ALESSANDRA D'AMBROSIO IN
"SCARTI DI PARADISO"
REGIA DI GIANFELICE IMPARATO
BRANCACCINO DI ROMA
Privilegio. Così la chiamava la nonna,
in arte Lulù, maitresse di un bordello dei primi del ‘900. La
chiamava così perché riconosceva in lei un talento straordinario
per quel mestiere che si tramandavano in famiglia. Il suo destino
sembrava già scritto; lo stesso della madre e della nonna. Ma
proprio questa apparente ineluttabilità fa germogliare in lei il
seme della follia che cresce fino a distruggere tutto ciò che
riconosce come malvagio, sporco. Le dona però anche la possibilità
di riscatto e vendetta. Cos’ è però la follia se non una forma di
verità non condivisa; un mondo parallelo semplice nella sua verità
e terribile nella sua stigmatizzazione.
Privilegio è una giostra. Una giostra
di colori, emozioni, passioni, verità e illusioni.
Una giostra che sembra destinata a
fermarsi, data l’inutilità del suo moto ripetitivo e senza scopo.
Nel finale la giostra si stacca dal perno che la trattiene, progetta
il suo percorso e va incontro alla sua prossima meta. Una meta
tragica ed ineluttabile, scelta con grande lucidità ed intelligenza
dalla protagonista a dispetto del marchio di inferma mentale che le
hanno impresso sulla pelle e nell’anima.
Alessandra D’ambrosio e Diana Del
Monaco
Gianfelice Imparato |
Note di regia
Il testo in questione mi ha prodotto,
fin dalla prima lettura, una gamma vastissima di sensazioni e
suggestioni. L’interesse a prendermi cura della regia è nato,
appunto, dalla molteplicità delle sfumature in esso presenti.
Si narra di un bordello e di un
manicomio dei primi del novecento, abitati e vissuti dalla
protagonista. Prima l’uno e poi l’altro. È in quel bordello,
apparentemente normale, familiare, dove tutto scorre secondo un
copione già scritto mille volte negli anni, che la sensibilità
della protagonista viene ferita.
Se lei avesse avuto una sensibilità
diversa o più ottusa, la sua vita non avrebbe avuto grandi scosse.
Avrebbe finito la carriera col grado di maitresse che fu prima della
nonna e poi della madre. Per il mondo una persona sana.
Ma la sua anima viene trafitta più
volte dagli orrori che si celano nell’esercizio di una prassi
millenaria. Si convince, a mano a mano, di dover fare giustizia. E
giustizia sarà. Terribile. Gelida. La protagonista è artefice di
una nemesi impeccabile. Per il mondo una persona insana.
Il racconto si svolgerà visivamente e
sonoramente come una giostra, quella immaginata dalle autrici. Una
giostra di colori, suoni e forse anche di odori. I rumori, i suoni e
gli odori di due mondi lontani, ma che convivono dolorosamente nella
mente e nell’anima della stessa persona.
Gianfelice Imparato
Alessandra D'Ambrosio |
Di Alessandra D’Ambrosio e Diana Del
Monaco
aiuto regia Antonio D’Avino
Musiche Patrizio Trampetti
Scene Clelio Alfinito
Costumi e disegni proiezioni Pina
Sorrentino
Disegno luci Danilo Cencelli
Voce Madre Paola Fulciniti
Organizzazione Tiziana Beato
BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Biglietto: 18€ - ridotto 12,50€
card open 5 ingressi: 55 €
Prevendita su Ticketone.it e presso i
punti vendita tradizionali
BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO
Via Merulana, 244 | tel 06 80687231
| botteghino@teatrobrancaccio.it
http://www.teatrobrancaccio.it/
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