PICCOLO TEATRO STUDIO MELATO
DI MILANO
"AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO"
STORIA DI MARGHERITA E MARA
Dal 30 ottobre al 4 novembre, va in
scena, al Teatro Studio Melato, Avevo un bel pallone rosso. Dopo
essere stato applaudito in Francia, Svizzera, Lussemburgo e Belgio
per quattro stagioni (dal 2012 al 2016 per la regia di Michel Dydim,
con Richard Bohringer e Romane Bohringer) il testo di Angela Dematté
torna in Italia in occasione del cinquantesimo anniversario del 1968,
in una nuova edizione prodotta da LuganoInScena, con la regia di
Carmelo Rifici.
“Avevo un bel pallone rosso e blu,
ch’era la gioia e la delizia mia. S’è rotto il filo e m’è
scappato via, in alto, in alto, su sempre più su. Son fortunati in
cielo i bimbi buoni, volan tutti lassù quei bei palloni”:
così
scriveva la piccola Margherita nei suoi quaderni d'infanzia. Una
filastrocca che è quasi un’inquietante allegoria di quello che
sarà il destino della sua vita. Questa bambina sarà da tutti
conosciuta con il nome di battaglia “Mara”.
Attraverso i dialoghi tra Margherita e
suo padre, si racconta la vicenda di una ragazza cattolica nata in
una città di montagna, poi diventata una delle fondatrici delle
Brigate Rosse. Soprattutto, si delinea il rapporto concreto e
drammatico tra un padre e una figlia, segnato da un affetto profondo,
nel quale tuttavia la storia e le scelte personali scaveranno un
solco terribile.
Carmelo Rifici, dopo sette anni dal suo
debutto, torna a questo testo dove tutto, dai dialoghi ai silenzi,
conduce lo spettatore nelle atmosfere degli anni di piombo,
attraverso un’indagine lucida e dolorosa dei rapporti familiari.
Lo spettacolo è costruito su uno
spazio scenico semplice ma necessario per lo sviluppo del rapporto
tra Margherita e suo padre, tutto lo spettacolo in realtà tende
esclusivamente a muoversi tra le maglie di questo rapporto. Il testo
di Angela Demattè sembra voler esemplificare la vicenda umana di
Mara Cagol, dai suoi studi universitari di sociologia a Trento alla
sua tragica morte, avvenuta il 5 giugno 1975 nel corso di uno scontro
a fuoco coi carabinieri, presso la cascina Spiotta d'Arzello dov’era
stato nascosto l'industriale Vittorio Vallarino Gancia, sequestrato
il giorno precedente dal nucleo brigatista.
In realtà la storia delle BR è un
pretesto usato dall’autrice per addentrarsi in un terreno più
fecondo e misterioso: quello delle relazioni umane profonde e
dell’impossibilità della relazione. Senza dimenticare i luoghi
della difficile relazione, Trento e Milano. A Trento Mara è
Margherita, figlia e studentessa, a Milano Margherita è Mara,
combattente membro del comitato esecutivo delle Brigate Rosse. A
Trento Margherita parla in dialetto e si pone di fronte al padre con
il dubbioso sentimento di amore e di ribellione, a Milano Mara parla
un italiano burocraticamente ideologico e si pone di fronte al padre
senza dubbi e con l’assoluto amore verso la causa brigatista. A
Trento il padre parla in dialetto e il suo dialogo impossibile con
Margherita è basato sull’amore assoluto verso i figli, la
famiglia, la religione cattolica e il lavoro, un amore assoluto che
rifiuta il relativismo emozionale, rifiuta il personale.
A Milano il padre non sa più in che
lingua parlare e cerca in Mara un sentimento filiale ormai
impossibile da recuperare. Lo spettacolo tratta dell’impossibilità
del linguaggio, che si palesa nel cancro alla bocca che ucciderà il
padre, bocca dalla quale non uscirà mai la parola Amore, e nella
perdita della lingua natale di Margherita, senza la quale è
impossibile veicolare gli affetti più cari.
Carmelo Rifici
Piccolo Teatro Studio Melato (Via
Rivoli, 6 – M2 Lanza),
dal 30 ottobre al 4 novembre 2018
Avevo un bel pallone rosso
di Angela Demattè
Testo vincitore del Premio Riccione
2009 e del Premio Golden Graal 2010
e del prestigioso premio Molière per
l’allestimento francese
regia Carmelo Rifici
scene e costumi Paolo Di Benedetto
musiche Zeno Gabaglio
luci Pamela Cantatore
video Roberto Mucchiut
con Andrea Castelli e Francesca Porrini
produzione LuganoInScena, TPE Teatro
Piemonte Europa, CTB Centro Teatrale Bresciano
in coproduzione con LAC Lugano Arte
Cultura
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore
19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16.
Durata: 80 minuti senza intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26
euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889
- www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai
protagonisti su www.piccoloteatro.tv
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