TEATRO BRANCACCIO DI ROMA
"QUELLO CHE NON NO"
CON NERI MARCORE'
CANZONI DI FABRIZIO DE ANDRE'
da mercoledì a sabato ore 21, domenica
ore 17
prezzi da 40 a 24 euro
QUELLO CHE NON HO è un affresco
teatrale che, utilizzando la forma del teatro canzone, cerca di
interrogarsi sulla nostra epoca, in precario equilibrio tra ansia del
presente e speranza del futuro.
Ispirazione principale di questo
percorso sono le canzoni di De André (in particolare del concept
album “Le nuvole”) e le visioni lucide e beffarde di Pier Paolo
Pasolini, apocalittiche, visionarie profezie (contenute nel poema
filmico “La rabbia”) che raccontano di una “nuova orrenda
preistoria” che sta minando politicamente ed eticamente la società
contemporanea.
Ci serviremo per questo di storie
emblematiche, quasi parabole del presente, che raccontano (anche in
forma satirica) nuove utopie, inciampi grotteschi e civile
indignazione. Storie di sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente,
di esclusione, di ribellione, di guerra, di illegalità, rileggendole
col filtro grottesco, ghignante e aristofanesco, che De André ha
utilizzato ne “Le nuvole”.
“Come può un artista, un
intellettuale, raccontare a chi non l’ha vissuto, cosa è stato il
nostro tempo? Una volta chiesero a un direttore d’orchestra,
Furtwangler: “Quanto dura il concerto di Mozart che lei dirigerà
stasera?” E il direttore rispose: “Per lei dura quarantadue
minuti… per chi ama la musica dura da 300 anni!””.
Stiamo producendo orrori e miserie, ma
anche un tempo fatto di opere meravigliose, quadri, musica, libri,
parole. Eredità e testimonianza della civiltà umana sono le frasi
di Leonardo: “seguiamo la fantasia esatta”, di Mozart “siamo
allievi del mondo”, di Rameau “trovo sacro il disordine che è in
me”, di Monet “voglio un colore che tutti li contenga”, di
Fabrizio De André “vado alla ricerca di una goccia di splendore”,
fino alle utopiche provocazioni di Pasolini “è venuta ormai l’ora
di trasformarsi in contestazione vivente”
Così viaggiando “in direzione
ostinata e contraria” si favoleggia del “Sesto continente”
un’enorme Atlantide di rifiuti di plastica (grande 2 volte e mezzo
l’Italia) che galleggia al largo delle Hawaii; di evoluti roditori,
nuovi padroni del mondo, che inaugurano il regno di Emmenthal (…dopo
Neanderthal); di surreali, realissime interrogazioni parlamentari che
lamentano la scomparsa di Clarabella(?!) dai gadgets dell’acqua
minerale; di guerre civili causate dal coltan, minerale
indispensabile per far funzionare telefonini e playstation, di
economia in “decrescita felice” che propone la pizza da un euro
(una normale margherita, grande però come un euro…), costruendo
così un mosaico variegato di storie (anche in forma di canzone) che
si muove tra satira, racconto e suggestione poetica.
Nelle ultime stagioni Neri Marcorè ha
molto frequentato il teatro musicale, esplorando tra l’altro Gaber
e i Beatles e costruendo spettacoli che guardano sia al teatro civile
che alla bizzarra giocosità del surreale. Con "Quello che non
ho" siamo di fronte ad un anomalo, reinventato esempio di teatro
canzone (sostenuto ed arricchito in scena da tre chitarristi/cantanti
dal talento virtuosistico) che, ispirandosi a due giganti del nostro
recente passato (De Andrè e Pasolini) prova a costruire una visione
personale dell'oggi. Un tempo nuovo e in parte inesplorato in cerca
di idee e ideali.
Un ringraziamento a Stefano Benni,
Massimo Bubola, Francesco De Gregori, Ivano Fossati, Mauro Pagani,
Michele Serra e Fondazione De André.
DRAMMATURGIA E REGIA GIORGIO GALLIONE
CON GIUA, PIETRO GUARRACINO E VIERI
STURLINI (VOCI E CHITARRE)
ARRANGIAMENTI MUSICALI PAOLO SILVESTRI
COLLABORAZIONE ALLA DRAMMATURGIA GIULIO
COSTA
SCENE E COSTUMI GUIDO FIORATO
LUCI ALDO MANTOVANI
DEDICATO A PIER PAOLO PASOLINI
Le canzoni di Fabrizio De Andrè
presenti nello spettacolo sono
Se ti tagliassero a pezzetti (De Andrè
_ Bubola)
Una storia sbagliata (De Andrè –
Bubola)
Ottocento (De Andrè – Pagani)
Don Raffaè (De Andrè – Pagani-
Bubola)
Quello che non ho (De Andrè –
Bubola)
Khorakhanè (A forza di essere vento)
(De Andrè – Fossati)
Smisurata preghiera (De Andrè –
Fossati)
Dolcenera (De Andrè – Fossati)
Volta la carta (De Andrè – Bubola)
Canzone per l’estate (De Andrè –
De Gregori)
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