pezzi cuciti insieme tra di loro. Pezzi
di scarto, residui del pasto di qualcuno. Qualcun altro. Questa pelle
è anche una corazza con cui difendersi, nascondersi; un carapace
dentro cui preservarsi molli e inermi. Un confine. Separazione
dall’Altro.
Se lo si allarga, il mantello diventa
la mappa di un unico grande continente, come era la Terra nella sua
origine: la Pangea, l’unione delle terre emerse. Prima della
separazione dei continenti, prima delle divisioni razziali e
culturali, prima della creazione dei confini, della nascita degli
Stati.
Dopo. L’ Altro, soprattutto se è
straniero, quando vuole occupare uno spazio territoriale che il
destino non gli ha assegnato, è visto come una minaccia. Qualcuno
che vuole portare via la “nostra” identità, la “nostra”
cultura. Ma esiste UNA cultura? Esiste UNA identità da portare via?
Oppure identità e cultura sono il risultato di quel continuo
processo di ibridazione tra esseri umani?
Anche il MANTELLO è una PELLE in
continuo divenire: al termine di ogni performance, qualche cozza si
stacca e servono altri mitili per comporla. Nuovi pezzi, residuo del
pasto di altri, che non conosciamo, che incontreremo.
PER INFO E BIGLIETTERIA
TEATRO i
via Gaudenzio Ferrari 11, Milano
giovedi 14 dicembre – ore 20.00
biglietti - intero: 18 euro /
convenzionati: 12 euro / under 26: 11,50 euro / over 60: 9 euro
info e prenotazioni: tel. 02/8323156 –
366/3700770 –biglietteria@teatroi.org – www.teatroi.org
biglietti disponibili su
www.vivaticket.it
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