PREMIO ELEONORA DUSE
A ELENA BUCCI
Il Premio Eleonora Duse, ideato nel
1986, giunto alla 32a Edizione, è destinato all’attrice di teatro
distintasi particolarmente nel corso della stagione di prosa in uno o
più spettacoli in Italia o all’estero. L’intuizione di riservare
uno speciale riconoscimento a un’attrice di teatro in continuità
ideale con Eleonora Duse è stata vincente. La specificità femminile
“dell’oscar italiano del teatro” ha colmato un vuoto nella
disordinata geografia di “chi è di scena”, troppo disattenta nei
confronti delle interpreti teatrali. Il Premio ha assunto, con il
trascorre degli anni, un notevole prestigio e una rilevanza
nazionale, fino a diventare uno dei più importanti riconoscimenti.
Fin dalla sua ideazione è stata chiara
la volontà di premiare donne che, attraverso la loro sensibilità e
professionalità, fossero in grado di trasmettere emozioni e
suggestioni.
Sono attrici e “signore della scena”
che, attraverso il teatro, riescono a dare voce alle passioni e ai
sentimenti di altre donne, in molti casi, dell’intero genere
femminile. Proprio da questo desiderio deriva la dedica alla più
leggendaria delle donne che hanno fatto teatro, cioè Eleonora Duse.
Quest’anno saranno consegnati 2
premi: Migliore Attrice e Attrice Emergente (Menzione d’Onore).
Per la stagione teatrale 2017/2018, la
Giuria è composta da Anna Bandettini, Maria Ida Biggi, Maria Grazia
Gregori, Renato Palazzi e Magda Poli.
ATTRICI PREMIATE
STAGIONE
1984
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
PREMIO DUSE PER LA MIGLIORE ATTRICE
Lydia Alfonsi
Giulia Lazzarini
Mariangela Melato
Pamela Villoresi
Alida Valli
Lucilla Morlacchi
Anna Proclemer
Franca Nuti
Adriana Asti
Annamaria Guarnieri
Valeria Moriconi
Rossella Falk
Andrea Jonasson
Isa Danieli
Mariangela Melato
Stefania Felicioli
Piera Degli Esposti
Milena Vukotic
Franca Valeri
Maddalena Crippa
Ilaria Occhini
Elisabetta Pozzi
Laura Marinoni
Anna Bonaiuto
Maria Paiato
Elena Ghiaurov
Federica Fracassi
Galatea Ranzi
Ermanna Montanari
Sonia Bergamasco
Emma Dante
Elena Bucci
"MENZIONE D'ONORE" - ATTRICE EMERGENTE
Susanna Marcomeni
Laura Montaruli
Galatea Ranzi
Laura Marinoni
Silvia Pasello
Sara Bertelà
Stefania Felicioli
Micol Pambieri
Bruna Rossi
Renata Palminiello
Alvia Reale
Chiara Muti
Daria Lippi
Elena Russo
Rossana Mortara
Michela Cescon
Pia Lanciotti
Elisabetta Valgoi
Francesca Bracchino
Debora Zuin
Federica Fracassi
Fiorenza Menni
Chiara Baffi
Francesca Ciocchetti
Irene Petris
Anna Della Rosa
Marta Cuscunà
Lucrezia Guidone
Licia Lanera
Silvia Pernarella
Sara Putignano
GIURIA
Anna Bandettini
è una giornalista del quotidiano La
Repubblica dove è stata vicecaporedattore della redazione
Spettacoli. Dal 2011 si occupa anche di critica teatrale. Nella
testata online del quotidiano tiene inoltre un blog, "Posteatro"
su temi di cronaca e critica teatrale e culturale. Ha scritto per
riviste di teatro nazionali e internazionali. Ha curato il volume
degli Editori Riuniti "Messaggio ai posteri", sulle poesie
di Majakovskij rilette da Dario Fo.
Maria Ida Biggi
è Professore associato in Discipline
dello Spettacolo presso l’Università di Venezia Ca’ Foscari ed è
Direttore dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma della
Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Autore di libri, saggi e articoli
dedicati alla scenografia, all’architettura teatrale, alla regia e
alla storia dell’attore. Tra queste Il concorso per la Fenice
1789-1790, Marsilio, Venezia, 1997; Pietro Gonzaga, La musica degli
occhi, Olschki, Florence, 2006; Eleonora Duse Performing Arts Museum
and Exhibitions, Universitalia, Roma, 2015; Il Teatro di Lyda
Borelli, Alinari, Firenze, 2017. Inoltre è curatrice di numerose
mostre dedicate alle arti performative, tra cui Omaggio ad Aurel
Milloss (2006), Eleonora Duse. Il viaggio intorno al mondo, Rome and
Florence (2010), and Titina Rota a San Giorgio (2011), Lyda Borelli
prima donna del Novecento, Venezia (2017).
Maria Grazia Gregori
si è laureata in estetica con Gillo
Dorfles con una tesi sul teatro con una particolare attenzione sui
problemi del teatro di regia che ha sviluppato in una serie di
pubblicazioni in libri e su riviste del settore sia in Italia che
all’estero . Ha curato molte mostre dedicate al teatro. Ha
insegnato Storia della regia alla Scuola d’Arte drammatica Paolo
Grassi e attualmente la insegna alla Scuola del Piccolo Teatro Dal
1975 fino al termine delle sue pubblicazioni è stata critico
teatrale dell’Unità. Da anni scrive di teatro per il sito
DELTEATRO.it
Renato Palazzi
E' critico teatrale, dall'88, del
supplemento culturale domenicale del "Sole 24 ore", dopo
essere stato, dal '74, collaboratore e redattore delle pagine
spettacoli del "Corriere della Sera". Dal settembre 2000 è
tra i creatori e collaboratori del sito internet “delteatro.it”.
Dall'86 al '95 è stato direttore della Scuola d'Arte Drammatica
"Paolo Grassi". Dal 2001 al 2009 è stato fra i docenti del
CLEACC, il corso di laurea in economia dell’arte, della cultura e
della comunicazione dell’Università Bocconi. Ha pubblicato nel
2010 un libro su Tadeusz Kantor, La materia e l'anima, edito da
Titivillus. Si è messo alla prova come attore in tre spettacoli:
Goethe schiatta, del 2010, da un racconto di Thomas Bernhard, Questa
cosa vivente detta guidogozzano, del 2012, entrambi con la regia di
Flavio Ambrosini, e L'imitatore di voci e altre trappole
bernhardiane, da L'imitatore di voci di Thomas Bernhard, di cui ha
anche curato personalmente la messinscena.
Magda Poli
Dal 1979 al 1986 scrive di teatro ed è
critico teatrale per "Il Giornale"; dal 1987 per il
"Corriere della sera".
INTERVENTO
riccardo tramezzani responsabile macro
area territoriale milano emilia romagna ubi banca
Buongiorno,
Oggi siamo qui proprio per rilanciare
una lunga tradizione della nostra Banca nel campo teatrale, con il
Premio Eleonora Duse, nella sua 32^ edizione. UBI Banca ha raccolto
il testimone dalla Banca Popolare di Vigevano e lo condivide oggi con
la Fondazione nel segno di una continuità e di una partecipazione
dei valori e delle tradizioni che ci legano ai territori in cui
operiamo. Il Premio, ideato nel 1986, per volontà del Dr. Giancarlo
Cazzani, presidente dell’allora Banca Popolare di Vigevano, e
intitolato a una delle più grandi attrici di tutti i tempi è,
annualmente, destinato all’attrice di teatro distintasi
particolarmente nel corso della stagione di prosa in uno o più
spettacoli in Italia o all’estero. La manifestazione è realizzata
in collaborazione oltre che con la Fondazione Banca Popolare di
Vigevano, anche con il Piccolo Teatro di Milano, che ringraziamo. La
cerimonia di premiazione si svolgerà al Piccolo Teatro Grassi, in
Via Rovello, a novembre. Penso che un Gruppo Bancario, come il
nostro, abbia una missione che travalichi la semplice finalità
economico-finanziaria ma debba essere anche centro di diffusione
culturale sul territorio in cui è inserito e funzionale al suo
sviluppo sociale ed etico. La Banca è, da sempre, impegnata in
numerose iniziative di carattere culturale che si coniugano con il
supporto economico ai territori di riferimento. Iniziative ed eventi
consolidati si alternano a prestigiosi appuntamenti culturali, anche
di recente organizzazione. Per noi, sostenere l’arte e la cultura,
anche e soprattutto in un momento di congiuntura economica ancora
difficile come quello attuale, significa investire su valori e
qualità che appartengono alla storia italiana e contribuire
concretamente alla loro tutela. In armonia con questo sentire, UBI
Banca ha sviluppato, negli anni, un importante programma culturale e
sociale con molteplici attività che affrontano temi di attualità,
approfondiscono argomenti di cultura d’impresa, valorizzano
iniziative specifiche nel campo sociale, dell’arte e del teatro. È
questo un premio che, forse con un pizzico di presunzione e di
orgoglio, potrei definire proprio come il più longevo riconoscimento
teatrale di genere, dedicato alle sole artiste in ricordo e in
omaggio alla figura di una grande donna come Eleonora Duse. Fin dalla
sua ideazione è stata chiara la volontà di premiare donne che,
attraverso la loro sensibilità e professionalità, fossero in grado
di trasmettere emozioni e suggestioni. Sono attrici e “signore
della scena” che, attraverso il teatro, riescono a dare voce alle
passioni e ai sentimenti di altre donne, in molti casi, dell’intero
genere femminile. Ci auguriamo possa contribuire a risvegliare una
maggiore sensibilità degli spettatori per il mondo del teatro in
tutte le sue manifestazioni stimolando un’attenzione maggiore del
pubblico, in alcuni casi, distratto da forme di spettacolo più
facili, spesso ordinarie, ma forti di una maggiore diffusione
mediatica. La specificità del Premio, così mi piace pensare, ha
colmato un vuoto nel variegato mondo dello spettacolo teatrale,
troppo disattento nei confronti delle interpreti femminili . Forse è
anche per questo motivo che il Premio ha assunto, con il trascorre
degli anni, un notevole prestigio e una rilevanza nazionale, fino a
diventare uno dei più importanti riconoscimenti del settore. Il
prestigio del Premio Duse è stato raggiunto e accresciuto nel tempo
grazie al lavoro di un’autorevole e prestigiosa giuria,
rappresentata oggi dalla Sig.ra Maria Grazia Gregori, che qui voglio
ringraziare, che ha, nel tempo, selezionato e scelto le performances
d’eccellenza che, di anno in anno, caratterizzano la scena teatrale
italiana. Con l’auspicio di avervi ospiti durante la serata di
premiazione, vi ringraziamo per essere oggi intervenuti.
INTERVENTO
alberto cazzani presidente fondazione
banca popolare di vigevano
Buongiorno a tutti,
grazie di aver risposto al nostro
invito e grazie al Gruppo Ubi per ospitarci oggi in queste sale. Dopo
un anno di pausa si torna a parlare del Premio Duse: il
riconoscimento più importante in Italia per le attrici di teatro.
Il Premio ha ormai più di trent’anni
e, nel 1985 data di sua istituzione, era stato lanciato da una classe
dirigente che credeva nello stretto rapporto tra attività
produttive, in questo caso bancarie, e cultura. Il Premio Duse ha via
via acquisito prestigio, per l’albo d’oro che si è andato a
costituire e per il fatto di aver mantenuto quella tradizione di
ottimi rapporti tra chi lo assegna e chi lo riceve. I fondatori del
Premio Duse erano esperti di teatro. Erano personalità del mondo
bancario e finanziario lombardo, appassionati di Thalia e Melpomene,
come anche delle altre muse. Il premio Duse nasce durante un
consiglio della Banca Popolare di Vigevano, all’inizio del 1985.
Era in corso una discussione sui possibili sviluppi della banca
successivamente all’apertura del primo sportello a Milano. Un
consigliere milanese chiese ai vigevanesi che glorie annoverasse
Vigevano fra i suoi concittadini. Fu mio padre, Giancarlo Cazzani,
allora Presidente della Banca, a fare il nome della Duse. Grande
intuizione fu anche quella della menzione d’onore all’attrice
emergente scelta dalla vincitrice tra una terna suggerita dalla
giuria. La bontà delle scelte è confermata dal fatto che molte
emergenti hanno ottenuto successivamente il lauro maggiore. Nel 1991,
con la fusione della Banca con Banca Popolare Commercio e Industria
il premio ebbe la fortuna di incontrare la lungimiranza e la
sensibilità del nuovo consiglio che ne sancì il definitivo
consolidamento e successo. Quest’anno la Fondazione Banca Popolare
di Vigevano affianca UBI nell’organizzazione del premio. Due parole
sulla Fondazione che rappresento: Fondazione Banca Popolare di
Vigevano nasce nel 1991, all’atto di fusione tra Banca Popolare
Commercio e Industria con Banca Popolare di Vigevano, della quale
prosegue idealmente le attività benefiche, culturali e di pubblico
interesse svolte da Bpv fin dal 1872, anno della sua nascita. Con lo
stesso spirito degli ideatori vogliamo proseguire il cammino
intrapreso ormai tanto tempo fa. Lo dico con un sincero orgoglio
perché per noi vigevanesi la Duse è stata una delle concittadine
più illustri. Eleonora Duse nasce a Vigevano, direi per caso, il 3
ottobre 1858. I genitori facevano parte di una compagnia di giro,
quindi si può dire che viene alla luce quasi sul palcoscenico. Oggi
l’ingresso di Ubi è un riconoscimento importante al Premio ed a
chi lo ha promosso in tutti questi anni. Sono quindi estremamente
riconoscente a UBI Banca! Sono inoltre riconoscente al Gruppo Ubi
perché questo suo gesto conferma la sua viva fiducia nella cultura.
Il Premio Duse è la prova che tra il mondo produttivo e quello
artistico c’è un legame ed è forte. Purtroppo in Italia il
teatro, ma in genere tutta l’arte, non dispone dell’attenzione
che gli viene riconosciuta altrove. Il fatto che oggi Ubi Banca
confermi il suo supporto al premio, ci lascia pensare che questo
corso delle cose possa essere invertito.Fare cultura in Italia
significa innescare un processo produttivo, direi anche industriale,
in un comparto dalle potenzialità pazzesche. Bisogna però avere un
metodo e bisogna crederci.Vi hanno creduto i fondatori del Premio già
nel 1985. Oggi possiamo fare altrettanto. Ripartendo, quest’anno,
abbiamo anche ritoccato in minima parte la giuria. Fa il suo ingresso
infatti Maria Ida Biggi, Direttrice della Fondazione Cini di Venezia,
che va ad affiancare i critici Anna Bandettini, Maria grazia Gregori,
Renato Palazzi e Magda Poli. Abbiamo una giuria autorevole quanto
mai, quindi. Ed è a loro che affidiamo questo importante incarico di
scegliere a chi andrà il Premio Duse per l’edizione 2018. Grazie!
ELENA BUCCI - BIOGRAFIA
vincitrice premio duse 2016
Regista, attrice, autrice, ha fatto
parte del nucleo storico del Teatro di Leo di Leo de Berardinis
partecipando a tutti gli spettacoli (Re Lear, Amleto, Tempesta,
Macbeth, Delirio, I giganti della montagna, Novecento e Mille,
Quintett, Metamorfosi, L’Impero della ghisa, Il ritorno di
Scaramouche, King Lear n.1, Lear Opera). Ha lavorato tra gli altri
con Mario Martone (Antigone in Edipo a Colono, Teatro di Roma),
Claudio Morganti (partecipando a tutto il progetto Riccardo III, dal
film allo spettacolo e nel recente La recita dell’attore Vecchiatto
di G. Celati) e Valter Malosti (Ljubov' Andreevna ne Il giardino dei
ciliegi, Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale). Fonda con Marco
Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere con sede a Bologna e a Russi
(Ra), per la quale creano spettacoli, progetti e rassegne per la
comunicazione tra le arti e contribuiscono con eventi alla riapertura
di nuovi spazi e del Teatro Comunale di Russi. Fra i numerosi
riconoscimenti si ricordano il Premio Ubu 2016 come migliore attrice,
il Premio Eleonora Duse 2016, il Premio Ubu come migliore attrice per
Riccardo III di Morganti, il Premio ETI Olimpici del Teatro per Le
Smanie della villeggiatura di C. Goldoni, il Premio Hystrio Altre
Muse per l’attività della Compagnia. Cura regia, drammaturgia ed
è interprete di spettacoli distribuiti nei più importanti teatri
nazionali (dal Teatro di Roma al Teatro dell’Elfo di Milano alla
Pergola di Firenze) e all’estero (recente il passaggio dal Teatro
Nazionale di Pechino e Mosca). Spazia da riletture di testi classici
in chiave contemporanea – tra gli altri: Macbeth, Hedda Gabler,
Locandiera, Antigone, L’Amante, Delirio a due, Santa Giovanna dei
Macelli, Svenimenti, La Canzone di Giasone e Medea, fino al recente
Prima della pensione ovvero Cospiratori - a drammaturgie basate sulla
commistione dei codici artistici spesso in musica – come: Bambini,
azioni di teatro pittura e luce (ideato con Davide Reviati e Claudio
Ballestracci, Santarcangelo dei Teatri) Smemorantide, Colloqui con la
Cattiva Dea (musiche di Simone Zanchini, Ravenna Festival) – a
scritture originali – tra le quali: Non sentire il male/dedicato a
Eleonora Duse, Barnum, In canto e in veglia (vincitore I Teatri del
Sacro 2013), La pazzia di Isabella/vita e morte dei Comici Gelosi
(con Marco Sgrosso), Bimba/inseguendo Laura Betti, Vite
altrove/maestre dentro e fuori scena (produzione Radio 3Rai) –
molti dei quali realizzati in collaborazione con Teatri Nazionali
come ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatri di Rilevante
Interesse Culturale, in particolare con il Centro Teatrale Bresciano
con cui è attiva un’importante collaborazione dal 2005, ma anche
con il Mercadante di Napoli e il Metastasio di Prato, Festival,
Fondazioni, Università e altre compagnie. Cura regìe per Ravenna
Festival, collaborando con Nevio Spadoni e Luigi Ceccarelli come
Galla Placidia, Francesca da Rimini e Byron e Teresa (con Chiara
Muti), Le Apocalissi (con Massimo Cacciari), recita in Tenebrae,
opera di Adriano Guarnieri per la regia di Cristina Mazzavillani
Muti, scrive e interpreta Folia Shakesperiana (con Chiara Muti). Nel
cinema ha lavorato con Raul Ruiz, Pappi Corsicato, Michele Sordillo,
Tonino de Bernardi, Luca Guadagnino, Luigi Pretolani e Massimiliano
Valli. Si occupa anche di formazione presso scuole e accademie e
cura progetti speciali di trasmissione dell’arte teatrale.
Collabora con Radio 3 per la realizzazione di sue scritture e
progetti speciali. Ha pubblicato diversi scritti su volumi e riviste.
ELENA BUCCI - MOTIVAZIONI PREMIO DUSE 2016
E' un segno di vitalità del teatro, la
progressiva trasformazione della figura dell'attrice, in una
direzione molto diversa o perfino “infedele” rispetto al modello
del passato, della prima donna, della commediante carismatica, di
colei capace soprattutto di affascinare il pubblico con la propria
personalità. Anche grazie alla “lezione” di una artista come
Eleonora Duse, oggi l'attrice brava e carismatica è colei che ha un
ruolo importante nel cambiamento e nel rinnovamento, dunque tanto più
lontana e assai differente da quella convenzione del passato, meno
regolare, capace di radicare le proprie doti nel minuzioso e talvolta
segreto lavoro di studio e ricerca espressiva, in qualcosa , cioè,
di più astratto, labirintico e indefinibile.
Elena Bucci è una di questi nuovi
talenti. Collocata tra le personalità femminili più notevoli del
nostro teatro, non solo come attrice ma per il complesso della sua
magmatica identità teatrale. Interprete, autrice, regista vanta già
una lunga carriera e interessi diversificati che l'hanno vista
protagonista del teatro barocco e di quello contemporaneo, dalla
Commedia dell'Arte a Ibsen, dal palcoscenico alla regia, dalla
recitazione alla scrittura. Tanto per cominciare accade con Elena
Bucci di vedere confermata la fertilità di quei territori di confine
che una ventina d'anni fa sembravano solo sperimentazioni e che
invece si sono rivelate un terreno essenziale, centrale
nell'evoluzione del teatro contemporaneo. E per lei quel territorio è
stato segnato dall'incontro con Leo De Berardinis. De Beradinis, con
Carmelo Bene e pochi altri, è stato un autentico “riformatore”
del teatro italiano. Elena ha fatto parte del nucleo storico del suo
Teatro, il Teatro di Leo a Bologna, attrice in tutti i più
importanti spettacoli gli indimenticati Re Lear, Amleto, Tempesta,
Macbeth, Delirio, I giganti della montagna, Novecento e Mille. «Leo
è stato per me un maestro di inquietudine», ha dichiarato una volta
Elena, mostrando co una felice sintesi che l'irrequietezza è
disponibilità alle avventure artistiche, ricerca di quella sincerità
di presenza che esalta la precisione tecnica. E' da quella
fondamentale esperienza che Elena ha fondato, con Marco Sgrosso,
altro attore di Leo De Berardinis, Le Belle Bandiere, la sua
compagnia, nata come lei tra Bologna e Ravenna, in quello spicchio di
Romagna dove il legame alla terra si intreccia con una particolare e
sorprendente vivacità culturale. Non per niente Le Belle Bandiere è
stata pensata non solo come una compagnia ma un Laboratorio
permanente che ha portato il il teatro in spazi abbandonati, ha
fatto formazione , ha allargato l'attenzione ai classici alle
scritture originali, diventando in pochi anni una compagnia
importante del nostro teatro, con collaborazioni anche con teatri
pubblici, dal Centro teatrale Bresciano, al Metastasio di Prato, lo
Stabile di Napoli... e ogni anno spaziando in una vasta drammaturgia.
Lunghissimo l'elenco degli spettacoli prodotti che andrebbe ricordato
dove Elena Bucci è stata attrice e in molti casi regista o
co-regista: Gli occhi dei matti da L'Idiota di Dostoevskj, Le
relazioni pericolose da Laclos, Macbeth , Hedda Gabler, La
Locandiera, Antigone, Svenimenti, Medea, L'Amante, Tartufo, La Morte
e la Fanciulla di Dorfman, Santa Giovanna dei Macelli di Brecht , Le
smanie per la villeggiatura con la compagnia Diablogues con cui vinse
il Premio Eti - Gli olimpici per il Teatro.
Uno in particolare di questi lavori,
forse è quello che più esprime la poetica, la concezione del teatro
di Elena Bucci e Marco Sgrosso, La pazzia di Isabella, dove
ricostruiscono la storia e la vita di Isabella e Francesco Andreini,
attori leggendari della Commedia dell'Arte, da loro vissuti come
antesignani di Eleonora Duse, per come riuscirono a rivoluzionare il
ruolo sociale dell' attore, restituendogli dignità e valore
artistico, portando nel teatro l'uomo e togliendo la maschera.
Quello spettacolo è stato una bella riflessione sulle radici stesse
dell'arte dell'attore, sul senso più profondo della professione,
“sul fascino e sulla forza misteriosi di quel mestiere”, per
dirla con le parole di Elena . Essere attori in modo vivo questo è
quello che caratterizza il suo impegno. E non c'è lavoro che non sia
stato frutto di una questa vocazione, anche quando è messa all'opera
per altri registi: Raoul Ruiz, Mario Martone , Claudio Morganti con
cui fece il progetto Riccardo III, per cui ha vinto il Premio Ubu
come migliore attrice, fino a questi giorni in cui per la regia di
Valter Malosti, è la protagonista di Il giardino dei ciliegi, del
Teatro Stabile di Torino, una Ljuba che, volutamente, tra sospiri e
merletti, ci mostra al meglio lo svuotamento di senso della coscienza
cechoviana. E sempre quest'anno la vedremo in Prima della pensione di
Thomas Bernhard per ERT - Emilia Romagna Teatro e Le Relazioni
Pericolose per il Centro Teatrale Bresciano. Se aggiungiamo anche
l'impegno nel teatro musicale specie al Ravenna festival con cui ha a
collaborato in molte edizioni e nel cinema - tra gli altri con Pappi
Corsicato (La voce umana di J.Cocteau) e Luca Guadagnino (A bigger
splash, con Tilda Swinton e Ralph Fiennes) – Elena è l'attrice
poco narcisista, per nulla desiderosa di far trasparire se stessa
dalle figure che interpreta, più legata alla persuasione del gesto,
alla pertinenza nella vocalità, alla costruzione consapevole del
personaggi, in questo vera erede della figura della Duse. E non a
caso è proprio la Duse al centro di uno spettacolo scritto, diretto
e interpretato da Elena che lei stessa considera il suo marchio, il
suo recital-icona. In Non sentire il male, attingendo alle lettere e
alle testimonianze , Elena immagina Eleonora Duse malata, tra le mani
il copione della Figlia di Iorio mentre recita tutte le parti davanti
a Matilde Serao. «Un insolito, toccante spettacolo tutto interiore,
un atto d' amore per l' umanità della donna al di là del
personaggio», scrisse il critico Franco Quadri. Queste le parole di
Elena: «Ho cercato di liberarmi da immagini indotte, stereotipi
affascinanti, tentazioni estetiche e credo di aver trovato, nel
coraggio e nella assoluta libertà di lei, una forza preziosa nell'
accantonare regole e convenzioni. Uno spettacolo scritto nel corpo,
senza retorica, e che come Eleonora, che recitando guariva dai danni
della vita, prova a vedere oltre la materia necessaria, odiata e
amata, del teatro».
Per ulteriori informazioni:
Fondazione Banca Popolare di Vigevano
Giovanna Fiorenza
giovanna.fiorenza@libero.it
+39 346 2538499
UBI Banca - Media Relations
media.relations@ubibanca.it
Tel: 0277814936 - 4213 – 4938 –
4139
Piccolo Teatro Milano
Valentina Cravino
piccolo.stampa@piccoloteatromilano.it
+ 39 02 72 333 212
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