TEATRO LIBERO DI MILANO
"AMLETTO"
TESTO E REGIA DI EMANUELE CONTE
Da giovedì 18
a domenica 21 ottobre in scena al Teatro Libero Amletto,
uno spettacolo che che parla di memoria, vita, amore, morte e molto di teatro.
Emanuele Conte in questi anni per i suoi spettacoli ha quasi
sempre affidato un ruolo di rilievo a Enrico Campanati, volto storico del
Teatro della Tosse, ma è la prima volta che i due si trovano completamente
soli, uno di fronte all’altro protagonisti assoluti di uno spettacolo che nasce
da episodi intimi e personali.
Lo spettacolo si apre con Amleto seduto al centro della
scena. Ma è veramente il principe di Danimarca? Oppure si tratta di un vecchio
attore, che nella sua lunga carriera ha interpretato tutti i ruoli della famosa
tragedia shakespeariana?
Un uomo che nella sua vita è stato Orazio, è stato il re
Claudio, è stato lo stesso Amleto, è stato Polonio e che adesso si ritrova con
la mente affollata da tutte le voci di questi personaggi.
Voci che si mescolano nella sua testa e lo confondono
rendendolo triste, nervoso, esaltato e spesso felice, proprio come accade nella
vita di tutti i giorni, quando anche dinnanzi a difficoltà o nonostante le
tragedie spesso veniamo attraversati da sentimenti di ilarità e divertimento.
Brandelli di dialogo dell’Amleto vengono a galla senza un
vero ordine cronologico, rendendo tutto simile a un sogno o forse a un incubo.
L'incubo peggiore di ogni attore: quello di dimenticare. E proprio per non
dimenticare che il protagonista si attacca disperatamente ai versi di
Shakespeare.
Un letto teatro della sua ultima rappresentazione incombe
sul pubblico, mentre il protagonista che sente di essere arrivato alla scena
finale della sua esistenza cerca di mettere ordine tra i suoi ricordi
collocando ogni cosa al posto giusto, senza perdere serenità. La stessa armonia
che per tutta la vita gli hanno donato gli applausi a fine replica, che ormai
sono solo un eco registrato di un passato confortevole da riascoltare.
La ricerca della propria esistenza nella memoria dei tanti
personaggi interpretati, vissuti, uccisi e rinati per un'altra replica. Cosa
resta di quel personaggio nella vita dell'attore? Forse niente, forse un uomo
comune, un uomo normale, che fa cose normali come andare al bar, regalare dei
fiori, bere un caffè, mangiare una pizza. Un uomo come tanti altri che un bel
giorno, mentre sta facendo la spesa, si trova a vagare per la città con due
grandi sacchetti del supermercato. Può capitare che dimentichi la strada di
casa, dimentichi anche la casa, che
nella sua testa risuonino solo le battute di Shakespeare e che fra quelle
battute ritrovi sé stesso. Può capitare che Amleto invecchi e come un vecchio
attore riveda daccapo lo spettacolo della sua vita e scopra che il principe di
Danimarca non è morto e recitare è un modo sottile per prendere in giro la
morte e il destino.
Amletto come tutto il teatro, parla della vita e nasce da
una riflessione su di essa.
Il testo nasce anche da vicende realmente vissute dal suo
protagonista Enrico Campanati, che sono state riprese e drammatizzate da
Emanuele Conte. Il regista ha scritto uno
spettacolo che mischia molti registri, senza trascurare la leggerezza e
il divertimento di alcuni episodi.
Esiste una sindrome che colpisce chi nella vita ha
utilizzato la memoria come strumento di lavoro, molto diffusa quindi tra gli
attori. Chi ne viene colpito non dimentica tutto, ma la sua memoria si
trasforma: i ricordi appaiono come brandelli tra loro sconnessi.
Il protagonista Enrico Campanati entra dentro i vari
personaggi e cerca di ricucire insieme questi brandelli, mescolando le parole
dell'Amleto con i suoi personali ricordi di palcoscenico in uno
spettacolo-cortocircuito poetico e divertente sul teatro, la memoria, la vita.
Finché ci saranno mani per applaudire, Amleto non morirà.
Testo e regia Emanuele Conte
con Enrico Campanati
collaborazione alla drammaturgia Alessandro Bergallo,
Alessio Aronne
luci Matteo Selis
costumi Daniela De Blasio
assistente alla regia Alessio Aronne
produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse
Finchè ci saranno mani per applaudire, Amleto non morirà
TEATRO LIBERO
AMLETTO
Date spettacolo:
giovedì 18 a
domenica 21 ottobre 2018
da giovedì a sabato ore 21.00
domenica ore 18.00
Biglietti:
intero € 18, ridotto € 13 (under 25 e over 60), ridotto € 10
(under 18)
Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Libero
Via Savona, 10, Milano
Tel. 02 8323126 | biglietteria@teatrolibero.it
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