SAMUEL BECKETT
"FINALE DI PARTITA"
CON GLAUCO MAURI E ROBERTO STURNO
PICCOLO TEATRO GRASSI DI MILANO
Glauco Mauri e Roberto Sturno, diretti
da Andrea Baracco, tornano a Beckett con Finale di partita, testo
cardine e paradigmatico del Novecento, in scena al Piccolo Teatro
Grassi, dal 23 ottobre al 4 novembre.
Lo spettacolo è parte del Progetto
Beckett- Kurtág, in collaborazione con il Teatro alla Scala
e il Festival Milano Musica.
Una stanza-rifugio post-atomico, nuda,
senza mobili, dove la luce penetra grigiastra, e dove, come in una
pseudopartita a scacchi, si muovono i suoi personaggi: Hamm, cieco e
su una sedia a rotelle; i suoi genitori, Nagg e Nell, senza gambe e
chiusi in due contenitori per la spazzatura; il suo servitore, Clov,
che non può sedersi mai. Hamm e Clov per sopravvivere hanno bisogno
l’uno dell’altro: solo Clov può dar da mangiare ad Ham, e solo
Ham possiede le chiavi della dispensa.
Nella vita della nostra Compagnia,
Beckett è stato un amato compagno di viaggio. In diverse stagioni
teatrali abbiamo interpretato, oltre a un beckettiano Don Giovanni di
Molière, dieci suoi atti unici, anche tra i meno noti. Non abbiamo,
per varie difficoltà, mai potuto affrontare Aspettando Godot, ma
anni fa con Roberto Sturno decidemmo di portare sulla scena Finale di
partita. Abbiamo cominciato a provare con grande entusiasmo… ma poi
ci siamo arresi. Ci siamo sentiti immaturi e forse non pronti per
affrontare un così poetico, tragico e farsesco aspetto della vita.
La tragedia del vivere che diventa
farsa – la farsa del vivere che diventa tragedia.
Un ossimoro dove convivono una risata e
un arido pianto, una disperazione senza speranza e un insopprimibile
sentimento di pietà per l’uomo. Dopo Finale di partita, Beckett ha
creato i suoi due ultimi capolavori: L’ultimo nastro di Krapp e
Giorni felici dove la disperazione dei due personaggi si vela di una
poetica, pudica tenerezza. Quanta umanità. Per me Beckett è questo.
Quando nel 1961 interpretai per la
prima volta in Italia L’ultimo nastro di Krapp e Atto senza parole
alcuni critici mi rimproverarono di aver reso poco beckettiani i due
personaggi togliendogli quel qualcosa di meccanico e geometrico che,
secondo loro, era un segno indispensabile del “teatro dell’assurdo”
di Beckett. Ma io ho sempre considerato Beckett non uno scrittore del
teatro dell’assurdo ma un grande poeta della difficoltà del vivere
dell’uomo.
Glauco Mauri
Un regista non può non diffidare di
Beckett, artefice di gabbie talmente costrittive da lasciare scarsa
libertà di intervento o invenzione ad una messa in scena
meticolosamente imposta dalla pagina. Detto questo, le opere di
Beckett ti entrano nel sangue, ti assalgono quando meno te lo
aspetti, non fanno alcuna distinzione tra sonno e veglia, ti si
piazzano davanti e si insinuano lentamente o alla spedita velocità
di un’allucinazione.[…]
Parlare di Beckett significa parlare
dell’insensatezza della condizione umana, della insondabilità
dell’universo e dell’umano, del tentativo di esprimere
l’inesprimibile, insomma di molti grandi temi (anche se lo stesso
autore mette in guardia: “il mio lavoro è questione di suoni
fondamentali – dice – se qualcuno vuole farsi venire il mal di
testa con i significati reconditi, faccia pure. E si prepari
un’aspirina”), ma più di tutto significa parlare di teatro, di
personaggi che si fissano nella memoria, vivi e palpitanti.
Andrea Baracco
Piccolo Teatro Grassi (Via Rovello, 2 –
M1 Cordusio), dal 23 ottobre al 4 novembre 2018
Finale di partita
di Samuel Beckett
regia Andrea Baracco
con Glauco Mauri Roberto Sturno
e con Marcella Favilla, Mauro Mandolini
scene e costumi Marta Crisolini
Malatesta
musiche Giacomo Vezzani
produzione Compagnia Glauco Mauri
Roberto Sturno
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore
19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì
riposo.
Durata: 75 minuti senza intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26
euro
Prezzo progetto speciale Beckett –
Kurtág 20 euro
(per i possessori di tagliando
d’ingresso per Samuel Beckett:
Fin de partie, Teatro alla Scala o per
i concerti di Milano Musica).
Informazioni e prenotazioni 0242411889
- www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai
protagonisti su www.piccoloteatro.tv
In occasione delle recite di Finale
di partita, il Piccolo Teatro organizza, al Chiostro Nina Vinchi (via
Rovello 2) due incontri e una proiezione per approfondire i temi
dello spettacolo e l'autore.
Gli incontri fanno parte del "Progetto
Beckett-Kurtág" realizzato in collaborazione con il Teatro
alla Scala e il Festival Milano Musica.
Mercoledì 24 ottobre 2018, ore
17
Finale di partita – Incontro con Glauco Mauri e Andrea Baracco
Coordina Anna Piletti.
Venerdì 26 ottobre 2018, ore 17
Proiezione di Giorni felici (80’, 1982)
di Samuel Beckett, regia di Giorgio Strehler, con Giulia Lazzarini
Mercoledì 31 ottobre 2018, ore 17
“Rien n’est plus drôle que le malheur”.
Il tragico e l’umorismo nella drammaturgia di Samuel Beckett
Incontro con Anna Maria Cascetta.
Finale di partita – Incontro con Glauco Mauri e Andrea Baracco
Coordina Anna Piletti.
Venerdì 26 ottobre 2018, ore 17
Proiezione di Giorni felici (80’, 1982)
di Samuel Beckett, regia di Giorgio Strehler, con Giulia Lazzarini
Mercoledì 31 ottobre 2018, ore 17
“Rien n’est plus drôle que le malheur”.
Il tragico e l’umorismo nella drammaturgia di Samuel Beckett
Incontro con Anna Maria Cascetta.
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