PIÙ' CHE DANZA FESTIVAL!
TEATRO FONTANA DI MILANO
Più che danza! nasce nel 2014 con
un’attenzione specifica agli artisti del territorio della Lombardia
e diventa da quest’anno un festival nazionale attento ai giovani e
all’innovazione. Un festival che affianca giovani coreografi già
affermati a due importanti azioni per la danza contemporanea del
nostro territorio: il progetto di ricambio generazionale Incubatore
C.I.M.D Per Futuri Coreografi e DanceMe - l’app creativa che è per
l’artista una residenza artistica virtuale aperta all’incontro
con il pubblico- che produce quest’anno 6 coreografi under35.
Inoltre, sono introdotti in questa edizione tre laboratori creativi
tenuti dai coreografi Marco D’Agostin, Daniele Ninarello e Davide
Valrosso.
L’ideazione e direzione artistica è
di Franca Ferrari in collaborazione con Teatro Fontana e con C.I.M.D
- Centro Internazionale di Movimento e Danza, Perypezye Urbane e con
il sostegno di Mibac e di Fondazione Cariplo. Collabora al progetto
anche il festival ConFormazioni di Palermo.
14 spettacoli in una settimana di
programmazione (26 novembre – 2 dicembre), un incontro, gli Appunti
coreografici da Incubatore C.I.M.D e le opere della rassegna di
video-danza Espressioni 2018 (Vacuum di Salvatore Insana; Igual con
12mq; Rhizophora Davide De Lillis e Julia Metzger-Traber; DIH.breath
di Daša Grgič; How to disappear completely di Camilla Martini).
Ogni sera al Teatro Fontana, a partire dalle 20.30, il pubblico con
un biglietto unico farà un vero e proprio pieno di Più che danza!
Il 26 novembre alle 18.30 apre il
Festival l’incontro-convegno dedicato quest’anno a Di Luce e
d’ombra con la critica d’arte Emanuela De Cecco, Rossella Lepore,
direttore artistico Teatro Fontana, Letizia Gioia Monda, docente di
coreografia digitale all’Università Sapienza di Roma, Alessandro
Pontremoli, docente Università degli studi di Torino-Dipartimento
studi umanistici. La prima serata del festival prosegue con Biografie
di un corpo di e con Davide Valrosso, percorso danzato che scandisce
l’essenza di un corpo nudo, svelandone tutte le biografie
possibili. Un lavoro sul dettaglio volto a evocare una creatura
informe, una visione quasi mitologica. A seguire, Meru di Daria
Menichetti (DanceMe) che si ispira all’omonimo monte sacro
hinduista, buddhista e jainista. Nello spettacolo la vetta da scalare
è il percorso di ascesi, che si compie “dal regno della materia
alla cima dello spirito” e segue una narrazione onirica, una sorta
di meditazione sul fluire mutevole dei paesaggi e delle sensazioni.
Il 27 novembre, Daniele Ninarello
propone un work in progress del terzo lavoro di un ciclo di quattro
rituali coreografici, Appunti su Pastorale. La Pastorale è un luogo
utopico in cui la natura spalanca la propria bellezza all'uomo, uno
spazio musicale in cui i corpi non solo si muovono ma anche sono
mossi nella luce.
Mai Mask di e con Marianna Andrigo
(DanceMe) è un lavoro per dare vigore al corpo e all'anima, cercando
rimedi possibili al difficile desiderio di vegliare il presente e
all’impossibilità di essere sempre nell’attenzione che il mondo
e gli altri richiedono.
Il 28 novembre si inizia la serata con
Everything is okay di e con Marco D’Agostin un esperimento sulla
stanchezza del guardare. Il performer da vita ad una danza continua
sottoponendo il pubblico ad un bombardamento d’immagini che porta
ad una resa e potrà aprire lo sguardo verso ciò che finora è stato
invisibile. Vav di e con Paola Ponti (DanceMe) nasce da un progetto
fallito che subisce una trasformazione: è un esercizio sulla caduta,
quella di un evento in quello successivo. La lettera Vav in ebraico
significa “gancio” ed è l'archetipo della congiunzione: essa
unisce concetti molteplici ed anche opposti, ed ha la forma di un
gancio.
Il 29 novembre va in scena LevelUp! di
e con Claudia Marsicano e Daniele Turconi, un tentativo di creare un
personalissimo videogame prendendo spunto dalle regole, dalla storia
e dai personaggi di “Super Mario Bros.” in un’ironica e
costante negoziazione tra la realtà e l’immaginazione. EXP: je
voudrais commencer par sauter di Francesca Sproccati è una
riflessione sull’odierna crisi del tempo, ovvero il “non avere
tempo”. Il pubblico e i tre performer si incontrano come in una
sorta di laboratorio scientifico alla ricerca di un risultato: il
tempo attuale.
Il 30 novembre apre la serata It moves
di e con Matteo De Blasio è una performance/film su God, parola dal
duplice significato: Dio in inglese, suona in francese come la parola
“gode”, ovvero vibratore. Si sveglia improvvisamente nell’armadio
e arriva fino al Teatro Fontana. La performance sarà introdotta da
un breve e “vibrante” talk con l’artista.
Segue The blue hour di Giorgio Azzone
(DanceMe), performance per due danzatori sul momento della giornata
in cui la notte svanisce nel giorno e in cui, sia per la natura che
per gli esseri umani, tutto si ferma per pochi secondi per chiudere
un ciclo ed iniziarne uno nuovo.
L’1 dicembre Tommaso Serratore è
autore e interprete insieme a Elisabetta Bonfà e Miriam Cinieri di
Passenger. Il coraggio di stare, coreografia sul cambiamento. Un
magma di immagini, suoni, luci e corpi in movimento rivela la
battaglia interiore necessaria per una rinnovata scoperta di sé.
Anche Cambia-menti di e con Elisa
Sbaragli (DanceMe) ruota intorno al tema del cambiamento e del
processo che si attua per il raggiungimento di un nuovo stato diverso
dal precedente, trovando in questo percorso sempre più
consapevolezza di ciò che sta mutando e si sta trasformando.
L’ultima giornata del Festival, il 2
dicembre, prevede dalle ore 16.00 Phoenix di e con Luna Paese
(DanceMe), tentativo della protagonista di entrare in comunicazione
con altri esseri viventi, diventando, attraverso la danza, un medium
tra gli spettatori e una pianta.
Kalsa di Giuseppe Muscarello è una
storia d'amore che diventa vendetta per quattro danzatori, una
leggenda ambientata nell'emblematico quartiere di Palermo e affidata
esclusivamente alla fluidità e dinamicità del movimento.
Da martedì 27 novembre a sabato 1
dicembre, nei chiostri del Teatro Fontana, vengono presentate pillole
(3/8 minuti) dei 9 giovanissimi partecipanti (tra 20e i 25 anni) al
primo anno del progetto triennale Incubatore C.I.M.D., coordinato da
Davide Valrosso. Appunti coreografici da Incubatore C.I.M.D vede
dunque la prima presentazione pubblica dei lavori di: Cecilia
Airaghi, Martina Auddino, Giovanni Careccia, Lorenzo De Simone,
Giorgia Fusari, Lucrezia Gabrieli, Giacomo Giannangeli, Lorenzo
Morandini, Tullia Primultini.
Più che danza! Festival (26 novembre –
2 dicembre 2018)
Teatro Fontana Via Boltraffio 21, 20159
Milano
BIGLIETTERIA: Tel. +39 02 6901 5733
(lunedì-venerdì dalle 09:30 alle 18.00)
ORARIO SPETTACOLI: lun-sab ore 20.30,
dom ore 16.00
PREZZI: Intero € 15,00, Ridotto Over
65/Under 14 € 10,00
www.teatrofontana.it
www.cimd-danza.it/piu-che-danza/
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