"IDENTITÀ' IMPROBABILI.
PAOLO RADI ED EMANUELA FIORELLI"
MUSEI DI SAN SALVATORE IN LAURO
DI ROMA
«La trasformazione è data dall’unione di materiali diversi
che, insieme, si completano ed evocano il passaggio da un luogo all’altro, da
un tempo a un altro tempo». Racchiude questo “Identità Improbabili”
l’esposizione - organizzata da “Il Cigno Edizioni” in collaborazione con Studio
d’Arte GR e curata da Giovanni Granzotto - degli artisti Paolo Radi ed Emanuela
Fiorelli che verrà inaugurata venerdì 19 gennaio a Roma, nei Musei di San
Salvatore in Lauro, nel Complesso Monumentale del Pio Sodalizio del Piceni.
Due artisti diversi, che però si completano, due
raffigurazioni opposte che però si toccano, due artisti da sempre impegnati nel
dare forma al rapporto tra l’uomo e lo spazio, inteso non solo dal punto di
vista geometrico e concettuale, ma anche corporeo e percettivo.
Nelle opere dell’una la razionalità si sensibilizza, in
quelle dell’altro la luce diventa armonia del visibile. Entrambi sono però
accomunati da una ricerca che si interroga su ciò che appare e ciò che
traspare. Gli artisti obbligano infatti gli spettatori ad avvicinarsi e a
retrocedere dalle opere, “costringendoli” a cambiare di continuo il punto di
vista, mettendo alla prova la propria percezione.
Paolo Radi utilizza materiali variegati (tra cui anche
l’acciaio inox) per dare forma a una membrana-diaframma che sembra pulsare,
fremere sottopelle, rivelando senza mai svelare completamente il proprio
contenuto. In parte occultata, in parte ancora visibile, la scultura racchiusa
all’interno è resa impalpabile, come fosse stata disancorata dal suo peso e
stesse per involarsi. «Per me la luce è l’elemento più evocativo. E poi c’è il
buio. I neri che utilizzo in molte opere sembrano aprire a qualcosa, ma in
realtà non aprono a nulla. Possono essere intesi come ricordi che vanno e che
vengono», racconta l’artista romano che orienta la propria ricerca verso lo
studio delle qualità formali dell’immagine, rintracciando e analizzando,
all’interno della storia dell’arte, l’opera di personalità affini al proprio
percorso tra cui Kazimir Malevič e Ben Nicholson. “Identità improbabili”
verosimilmente racchiude tutto questo.
Le sculture di Emanuela Fiorelli sono la trasposizione di
uno schema mentale preordinato che, attraverso la distensione e l’ordito di un
filo elastico prende la forma di piani e volumi. «Sono evidentemente
affascinata dalla geometria ma allo stesso tempo mi piace anche metterla in
discussione».
Ed è proprio la geometria ad accumunare i due artisti, che
sono, tra le altre cose, anche marito e moglie. «La geometria come la
intendiamo noi non completa come quella tradizionale, ma nega quasi se stessa».
La mostra pensata per gli ampi spazi del Museo, prevede
anche l’esposizione di nuove opere dei due artisti capitolini ispirati al tema
del passaggio, mondo intermedio di transizione tra sensibile e intellegibile
ovvero, attraversamento da uno stato fisico ad uno stato mentale.
Si delinea infatti nelle ultime opere di Radi una
caratteristica che lui definisce “intarsi” forme tagliate dove si va a
focalizzare l’opera stessa in una sorta di ascesi di luce e abisso di silenzio.
Il taglio è anche il protagonista delle ultime opere della
Fiorelli che, come scrive lei stessa, «sono sottrazioni alla continuità,
confine che delinea un’apertura all’altrove».
La mostra prevede anche la presentazione di alcune
installazioni dei due artisti che si articoleranno nei suggestivi spazi dei
Musei di San Salvatore in Lauro.
Musei di San Salvatore in Lauro
Piazza San Salvatore in Lauro, Roma
Dal 19 gennaio al 28 febbraio 2018
Orari e giorni: dal martedì al venerdì: 10.00-13.00 /
15.30-18.30
Sabato: 10.00-13.00; domenica e lunedì chiuso.
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