GIOELE DIX E RAMIN BAHRAMI
"30 X 100"
TRENTA VARIAZIONI MUSICALI PER BACH
CENTO MICROSTORIE PER MANGANELLI
A volte, i pensieri e il ritmo del
mondo si mescolano e confondono, aprendo squarci rivelatori nel
tessuto ordinario del tempo. Può capitare così che, seguendo
percorsi di parole e note, un capolavoro universale del XVIIl secolo
come le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach incontri i
folgoranti “romanzi in una pagina” contenuti nella Centuria,
piccolo capolavoro della letteratura italiana del XX secolo scritti
da Giorgio Manganelli.
Trenta variazioni musicali per Bach e
cento microstorie per Manganelli, da cui il titolo “30 per 100”,
un’ironica indicazione matematica, che prova a dare una dimensione
a ciò che non è misurabile: l’arte, la sorpresa, la musica,
l’incontro vertiginoso di mondi lontani...
Ci si può così imbattere in fenomeni
inattesi: insonnie prodigiose, numeri magici e ridicole apocalissi
che si mostrano d’un tratto, tenute insieme da un basso continuo di
idee ed armonie nascoste.
Uno dei più grandi interpreti
contemporanei di Bach, il musicista Ramin Bahrami e l’amatissimo e
istrionico attore e regista Gioele Dix danno vita, insieme e con il
pubblico, ad una nuova, necessaria, lingua comune tra musica e
letteratura.
“30 per 100”
Le Variazioni Goldberg (BWV 988),
composte da Johann Sebastian_Bach fra il 1741 e il 1745 sono un'opera
per clavicembalo costruita tramite un'aria e 30 variazioni.
Le Variazioni sono state pubblicate a
Norimberga e sono dedicate a Johann Gottlieb Goldberg, maestro di
cappella a Dresda presso il conte von Brühl. Una delle storie
sull’origine delle variazioni Goldberg, narra che furono composte
su richiesta del conte Hermann Carl von Keyserling, grande estimatore
di J. S. Bach e ambasciatore russo presso la corte di Dresda. Il
Conte von Keyserling mandò il suo giovane protetto Johann Gottlieb
Goldberg a studiare preso Bach stesso. Goldberg viveva a casa del
Conte e pare che von Keyserling – afflitto da insonnia cronica -
chiedesse a Bach di creare delle parti da far suonare al clavicembalo
a Goldberg per rendere meno pesanti le sue notti bianche. Secondo
questa versione, ll risultato furono le mirabili Variazioni Goldberg,
che, assieme all’arte della Fuga, costituiscono uno degli apici
creativi e compostivi nell’intera storia della musica per tastiera:
una vertiginosa struttura matematico ritmica che, come è stato detto
spesso per Bach, sembra riprodurre ad ogni ascolto l’armonia ed il
senso delle sfere celesti.
Centuria, di Giorgio Manganelli
pubblicato per Rizzoli nel 1979 e ripubblicato da Adelphi nel 1995,
raccoglie 100 micro-storie o, come dice Manganelli, cento romanzi
fiume tutti della massima lunghezza di una pagina e mezza. Un
catalogo fantastico di storie e personaggi surreali come: la persona
che non esiste, un appassionato dell’attesa, un signore a cui
avevano rubato l’universo, una fata che sbaglia treno, una donna
che ha partorito una sfera, l’inventore del cigno nero, un uomo e
una donna che s’incontreranno, un drago e un cavaliere…
Giorgio Manganelli, scrittore milanese,
scomparso nel 1990 all’età di 68 anni, è una delle figure più
interessanti dell’avanguardia letteraria italiana, vicino al Gruppo
63, fu consulente editoriale di Mondadori, Einaudi, Adelphi,
apprezzato traduttore dall’inglese e giornalista.
Sottile ed ironico, amante dei
paradossi fulminanti che svelano improvvise voragini del senso, seguì
sempre una sua rivoluzionaria idea di letteratura come grande
inganno, creata da ignari mentitori, gli scrittori, che credono di
dominare le parole mentre ne sono inconsapevolmente posseduti. Le
parole non portano senso, ma sono riflesso continuo di altro. La
realtà diventa così un continuo gioco di specchi e di immagini che
si annullano a vicenda, denunciando l’irraggiungibilità del
significato. Leggere Centuria significa esporsi ad un continuo
smarrimento del senso e dell’ordine dell’Universo.
DATE
27 OTTOBRE – FIORENZUOLA D’ARDA
(PC) – TEATRO VERDI
28 OTTOBRE – FIORANO MODENESE (MO) –
TEATRO ASTORIA
11 MARZO - MONZA – TEATRO MANZONI
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