TEATRO LINGUAGGICREATIVI DI MILANO
"SOSPIRI. UN AMORE DI CONTRABBANDO"
DI E CON GABRIELE GENOVESE
REGIA DI ELISABETTA CAROSIO
Sospiri. Un amore di contrabbando ci
racconta di Mimì, che con la sua alfetta carica di “bionde”,
ci conduce tra le storie di chi ogni giorno desidera, perde, insegue
e fugge, rimpiange ricchezze mai possedute e spera ciò che
sembra impossibile.
A quale velocità viaggia l’amore? A
quale velocità viaggia una macchina di contrabbandieri?
Molto veloce… e forse l’amore
è una merce di contrabbando, è qualcosa da nascondere, qualcosa di
vietato, specialmente se gli oggetti cui si rivolge amore non sono
oggetti canonici, ma oggetti carichi di quella diversità e di quella
straordinarietà che è propria del sogno.
“Mimì tussi tussi” vive nel sud
Italia in una città che assomiglia alla Brindisi degli anni 80,
centro di grande smistamento delle “bionde”, le sigarette di
contrabbando che dalla periferia della penisola raggiungevano ogni
centro, prima che una famosa operazione di polizia, l'operazione
Primavera,
ponesse fine a un commercio su cui si basava l'economia di
interi quartieri, di intere famiglie. Mimì non è un contrabbandiere
qualunque, lui guida l'alfetta meglio di tutti gli altri, veloce e
sicuro. Tutto il tempo che non passa a guidare Mimì lo passa tra
casa di sua madre e la spiaggia. Passa così tanto tempo in spiaggia
che gli è venuta una tosse che non passa più e così il suo
soprannome è stato cambiato: da “Mimì fuci fuci”(fuggi fuggi) è
diventato “Mimì tussi tussi”. Alcuni dicono che è “nu poco
scemo” perché “va credendo alle sirene”, ma Mimì non è
scemo: lui ha visto e sa cose che chi non ha visto non può capire.
Lui è stato amato e attende il ritorno della sua sirena. Ogni giorno
porta un piatto con del cibo preparato da sua madre in riva al mare e
ogni giorno quando lo ritrova vuoto gioisce che lei abbia gradito il
suo dono. Attende, Mimì. Per anni attende, ma un giorno decide di
fare qualcosa che cambierà il corso di molte vite. Altri amori
giudicati impossibili, impropri, mostruosi, ridicoli e magici
popolano questo mondo di persone che non hanno niente da perdere e
l'amore domina tutto come una forza misteriosa capace di dare la
vita.
NOTE DI REGIA
Secondo spettacolo di
un'ideale trilogia di un Sud fantastico, dopo “Brevi giorni e
lunghe notti. Storie di straccioni, di porci e di re”, “Sospiri.
Un amore di contrabbando” si inscrive in un percorso che “Compagnia
Lumen. Progetti, arti, teatro” porta avanti parallelamente alla
prosa contemporanea e al teatro per l'infanzia. Si tratta infatti di
uno spettacolo di narrazione che si genera a partire da una raccolta
di materiali che Gabriele Genovese opera rispetto alla propria terra
di origine: il Salento.
Attingendo a storie di cronaca reale,
storie famigliari e leggende, l'attore crea un microcosmo in cui la
barriera tra la realtà e il sogno si fa labile. I personaggi
prendono vita dalle parole e dentro le parole riscompaiono agilmente
lasciando la scena l'uno all'altro, portando la loro lingua dal
sapore antico, il loro colore e la loro essenza con pochi tratti
efficaci e capaci di parlare alla contemporaneità. Il piccolo mondo
che si ricostruisce sulla scena e nella percezione degli spettatori,
quella città portatrice di storie, è infatti sempre un paradigma
che ha possibilità di declinarsi all'oggi e ne riflette le
dinamiche, anche le più violente. Questa cittàpaese, simboleggiata
sulla scena da pochi elementi che richiamano il mondo del
contrabbando e il porto, è il contenitore aspro di sogni
inammissibili, il bacino di provenienza di merci illegali, il luogo
dentro di noi in cui non vogliamo guardare, quello in cui la
deformità e la diversità hanno un valore, in cui tutto va più
veloce di quanto possiamo controllare. In questa storia l'amore in
tutte le sue forme è forza che travolge e lascia in terra. L'amore
non salva forse dalla morte, ma ciò che sopravvive negli occhi degli
spettatori è il loro stesso desiderio di amare liberi dai
condizionamenti sociali, a una velocità commensurata a quella del
cuore e non a quella dei rituali sociali.
INFO: biglietto: 14,00 euro | orario:
venerdì e sabato ore 20:30 - domenica ore 19:00
Teatro Linguaggicreativi – via
Villoresi , 26 – Milano - Tel. 0239543699
biglietteria@linguaggicreativi.it
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