TEATRO COMUNALE DI MARMIROLO
"MOZART IL SOGNO DI UN CLOWN"
CON GIUSEPPE CEDERNA
«Dopo quasi trent’anni Wolfgang Amadè è tornato a trovarmi.
– commenta Giuseppe Cederna – Mi ha chiesto di aiutarlo a ritrovare sé stesso.
Di provarci almeno. Di raccontare la mia e la sua storia. Di tornare, per amore
suo, a fare il clown come una volta. Ed eccomi qui.»
“MOZART il sogno di un clown” è un monologo originale, un
viaggio impervio ed esilarante tra la vita del genio e il miracolo della sua
musica. Il testo, scritto da Giuseppe Cederna, é ispirato alla biografia
“Mozart” di Wolfgang Hildesheimer. A dar corpo e voce a Mozart, un attore e un
pianista, l’uno alter ego dell’altro in un continuo gioco di trasformazioni e
specchi.
Ecco quindi l'enfant prodige perennemente in tournée per le strade
dissestate d'Europa; ecco le acrobazie e il talento per la comicità fecale
tramandatagli dalla mamma; ecco il virtuoso, l'impareggiabile buffone, il
Flauto Magico e il Don Giovanni. Le umiliazioni, i successi, gli amori e i
dolori che hanno segnato la fulminante esistenza di quello che Wolfgang
Hildesheimer ha definito: «uno spirito indicibilmente grande, regalo immeritato
per l'umanità nel quale la natura ha prodotto un eccezionale, forse
irripetibile, ad ogni modo mai più ripetuto, capolavoro.»
GIUSEPPE CEDERNA debutta nel 1977 a Piazza Navona come
clown di strada. Nel ’78 fonda con Memo Dini la compagnia Anfeclown dove si
metterà in luce per una comicità surreale e principalmente fisica. Conclusa la
vena autarchica, in teatro lo ricordiamo nel “Sogno di una notte d’estate” del
Teatro dell’Elfo, regia di Gabriele Salvatores; in “Amadeus” di P. Shaffer a
fianco di Umberto Orsini regia di Mario Missiroli; ne “Il giardino dei ciliegi”
di A. Cechov regia di Gabriele Lavia; in “Puntila e il suo servo Matti” di B.
Brecht regia di Pino Micol; ne “La Febbre” di W. Shawn regia di Giorgio
Gallione; ne “Il grande viaggio” di Giuseppe Cederna e Francesco Niccolini; dal
2015 ne “L’Ultima Estate dell’Europa”, spettacolo sulla Prima Guerra Mondiale
di Giuseppe Cederna e Augusto Golin, regia di Ruggero Cara. Dal 2017 anche in
“Da questa parte del mare” di Gianmaria Testa, regia di Giorgio Gallione. Al
suo impegno teatrale alterna, dagli esordi, un’interessante attività
cinematografica. Premio Oscar con il film “Mediterraneo” di G. Salvatores nel
1991 nel cinema ha lavorato, tra gli altri, con Scola, Bellocchio, Comencini,
Monicelli, i fratelli Taviani, Soldini, Brizzi e Rob Marshall. Ha pubblicato
con Feltrinelli “Il Grande Viaggio”, un pellegrinaggio alle sorgenti del Gange;
“Piano Americano”, lezioni di sopravvivenza nella giungla dorata di un set
Hollywoodiano e, con il fotografo Carlo Cerchioli, “Ticino, le voci del Fiume -
Excelsior 1881” .
www.artupart.com;
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