TEATRO GEROLAMO DI MILANO
"ROBA MINIMA S'INTEND"
CONCERTO MALINCONICO
CANZONI DI ENZO JANNACCI
Lo spettacolo-concerto è un percorso di musica, parole,
immagini, intorno alla figura di Enzo Jannacci e della Milano che egli ha
raccontato nelle canzoni fin dagli anni ’60. La Milano dei quartieri con i suoi
mille personaggi stravaganti e surreali: i “pali” dell’Ortica, quello che
andava a Rogoredo a “cercare i sò danée”, le balere di periferia dove c’è
sempre chi “per un basin” avrebbe dato la vita intera. I sogni e le miserie di
chi sta ai margini di una società che corre troppo veloce, incurante degli
ultimi. Il boom economico con le sue contraddizioni, con “Vincenzina” che vuol
bene alla fabbrica, quello che “prendeva il treno per non essere da meno” e chi
davanti a un documento di residenza “gli viene in mente tutta l’infanzia”. C’è
chi insegue una storia d’amore: “roba minima, s’intend, roba de barbun”, e poi
c’è chi nonostante tutto ride, e ride di gusto perché “sempre allegri bisogna
stare che il nostro piangere fa male al re, al ricco e al cardinale”.
Jannacci racconta l’avventura umana attraverso piccole
storie di personaggi affamati di fantasia, ma con i piedi ben piantati nel
delirio quotidiano della realtà, nelle sue canzoni c’è il mondo visto con gli
occhi di un clown; un clown moderno, “allampanato, fulmineo e folle” dove il
riso e il sorriso si mescolano con la malinconia dei ricordi, con la tristezza
e anche la rabbia per un mondo che non è certo il migliore dei mondi possibili,
ma l’abbiamo fatto noi, e in questo mondo ora ci tocca vivere.
Proprio come un clown, Jannacci ha la capacità di stupire,
di creare atmosfere poetiche, di inventare incantesimi, di far ridere e
piangere allo stesso tempo.
Canzoni comiche e malinconiche, ovvero malin-comiche.
Le canzoni sono introdotte, seguite, contaminate dalle
parole di alcuni autori milanesi che, per assonanze logiche e illogiche, danno
vita a una carrellata di personaggi eccentrici, surreali, timidi o inquieti, ma
sempre densi di quella umanità semplice e schietta di cui erano ricche le
periferie
popolari e le case di ringhiera della Milano negli anni
50-60. Si va da Beppe Viola, giornalista sportivo e ironico scrittore, grande
amico di Jannacci, con il quale ha composto oltre a diverse canzoni anche la sceneggiatura
del film di Monicelli “Romanzo popolare”, passando per Walter Valdi uno dei
capostipite del cabaret milanese autore tra l’altro di alcune canzoni portate
al successo da Jannacci (Faceva il palo, La ballata del Pittore), si incontra
la periferia milanese raccontata da Giovanni Testori nel ciclo di opere detto
“I segreti di Milano” per giungere alla poesia di Franco Loi, un genovese
approdato da bambino a Milano di cui oggi ne è forse il più autorevole poeta
dialettale.
Di e con Stefano Orlandi
con Massimo Betti (chitarra), Stefano Fascioli
(contrabbasso), Giulia Bertasi (fisarmonica)
canzoni di Enzo Jannacci
contaminazioni letterarie di Beppe Viola, Franco Loi,
Giovanni Testori, Walter Valdi
scene Maria Spazzi/costumi Federica Ponissi/luci Alessandro
Verazzi/tecnica Roberta Faiolo
ORARI: venerdì 23/sabato 24 marzo ore 20 – domenica 25 marzo
ore 16
BIGLIETTI: da 6
a 30 euro
PRENOTAZIONI
Tel. 02.36590120 - 02.45388221 (negli orari e giorni di
apertura) - vendita online www.vivaticket.it
Mail: biglietteria@teatrogerolamo.it
TEATRO GEROLAMO
Piazza Cesare Beccaria, 8 – 20122 Milano - tel 02.36590120 –
fax 02.36590130
info@teatrogerolamo.it – www.teatrogerolamo.it
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