TEATRO CARBONETTI DI BRONI (PV)
"FARE UN'ANIMA"
DI E CON GIACOMO PORETTI
Dopo lo strepitoso successo dell’anteprima nazionale con
Debora Villa, arriva sul palco del Teatro Carbonetti un altro grande
protagonista della scena televisiva e teatrale italiana. Sabato 1 dicembre, ore
21 al Teatro Carbonetti di Broni AGIDI srl presenta GIACOMO PORETTI in FARE
UN’ANIMA di Giacomo Poretti con la collaborazione di Luca Doninelli, per la
regia di Andrea Chiodi.
Questo monologo,
scritto e interpretato da Giacomo Poretti, raccoglie divagazioni e provocazioni
su un organo che i moderni manuali di anatomia non contemplano, ma di cui da millenni gli uomini di
ogni latitudine hanno parlato:
quando si sviluppa l’anima in un essere vivente? Esiste realmente o
è solo una chimera, un desiderio? Oppure
è così infinitesimale che non la si
vede nemmeno con il più grande scompositore di particelle? E alla fine, anche se la scovassimo, l'anima a che serve? Cosa
ce ne facciamo? O meglio, cosa
vorrebbe farne lei di noi? “Il
progetto di questo monologo – spiega Giacomo – mi frulla in testa da quando è
nato io figlio Emanuele. In quell’occasione venne a trovarci in ospedale un
anziano sacerdote che mia moglie ed io conoscevamo bene. Si complimentò con noi
e ci disse: bene, avete fatto un corpo, ora dovete fare un’anima. Questa frase
mi è rimasta dentro per molto tempo, si è sedimentata finchè non mi sono deciso
ad affrontare la questione, un compito certo non facile. Per affrontarla ho
usato il linguaggio dell’umorismo e dell’ironia e mi sono posto un sacco di
domande. Come nasce l’anima? Spunta coi dentini da latte? O dopo? Quanto incide
una corretta alimentazione a farla crescere? E, nel caso, sarebbe meglio una
dieta iperproteica o senza glutine, oppure povera di sodio? Ma l’anima esiste davvero o è una nostra
invenzione? E ancora: è una parola da mandare in pensione o i tempi complicati
che stiamo attraversando la rendono più che mai ineludibile? Fermo restando che
ognuno può declinarla dandole il significato che meglio crede: impegno, senso
morale, militanza civile o
altro. Anima è una parola che rischia l’estinzione, a fianco dei vocaboli
moderni, più chiassosi e sguaiati. È una parola strana, misteriosa e
sconosciuta, ma dal suono gentile e impalpabile, leggera come un soffio,
costretta alla solitudine, un po’ come i bambini che non sanno giocare a calcio
e per questo sono destinati a restare seduti sul bordo del campo a vedere gli
altri rincorrersi e divertirsi”.
“E poi – prosegue Giacomo Poretti – a pensarci bene a cosa
serve un’anima? Nessuno ti chiede di esibirla: quando ti fermano i carabinieri
si accontentano di patente e libretto, se fai acquisti su internet bastano
carta di credito e mail. L’anima sembra la cosa più antimoderna che possa
esistere, più antica del treno a vapore, più vecchia del televisore a tubo
catodico, più demodé delle pattine da mettere in un salotto con la cera al
pavimento; lontana come una foto in bianco e nero bizzarra come un ventaglio, eccentrica come uno smoking e inutile come
un papillon. A un certo punto
rischia di farti tenerezza quella parola lì. Forse una parola per stare in vita
deve essere frequentata, deve essere scritta, deve essere detta; le parole sono
come le persone hanno bisogno di cure, di qualcuno che la vada a trovare, le
parole devono stare in compagnia, se non si parlano le parole vengono
dimenticate e scompaiono. Certe parole
rischiano di finire la loro esistenza sui dizionari, che talvolta sembrano i
cimiteri delle parole”.
Lo spettacolo prende l’avvio da un inciampo, da una
scivolata, da una parola inattesa che si mette in casa proprio come uno
straniero inaspettato e indesiderato. Le parole sanno essere più minacciose
degli uomini e con la sua caparbietà quella parola, anima, costringe ad
occuparsi di tutte le parole della
modernità. Anima è una parolina esangue, malvestita e malnutrita, eppure è
gelosa e innamorata: innamorata di noi e della vita, e come ogni amante ci
vuole solo per sé.
Vi ricordiamo anche il secondo appuntamento con il tango,
venerdì 30 novembre ore 19, nel ridotto del Teatro Carbonetti. Una serata
organizzata dall’Associazione Tango Wine di Voghera, in cui i partecipanti
potranno degustare un aperitivo a buffet accompagnati dalla musica del
M°Fabrizio Mocata (pianoforte) e il cantante Giacomo Medici.
Mentre domenica 2 dicembre ore 18 verrà presentato il
lungometraggio firmato Daniele De Michele (conosciuto al grande pubblico come
Don Pasta) “I Villani” realizzato
insieme ad Andrea Segre prodotto da Malìa con Rai Cinema, e che ha ricevuto la
menzione speciale Federazione Italiana dei Cineclub - Il Giornale del Cibo,
assegnata "all'opera che ha proposto la scena più significativa legata al
cibo e all'alimentazione" nell'ambito della 75° Mostra Internazionale
d'Arte Cinematografica di Venezia. Il film verrà proiettato qui a Broni, per un
semplice motivo: Lino Maga, il signor Barbacarlo, nel suo film è voce narrante,
una voce che viene da lontano, una voce dell'anima, della terra. Ingresso
libero con degustazione di vini.
Per informazioni www.teatrocarbonetti.it Biglietteria presso
il Teatro Carbonetti, via Leonardo Da Vinci 27, Broni. Mercoledì e venerdì
dalle 17 alle 19; sabato dalle 10 alle 12. (tel. 0385/54691), acquisto-on line
tramite il sito del Teatro Carbonetti.
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