L'OFFICINA ARTISTICA DELL'ELFO
PUCCINI DI MILANO
ARRIVA A PIENO REGIME
CON TRE SPETTACOLI
Fuga in città sotto la luna
da Favola di Tommaso Landolfi e da Il
lupo mannaro di Boris Vian
con Cristina Crippa e Gabriele Calindri
regia Cristina Crippa
scena Carlo Sala, luci Nando Frigerio,
suono Giuseppe Marzoli
fonico e datore luci Giacomo Marettelli
Priorelli
produzione Teatro dell’Elfo
Cristina Crippa e Gabriele Calindri,
sono i protagonisti di uno spettacolo che fa incontrare nello spazio
della scena due autori e due testi apparentemente lontani, Favola di
Tommaso Landolfi e Il lupo mannaro di Boris Vian, ma attraversati da
una vena paradossale.
Due racconti nei quali i protagonisti sono due
animali, una cagna moribonda che vuole, col poco fiato che le resta,
narrare alla sua ultima cucciolata la più bella storia della sua
vita e un lupo mannaro mite, gentile e curioso che viene morso da un
umano rabbioso... «Per provare a mettere in pratica – suggerisce
la regista – quello che diceva uno psicanalista irregolare e
‘selvaggio’ come Groddeck, ovvero che è utile ogni tanto mettere
la testa fra le gambe e guardare il mondo sottosopra. Ma può anche
bastare assumere lo sguardo di un altro, cosa che agli attori riesce
molto bene».
«Due monologhi che si susseguono e si
incontrano per atmosfere e sogni. Due esseri dai grotteschi tratti
ferini e dai bizzarri costumi pelosi, la cagnona della brava Cristina
Crippa dolce e delusa, sogna il suo innamoramento di libertà, forse
stanca della fedeltà, prigione dei cani, per degli esseri tanto
deludenti, gli umani. Il lupo, molto ben reso nella sua ingenuità
stupita e trafitta da Gabriele Calindri, è un filosofo allegro.
Morsicato da un uomo si trasforma in uomo-mannaro e scopre il mondo
in una notte di ordinario delirio nella Parigi del secondo
dopoguerra. Jazz, donne, ubriachi, risse, insomma un mondo crudo
fatto di sangue e risate, sogno e dramma, eros e crudeltà. Tornare
un po' animali per essere più umani? ».
Magda Poli, Corriere della
sera
Da martedì 30 ottobre a domenica 18
novembre – Mar/sab ore 19.30 - dom ore 15.30
Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606
– biglietteria@elfo.org - Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17,
Martedì € 21,50 www.elfo.org
In tour a: Teatro Herberia Rubiera (RE)
24 novembre, Teatro Civico La Spezia 26 novembre
di Amélie Nothomb © Editions Albin
Michel
traduzione di Alessandro Grilli
regia Cristina Crippa
con Elio De Capitani, Angelo Di Genio,
Carolina Cametti
luci Nando Frigerio
suono Jean Christophe Potvin
produzione Teatro dell’Elfo/ La corte
ospitale
Ironica e maliziosa per alcuni, nera,
sulfurea e morbosa per altri, Amélie Nothomb è autrice di romanzi
di successo che hanno ispirato film e spettacoli, tuttavia ha scritto
un unico testo teatrale, Libri da ardere. Cristina Crippa, sua
assidua lettrice, nel 2006 ha scelto di portarlo in scena, certa
della forza dei tre personaggi coinvolti in questo gioco crudele. A
distanza di dieci anni dalla sua ultima replica, lo spettacolo viene
riallestito con Elio De Capitani, come allora nel ruolo protagonista,
e due nuovi interpreti, Angelo Di Genio e Carolina Cametti (a
sostituire Elena Russo Arman e Corrado Accordino).
Una città, forse di un paese dell’est
europeo, in un gelido inverno di guerra è stretta nella morsa di un
assedio. Un tempo ha avuto una rinomata università e una brillante
vita culturale, ormai è semidistrutta dai bombardamenti e ridotta
alla fame. Ancora in piedi, la casa di un illustre professore di
letteratura ospita, oltre al padrone di casa, Daniel, il suo
assistente, e una giovane allieva, amante di turno di Daniel. La
situazione d’emergenza altera brutalmente questo microcosmo: a poco
a poco i normali punti di riferimento crollano, travolti dal puro
desiderio di sopravvivenza, che inverte e modifica ogni rapporto,
intellettuale, affettivo, di potere e stravolge il senso intimo di
ogni gesto, di ogni abitudine. Il freddo domina la scena, con la sua
capacità di paralizzare, di annullare ogni desiderio. È Marina,
fragile sotto l’apparente spregiudicatezza, a proporre per prima
l’utilizzo della fornita biblioteca del professore come
combustibile.
All’inizio si tratta quasi di un
gioco un po’ intellettuale, un complicato “distinguo” tra buona
e cattiva letteratura. Ma alla fine, giunti all’ultimo romanzo
sopravvissuto, non sono più le qualità letterarie ad avere
importanza. E il libro rivela tutta la sua valenza simbolica.
«La vicenda è quella di un professore
di letteratura, interpretato dal bravissimo Elio De Capitani,
perfetto nei panni del suo cinico, colto, tromboneggiante e vile
personaggio, del suo assistente Daniel, idealista ma non troppo,
della giovane allieva Marina, iconoclasta, anoressica, attanagliata
dal gelo, la prima a ‘soccombere’ alla barbarie della guerra...
Ma la domanda che il testo sollecita non è se in guerra la vita sia
più importante della letteratura, bensì: l’uomo privato della
ragione, dell’arte, del suo godere per una parola, un quadro, un
tramonto, che uomo è?».
Magda Poli, Corriere della Sera
«Trasparente parabola della vita che
si rifiuta di soccombere, del crollo dei valori (libri, cultura): ma
trattata come scontro di generazione e di linguaggi, antitesi fra la
‘finta’ saggezza del prof e la fisica rivolta dell’allieva».
Ugo Ronfani, Il Giorno
«Per riscoprire a pieno la bravura
intimidatoria, il sarcasmo intellettuale, la lusinga da commediante e
l’ubiquità contemporanea di Elio De Capitani, ci voleva la pièce
scritta da Amélie Nothomb. Spettacolo serrato e ammonitore, neanche
troppo fantascientifico nel suo ipotizzare un misto di guerra,
assedio e freddo. De Capitani è superbo nell’irrazionalità del
sessantenne che seduce la ragazza dell’altro. Un bel Cechov
dell’est di oggi».
Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica
Da
lunedì 29 ottobre a sabato 21 novembre – Sala Fassbinder, Elfo
Puccini – Dal martedì al sabato e lunedì 29 ottobre ore 21:00,
domenica ore 16:30 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 –
biglietteria@elfo.org - Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17,
Martedì € 21,50 www.elfo.org
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